1899, LA STAGIONE 2 NON SI FARA’

 

la notizia è ufficiale, quello che per settimane è stato fra le serie più viste, 1899 non avrà un seguito. 1899, la stagione 2 non si farà, Netflix ne ha annullto la produzione.

A darne la notizia sono gli stessi autori Baran Bo Odar e Jantje Friese dai loro profili social, che annunciano “1899, la stagione 2 non ci sarà”.

Non è la prima volta che la piattaforma cancella la produzione dei suoi contenuti. Spesso agendo pure contro il desiderio dei fan e, a volte, pure al di là dell’apprezzamento con cui il pubblico ha accolto calorosamente la serie. Un caso analogo ci fu con The OA. Una serie cancellata dalla piattaforma, che, per certi versi, affronta temi simili a 1899. Quel gusto noir da Thriller psicologico. L’indagine di universi paralleli. Il legame con le energie sottili di cui le persone hanno la capacità di entrare in contatto e surfarle. Il mistero della morte e di cosa succeda quando finisce la vita.

1899 ha una trama apparentemente storica con un intreccio di personaggi che man mano si ritrovano a vivere un’avventura misteriosa al limite dell’incredibile.

Si premette che i creatori di 1899, sono gli stessi che hanno dato alla luce Dark. Serie acclamata dai numerosissimi fan che si sono lasciati catturare dai misteri e gli intrecci generazionali del telefilm. Uno forse dei più interessanti del genere che strizza l’occhio al fantascientifico, psicologico e thriller. Un intreccio talmente ingarbugliato che Dark vide la creazione di un sito dedicato a cui si poteva chiedere aiuto per tenere le fila delle parentele man mano che si venivano a creare. Un sito in cui indicando la puntata a cui si era arrivati non veniva spoilerato nulla ma semplicemente si poteva attongere per capire chi fosse chi e che legame avesse con gli altri.

Attenzione spoiler.

Se in Dark infatti il tema principale era l’effetto che viaggiare nel tempo avrebbe avuto su presente e futuro. In cui il protagonista, ad un certo punto si trovava a vivere contemporaneamente ad un se piccolo, un se adulto e un se stesso vecchio, oltre ad un altro se stesso in cerca di fare la cosa giusta. Un viaggiare nel tempo che portava continuamente a nuove conseguenze sempre più drammatiche che alla fine avrebbero portato alla distruzione dell’intero mondo. Avrebbe, perchè l’eroe si sacrifica per riportare alla sua naturale linea temporale ogni persona che avrebbe avuto vita qualora non ci fosse stato intervento da viaggia indietro o in avanti nel tempo.

In 1899, la stagione 1, allerta spoiler, invece si indaga la mente. C’è una frase che ritorna più volte, o meglio un concetto. “La mente sa distinguere la realtà dalla finzione”?. Ossia: saprebbe la mente capire se è all’interno di un sogno, o di una simulazione?

Non è certo un tema originale. In quanto il richiamo echeggia in Matrix, ma la lista è lunga perchè per i più appassionati del genere, a tratti si intravede l’ispiarzione a “Il tredicesimo piano“, ma anche “Inception” oppure “The I-Land“.

Perchè dopo le prime puntate è chiaro che siamo in una simulazione, anche se solo i più arguti se ne accorgono. Daltronde appena si capisce che la nave , e già il nome Prometeus richiama Matrix, ha delle botole che riportano in luoghi altri e tutti i personaggi si ritrovano a fare i conti con eventi traumatici del loro passato che vivono come fossero veri, diventa molto chiaro che il gruppo è su quella nave ma anche da un’altra parte.

Quindi si aprono diverse opzioni. La protagonista si trova in un gioco virtuale, tipo metaverso, in cui non ha più coscienza e ci si è persa?. Oppure una terza persona l’ha indotta in una realtà virtuale, magari con sedazione e giocando con la sua mente? Oppure davvero la protagonista è impazzita e vive una realtà inesistente, ma pur reale?

Eliminiamo subito l’ultima, perchè verso le ultime puntate si capisce proprio che siamo in una simulazione. Significativo il dubbio dei due protagonisti di chi sia la simulazione, ossia lei è una comparsa in quella di lui, oppure lui fa parte di quella di lei?. Ma, senza mettere troppa carne sul fuoco, per tornare al tema di 1899, la simulazione è corale. Al di là degli sviluppi in cui arriva un eroe estraneo che pare voglia aiutare la protagonista a ricordare per svegliarsi, così come la figura del male a cui il bene si contrappone, che però è sempre ambiguo, perchè senza il male non può esserci il bene e quindi in fondo pure il bene è male e il male è bene. Senza l’uono non c’è l’altro, per cui in fondo sono due facce della stessa medaglia.

Insomma tirando le somme la suspance tiene incollati episodio dopo episodio, tanto da consigliare la maratona 1899,  la stagione 1, da sbafarsi tutta d’un fiato.

Spoilerone.

Alla fine la protagonsita si risveglia e cambia tutto lo scenario. In un salto temporale, dopo aver spezzato il loop in cui si riviviveva la vicenda in cui dozzine di Pegasus andavano alla deriva sempre ingoiate dagli stessi meccanismi che non portavano ad una soluzione, perchè l’uomo tende a perpetuare gli errori e i comportamenti, ecco che ci si risveglia nel futuro.

Siamo sempre su unanave, ma è la Pegasus spaziale. La protagonista si risveglia in una capsula da cui esce e vede dall’oblò lo spazio. Nelle capsule i suoi compagni di viaggio sulla nave Pegasus dall’Europa all’America del 1899. Un messaggio ad accoglierla di suo fratllo che le augura buon risveglio e la invita ad un caffè.

Così si conclude la prima stagione. Sorgono vari interrogativi: sarà la realtà oppure siamo in una ennesima simulazione? La simulazione fa parte di un gioco, oppure davvero ciascuno sta facendo i conti con la vera natura e si ritrova in una sorta di confessionale o caera di espiazione? C’è chi comanda il gioco? E’ un puro esperimento della mente umana?

Di striscio vegono toccati molti temi. Da un lato il futuro tecnologico e il suo utilizzo, che se da un lato può essere di grande aiuto all’uomo, dall’alto invece potrebbe diventare la sua prigione, e nemmeno ce ne accorgeremmo. Ma salta anche all’occhio il tema della natura umana, come alla fine essa vince sempre sopra ogni costrizione, nel benee nel male. Come la mente alla fine mente pure a se stessa.Come si ripetano sempre gli stessi comportamenti e difficilmente si impara dagli errori. Ma volendo proprio scandagliare i temi, si attinge al tema dell’incarnazione in cui l’anima si incarna, dimenticandosi da dove provenga e, per la teoria della reincarnazione, dimenticandosi chi fosse e cosa avesse appreso, nel bene e nel male. Solo vaghe suggestioni, sprazzi di ricordi misti a sentore e intuizione sono le pezze d’appoggio per i protagonisti che in un modo o nell’altro arrivano al capolinea. Interessante la scena del tunnel con in fondo la luce, riportato da molte testimaninaze di quello che viene chiamato fenomeno di pre morte, che ad un certo punto il capitano attraversa, catapultato nel cimitero delle tante Pegasus.

Chissa quale sia il motivo della decisione di Netflix di cancellare la Stagione 2. E chissà se invece deciderà di ripesarci e avremo un nuvo caitolo. Sicuramente per ora 1899 , la stagione 2 non si farà. Ma la Stagione 1 ha molti spunti di riflessione su cui vale la pena di soffermarsi, anche con questo finale aperto che lascia tutti i personaggi al loro destino, quale esso sia.

 

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