SMACAFAM, PIATTO DELLA TRADIZIONE
Nella tradizione popolare trentina non sono pochi i piatti che in realtà erano un sostanzioso metodo di riciclo degli avanzi. Oggi li chiameremmo salvacena o svuotafrigo. In più avevano il pregio di essere molto nutrienti e quindi saziavano in modo semplice ma gustoso.
Lo Smacafam, come dice il suo nome, è una sorta di focaccia o torta rustica. Originariamente si cucinava lo smacafam appunto con gli avanzi di lucanica e strutto che venivano mescolati a pochi altri ingredienti assai sostanziosi. Oggi questo piatto rivive in molte rivisitazioni ed ovviamente partendo dalla ricetta base, ciascuno può valorizzarlo a suo piacimenti.
Tuttavia il piatto della tradizione prevede
2 lucaniche fresche oppure pasta di lucanica di ugual peso o salsicce trentine.
50 grammi di strutto o lardo a piacere
300 grammi di farina oppure la stessa quantità in grano saraceno
3 uova
latte
sale e pepe
Come prima operazione andremo a sbucciare le lucaniche che taglieremo a tocchettini. Rosoleremo quindi la carne in padella facendo perdere il grasso alla lucanica che poi avremo cura di togliere.. Stessa operazione la faremo con il lardo o strutto, che tagliato a fettine sottili, andremo a sciogliere, tenendo poi il tutto da parte al caldo.
Nel frattempo sbatteremo in una ciotola le uova che andremo ad insaporire con un pizzico di sale e una presa di pepe. A filo aggiungeremo il latte in modo tale da ottenere una pastella. Andremo poi ad aggiungere la farina facendo attenzione che non si formino grumi. Infine nell’impasto verranno inseriti anche i tocchetti di luganega e il lardo con il suo grasso sciolto.
A questo punto verseremo il composto in una teglia spennellata di olio. Livelleremo la superficie e potremo decorare con delle fettine di lucanica a piacere per rendere lo smacafam ancora più sfizioso e goloso. Nella tradizione inoltre si usava il burro per ungere la teglia e in superficie si lasciavano dei dadini di burro che si fondevano durante la cottura.
Lo smacafam andrà cotto in forno preriscaldato a 240 gradi per una mezz’ora. Quando la superficie sarà dorata il piatto della tradizione trentina sarà pronto.
Lo smacafam è ottimo assaporato caldo, magari accompagnato da una insalata di capuccio condita con un soffritto di cipolle e guanciale, e cumino. Ma nella tradizione si consumava questo piatto anche il giorno successivo, mangiandolo freddo. Il suo sapore con il tempo si sarà amalgamato meglio esaltandone la sapidità e gli aromi della tradizione. Ovviamente per un buon smacafam ciò che conta è la bontà della materia prima. Scegliere quindi una buona lucanica trentina sarà il trucco per un gustoso smacafam.