AURORA BARILETTI GIOIELLI CON UN’ANIMA

Con i suoi 24 anni, Aurora Bariletti è la più giovane artigiana orafa incastonatrice del Trentino. Nel suo laboratorio a Riva del Garda, non solo crea una sua linea di gioielli ispirati alla natura che la circonda, ma, assieme ai clienti, fa nascere creazioni uniche, disegnate su misura alle esigenze di chi si rivolge a lei.

Chi è Aurora Bariletti?

Sono un’artigiana orafa incastonatrice. Dopo aver frequentato l’Accademia orafa di Roma ho aperto il mio laboratorio a Riva del Garda. O meglio in località Varone, a contatto con la natura da cui traggo grande ispirazione per le mie creazioni. La mia attività si divide in due filoni. Creo infatti gioielli per le mie collezioni e poi ci sono le creazioni che nascono da un’idea del cliente che me li commissiona. Curo personalmente il progetto dall’idea alla sua realizzazione, creando oggetti unici, mai in serie. Per questo tutto il mio lavoro si riassume nella frase “gioielli con un’anima”.

Stiamo parlando di un percorso fatto su misura per il cliente?

In un mondo veloce dove tutto viene fatto spesso in serie, io ho scelto e voluto invece creare un percorso personalizzato. Il primo passo è incontrare il cliente di persona o in videochiamata come alternativa per conoscere chi ho di fronte. Solo dopo aver instaurato un legame, una connessione, posso capire l’esigenza del cliente e trovare l’ispirazione per realizzare il suo desiderio. Quindi si procede alle proposte di design per arrivare al progetto che, infine, si trasforma in gioiello.

Da dove nasce il gioiello?

Ogni gioiello nasce da una storia. Dalla specifica storia di chi desidera veder realizzato il suo gioiello. Potrebbe essere la fede di matrimonio, l’anello di fidanzamento, quello di una nascita o di cerimonia. Ma ci sono anche storie tristi e dolorose, come quelle che raccontano di un ricordo per esempio. I gioielli, dal mio punto di vista, non sono solo materia, ma hanno un significato emozionale. Ogni creazione necessita di tempo e amore e questo comporta un qualcosa che va al di là della pura materia.

Nello specifico quali sono i materiali utilizzati nelle tue creazioni?

Lavoro con i metalli preziosi, argento, oro e bronzo giallo che mi da molte soddisfazioni. Poi ci sono le peitre preziose dai diamanti ai rubini e così via. Ma la mia preferita e la tanzanite, una pietra dalle sfumature che passano dal blu al viola. Si estrae solo in Tanzania e questo la rende molto rara. Ad ogni modo utilizzo solo gemme naturali e mai zirconi, che sono pietre create artificialmente.

Quali sono le richieste che fanno i clienti?

Mi è stata commissionata una tiara in oro giallo diamanti e rubini. Il regalo di uno sposo per il giorno delle nozze, in quanto il suo desiderio era che la sposa si sentisse una vera principessa nel suo giorno.

Il fatto di creare gioielli su commissione mi obbliga ad uscire dagli schemi e osare idee che mai avrei adottato se non mi fossero state richieste o ispirate dal cliente. Potrei portare ad esempio l’anello richiestomi da un ragazzo in cui era raffigurata una donna incinta sdraiata con una pietra rosa sulla pancia. Si trattava di un dono di un futuro padre alla futura mamma di sua figlia.

Ma di esempi ce ne sono tanti. Soprattutto quando lavoro su gioielli a cui devo dare nuova vita.

Cosa intendi?

Alcuni clienti arrivano da me perchè hanno un gioiello a cui sono legati affettivamente ma che non indosserebbero mai. A volte si tratta di lavorare sull’oggetto per renderlo più moderno o più vicino al gusto del cliente. Magari trovando un nuovo design per le pietre di un gioiello, oppure trasformando il tutto in un altro progetto.

Mi è capitato di lavorare sull’anello di una ragazza che lo aveva ereditato dalla nonna. Si trattava di un anello con tre acquamarine. E’ stato smontato e con tre differenti design è stato trasformato in tre anelli, due per le nipoti e uno per la figlia. Un ricordo quindi della nonna e mamma defunta che è anche diventato un simbolo del legame mamma e figlie.

Spesso le persone hanno gioielli di famiglia nel cassetto che rischiano di rimanere lì, o pietre che arrivano da viaggi fatti. Parte del mio lavoro è quello di dare nuova vita a tutto questo. Creare un nuovo significato ad un qualcosa che si indossa e che si porta con se.

Se dovessi dire cosa piace molto in questo momento, il trend per così dire, è molto richiesto il gioiello che riporta i numeri angelici, quelli doppi per intenderci, o quelli che risuonano in continuazione nelle nostre vite. Collane, braccialetti e anelli con i numeri angelici. Ognuno ha la sua storia

E’ un lavoro che richiede molto tempo?

Le tempistiche sono abbastanze lunghe, nel senso che si parte da un mese e mezzo in su. Proprio perchè è un lavoro artigianale che richiede tutti i suoi tempi. Oltre al fatto che seguo tutto da sola. Uso la tecnica della microfusione a cera persa. Il lavoro viene fatto creando il gioiello in una cera apposita per orafi, che permette di creare micro sculture e forme più morbide di quanto consentirebbe il lavorare direttamente sul metallo. Questa cera poi viene trasformata in metallo attraverso quello che si chiama, appunto, microfusione a cera persa. Quando abbiamo infine il gioiello grezzo, questo andrà rifinito e lucidato con lima e frese.

Il tuo laboratorio sta per festeggiare un anno di vita. giusto?

Si, a gennaio è un anno dall’apertura. Dopo l’Accademia orafa di Roma, sono stata hobbista per alcuni anni. volevo testare le mie capacità e anche il riscontro delle persone. Quando ho visto che l’interesse c’era mi sono lanciata in questa avventura. Quest’anno poi ho creato tutto da sola il mio sito online. Lì c’è stata la svolta che poi si è amplificata con i social. Curo molto Instagram con video in cui racconto la storia delle mie creazioni, il dietro le quinte e chi sono. Vedo che questo crea molta empatia e che mi permette di entrare in contatto con persone geograficamente anche lontane che poi vengono in laboratorio da me per dei gioielli.

Accanto al laboratorio faccio i mercatini in estate e anche a Natale. Questo mi permette di farmi conoscere e farmi aprezzare.

Quella per la gioielleria è una passione che hai da sempre?

Fin da piccola sono stata sempre molto creativa, assecondavo questa passione con laboratori scolastici ed extrascolastici. Ricordo che il mio professore di arte delle medie mi aveva detto che ero portata per il restauro, per quella mia precisione e attenzione al dettaglio che già mostravo. Tuttavia ho sempre tenuto questa passione come un extra, tanto che ho scelto come studi universitari Scienza della formazione. Poi ci fu il Covid, che ci diede molto tempo per riflettere con le lezioni che si tenevano online.

Mi trovai a riflettere sulla vita, su cosa fare, su cosa davvero mi rendesse la vita piena ed entusiasmante. Mi accorsi che non era ciò che studiavo.

Proprio perchè appunto la situazione contingente dava molto tempo libero e ci teneva a casa, avevo iniziato a dedicarmi alle resine. Avevo scoperto l’oggettistica in resina durante un viaggio in Brasile. Così avevo iniziato a creare gioielli in resina con fiori del mio giardino e dei dintorni ed elementi naturali. Così ho testato il pubblico ai mercatini dell’antiquariato della zona. Il riscontro è stato più che positivo.

A quel punto ho intercettato l’Accademia orafa di Roma e ho cambiato la mia vita. In Accademia ero a contatto con il top dei maestri orafi e con loro stavo in laboratorio mattina e sera a creare. Mi si è aperto un mondo.

Ho anche lavorato per un brevissimo periodo da Bulgari gioielli. Ma ho capito in men che non si dica che non era l’ambiente per me. In questi ambienti sei come ad una catena di montaggio. E in certi casi ormai la gioielleria si avvale della stampante a 3D, oltre che essere oggetto di serie.

Ho capito che volevo la mia dimensione. Essere imprenditrice di me stessa e seguire la mia idea di gioiello e i miei tempi.

Così nasce il tuo laboratorio?

Inizialmente ho scelto come nome We Bloom, appunto per questo legame con i fiori e la natura ma quest’anno il cambio di brend mi ha fatto scegliere di chiamare la mia attività “Aurora Bariletti gioielli”, gioielli con un’anima. Mi si trova in località Varone a Riva del Garda, su appuntamento. Ho disegnato il mio laboratorio su ispirazione del mondo inglese dove lo spazio è accogliente, piccolo, ma di condivisione. Proprio in nome di questa filosofia in cui il gioiello nasce da una storia che viene condivisa.

Insomma il mio sforzo è quello di tenere viva la tradizione dell’artigianato fatto a mano, del pezzo unico, dell’orafo di famiglia che ti conosce. E vedo che si instaura un legame con chi viene da me, spesso si inizia con l’anello di fidanzamento, si prosegue con le fedi di matrimonio e magari l’anello per la nascita dei figli.

Un gioiello, al di là del suo valore materiale, rappresenta molto di più. Lo sforzo è quello di caricare questo oggetto che fa parte della nostra vita, di tutto quello che sta a significare e raccontare.

 

Il sito di Aurora Bariletti è www.AuroraBariletti.it.

La pagina Instagram è https://www.instagram.com/aurorabariletti_gioielli

 

 

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