LA “SAGRA DELLA CIUìGA”
La “sagra della ciuìga” è il principale evento che si tiene a San Lorenzo in Banale e quest’anno si svolgerà dal 30 all’1 novembre.
Quest’anno sarà sicuramente una edizione straordinaria perché la sagra è entrata ufficialmente a far parte delle migliori 21 SAGRE DI QUALITÀ’ d’Italia premiata con marchio ufficiale al Parlamento Italiano.
Durante i giorni di festa si valorizzano gusto, cultura e tradizioni di uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Le giornate sono vivacemente animate da rassegne musicali e teatrali per le vie del paese, il quale è addobbato con ornamenti naturali per la valorizzazione del verde, molto presente e caratteristico nel luogo.
Le numerose associazioni che cooperano per la riuscita dell’evento,
si dividono tra la vendita e la produzione di prodotti tipici del luogo, sia utensili che gastronomici, caratterizzando ogni giornata con piatti cari alla tradizione e riproposti ai visitatori.
La caratteristica di San Lorenzo in Banale e prodotto che dà nome alla festa è la “ciuìga”, un’esclusiva del luogo,
timidamente imitata altrove senza un risultato concorrenziale con l’originale.
La ciuìga è un salume unico e originale dell’alto piano del Banale,
un’eccellenza della norcineria del luogo, originariamente dettato dall’estrema povertà in cui si trovavano i paesani a fine Ottocento.
L’insaccato era effettivamente composto da una notevole quantità di rapa bianca unita a scarti di carne suina e un’aggiunta di sangue, il tutto aromatizzato con pepe e aglio;
il benessere ha portato anche a un mutamento della primitiva ricetta, invertendo le percentuali delle componenti e rendendo più gustoso l’affettato.
La ciuìga si lasciava essiccare nell’ex caseificio di San Lorenzo, oggi appunto mostrato come essiccatoio del prelibato prodotto
che attrae molti golosi nei volti dove esso è proposto in diverse forme e ricette,
la più tradizionale delle quali resta l’abbinata alle patate lesse e alla cicoria.
L’essiccazione è anche il motivo per cui questo salume assume tale denominazione:
la “ciuìga” nel dialetto locale è la pigna, secca come l’affettato al termine del proprio processo di maturazione.
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