Cerevisia si congeda con grandi numeri. I premi più ambiti ai birrifici Rethia e BioNoc’

Si è conclusa con un bilancio assai positivo la seconda edizione di Cerevisia, il festival delle birre artigianali di casa nostra.

Ad un anno di distanza dall’esordio c’era molta curiosità intorno a questo atteso bis. Ebbene, i numeri raccontano di un successo pieno: le 9.000 degustazioni contate lo scorso anno sono state quasi raddoppiate, dato che nel weekend appena trascorso sono stati venduti oltre 17.000 gettoni.

Merito dei seimila visitatori che si sono succeduti da venerdì a domenica al Palanaunia, tutti curiosi di sorseggiare prodotti di alta qualità quali sono le birre artigianali trentine. A rendere l’ambiente ancora più gradevole per trascorrere qualche ora insieme agli amici ci hanno pensato le band che si sono succedute sul palco per tre giorni, proponendo cover adatte all’atmosfera. In generale il pubblico si è dimostrato molto competente nella scelta delle etichette, forte dell&r squo;esperienza maturata un anno fa, un’impressione avvalorata dai risultati del concorso che anche quest’anno ha premiato la miglior birra artigianale trentina: le scelte della giuria popolare hanno infatti ricalcato perfettamente quelle della giuria tecnica, incoronando la Maria Mata del Birrificio Rethia di Vezzano, un’azienda giovane (fondata nel 2014) quanto entusiasta, caratteristiche che peraltro la accomunano a tutti gli altri birrifici presenti a Fondo.

birra dal bosco

La commissione di esperti guidata da Mario Nesi ha poi premiato BioNoc’ (Primiero) quale miglior birrificio artigianale trentino per il 2015, la birra Biolupo (sempre di Bionoc’) quale miglior birra artigianale trentina di tradizione brassicola tedesca, la Selvatica di Maso Alto per quanto riguarda la tradizione brassicola inglese, la Lupinus del Birrificio Fiemme nel campo della tradizione brassicola belga ed infine la stessa Maria Mata del Birrificio Rethia di Vezzano per quanto a ttiene alla tradizione brassicola americana.

Va dunque in archivio con soddisfazione anche questa edizione di «Cerevisia», un evento che ha il merito di puntare i riflettori su una produzione locale in rapida ascesa, un settore che a breve darà vita ad una associazione di categoria e presenterà un marchio unico di garanzia. Il Trentino, ora, non è dunque solo vini di qualità e ottimi spumanti, ma anche birre artigianali prodotte con ingredienti genuini e attraverso filiere locali che garantiscono la qualità.

L’appuntamento con il festival è per il maggio del 2016.

 

Comunicato: pegasomedia

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