IMMERSIONI, SPIAGGE E YOGA NELLE KOH THAILANDESI

Famose in tutto il mondo, le isole thailandesi attraggono ogni anno migliaia di visitatori, chi in cerca di relax, chi in cerca di una folle nightlife o di una vacanza “a luci rosse”, ma anche amanti di scuba diving, snorkeling, yoga e meditazione.

Di Koh (isola in lingua thai) se ne contano centinaia, suddivise fra il Mare della Andamane, sul lato ovest della penisola, e il Golfo della Tailandia, sul lato orientale.
Pur consapevoli dell’imminente arrivo dei monsoni, abbiamo deciso di tentare la fortuna e cominciare le nostre due settimane dal lato occidentale. Prima tappa: Koh Lanta.
Ma, ahimè, come avrete imparato seguendo i nostri diari di viaggio (vedi nubifragi nelle Filippine e albe e tramonti nuvolosi ad Angkor Wat), la fortuna non è mai dalla nostra parte quando si tratta di condizioni atmosferiche, che infatti ha ricambiato la nostra fiducia in lei con tre giorni di acquazzoni quasi ininterrotti. Nonostante ciò, siamo comunque riusciti ad esplorare l’isola (davvero molto carina, soprattutto il lato est, meno sviluppato e più naturale), la presenza della pioggia ci ha molto limitato perciò, dopo aver verificato la situazione meteorologica sulle altre isole del lato occidentale, uguale a Koh Lanta se non addirittura peggiore, a malincuore abbiamo gettato la spugna e abbiamo abbandonato il mare delle Andamane per spostarci sul versante del golfo.
Il meteo di Koh Lanka anche in questo caso ha deciso di salutarci con una pioggia torrenziale, mentre eravamo seduti sul retro di un pickup che ci stava dando un passaggio: per fortuna il conducente, impietosito, ci ha permesso di entrare nell’abitacolo evitandoci di finire completamente fradici. Tuttavia ai nostri zaini non è stato concesso tale privilegio, e i nostri vestiti hanno ottenuto un lavaggio gratuito, con odore di muffa in omaggio dopo mezza giornata di viaggio.
La pioggia sul lato orientale, seppur presente quotidianamente, si è presentata con forti rovesci ma della durata di una o due ore, concedendoci un sole caldo e splendente per tutto il resto della giornata.
Koh Phangan è conosciuta dalla stragrande maggioranza delle persone per una sola cosa: The Full Moon Party. Questo evento selvaggio si tiene ad ogni luna piena sulla spiaggia di Haad Rin, e ad ogni luna piena circa 30.000 persone sbarcano sull’isola per una notte di musica e divertimento sfrenato. Ma Phangan è molto più di una festa: è natura selvaggia, è yoga, meditazione e cura della persona, è jam session sulla spiaggia al tramonto, è una birra ghiacciata su uno dei tanti view point da cui si ha una vista mozzafiato del sole che scompare all’orizzonte, è una camminata in mezzo alla giungla e tanto altro ancora.
Per questo motivo abbiamo meticolosamente evitato la settimana del Full Moon Party, dove i prezzi di alberghi e voli incrementano in maniera vertiginosa, arrivando sull’isola ad evento ormai concluso e alloggiando non sul lato sud dell’isola, quello più turistico, affollato e rumoroso, ma bensì sul lato occidentale, precisamente nel villaggio di Srithanu, molto più tranquillo e più in linea con ciò che andavamo cercando.

Bastano pochi secondi per rendersi conto di quanto questa realtà non corrisponda affatto a quella descritta dalla maggior parte dei giovani incontrati finora: la strada, dopo aver lasciato i maggiori centri abitati, si snoda per una quindicina di chilometri fra la costa e le montagne coperte di fitta vegetazione, rivelando dei panorami davvero suggestivi. In questa zona dell’isola vi sono parecchi centri di yoga e meditazione che offrono lezioni singole e interi pacchetti di corsi, da quelli base a quelli per diventare insegnante. Consigliamo di informarvi sulle lezioni giornaliere gratuite che i vari centri offrono. Un altro evento molto interessante sono le sedute di meditazione in spiaggia al tramonto, seguite poi da un buffet vegano ad offerta libera, un’ottima occasione per rilassare la mente, degustare dell’ottimo cibo e conoscere altri viaggiatori. In questo modo abbiamo trascorso delle giornate a base di puro benessere, pigrizia e relax.
Invece, nei giorni in cui ci siamo sentiti più “avventurosi” abbiamo noleggiato uno scooter e abbiamo esplorato l’isola, perdendoci fra le tortuose strade fra cascate, sentieri nella giungla, view points, spiagge poco frequentate.. e pure un paio di spiagge nudiste.
Così facendo abbiamo trascorso un’ottima settimana a Koh Phangan, prima di spostarci sull’ultima isola del nostro viaggio in Tailandia, l’isola conosciuta da tutti per il diving: Koh Tao.
Essendoci circa una novantina di scuole di diving, i prezzi sono davvero competitivi: pensate che mentre una singola immersione di solito costa dai 30 ai 50 euro, a Koh Tao abbiamo fatto 6 immersioni per 120 euro… con pernottamento in un Resort incluso! Impossibile resistere!
Pur non essendo nulla di unico e speciale, il fondale intorno all’isola è ricco coralli ma soprattutto di banchi immensi di pesci; vi troverete a nuotare letteralmente circondati, con la possibilità di avvistare anche dei rari pesci leone, mante stingray, serpenti di mare o ( ovviamente la nostra fortuna non si è spinta a tanto) squali balena.
Nonostante le isole thai abbiano costi più elevati rispetto al resto della nazione, per quel poco che abbiamo potuto vedere sono davvero fantastiche, specialmente se si riescono ad evitare i luoghi più turistici. Con Koh Tao si conclude il nostro mese in Thailandia!
Siamo pronti a partire alla volta del Myanmar, anche se torneremo per spendere del tempo a Bangkok! Stay tuned!

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