RADIO GALENA BAND: UN JUKE BOX VIVENTE DELLA DISCOGRAFIA ANNI 70, 80 E 90
Per nostalgici, ma non solo, in un mondo in cui la musica è liquida ed evanescente, dal Trentino arriva la RadioGalena Band un Juke Box vivente della discografia anni ’70, ’80 e ’90.
Nessun tribute o cover band. Quello che propone RadioGalena Band è un live che accompagna il pubblico in un viaggio nei ricordi con le migliori hit di quel trentennio in cui il protagonista nella musica era il disco. Un modo diverso di fare e vivere la musica. Quando le grandi case discografiche puntavano sugli artisti e venivano prodotti i dischi, che erano l’unico mezzo con cui si poteva ascoltare e riascoltare la musica.
Ci piace quindi definire della discografia anni 70, 80 e 90. Un lavoro di recupero non solo musicale ma anche visivo. La particolarità del progetto è quella di proiettare durante i live le immagini originarie di ogni brano che viene eseguito in sincrono. Un lavoro accurato e impegnativo, un valore aggiunto sia dal punto di vista dello show che da quello che si potrebbe paragonare ad un impegno culturale di memoria. Una sorta di archivio live che il pubblico potrà apprezzare sia come show che come recupero all’oblio.
E’ Paolo Sartori, voce e front man della band, a raccontare questo progetto che sta solo aspettando di trovare i palchi giusti con cui incontrare il pubblico.
Come nasce il progetto del RadioGalena Band?
Il momento cruciale della band è stata la Pandemia. Nel gennaio del 2020 avevamo già diverse date che abbiamo visto sfumare a causa di quello che è successo. Così l’isolamento forzato che ha fermato tutto e tutti è stato un tempo sospeso che abbiamo utilizzato per fare il punto della situazione. Abbiamo ragionato sul progetto musicale che stavamo portando sui palchi e con Salvo Guida, tastierista della band, ci siamo chiesti quale anima volevamo dare alla band. Il nostro era un progetto cover, ma sentivamo che volevamo qualcosa di più specifico e che ci rappresentasse in maniera più personale, che ci rendesse unici e originali. Volevamo parlare della musica che ha caratterizzato la nostra vita, quella che si ascoltava e che tutto il mondo ha ascoltato, hit famose e artisti che hanno lasciato il segno, ma sopratutto musica a cui si sono legati i ricordi, le emozioni, i momenti più importanti della vita di tante generazioni di ex ragazzi.
In che modo avete selezionato il materiale?
Non volevamo essere una semplice cover band e nemmeno una tribute band. Il nostro progetto è un omaggio ad un trentennio, un periodo storico in cui il disco era il protagonista. Negli anni 70, 80 e 90 se volevi ascoltare musica, a parte la radio, dovevi andare in negozio ed acquistare il disco fisico. Non come ora. Oggi la musica è liquida, viene consumata velocemente attraverso le piattaforme digitalie dove ti si apre un mondo ma dove rischi anche sempre più di perderti.
Appunto, forse è per questo che non ci sono più artisti che lasciano il segno o brani che hanno definito un’epoca sopravvivendo al tempo?
Può essere, ma sicuramente erano i tempi in cui vendevi dischi che equivaleva a dire quanto eri di successo, che si misurava appunto in maniera concreta ed incontrovertibile. Quindi il nostro progetto vuole essere un omaggio a quel tempo, a quella musica e a quegli artisti.
Una sorta di colonna sonora dei ricordi?
In realtà abbiamo voluto spaziare in diversi generi musicali creando una sorta di meddley per ogni artista. In questo modo diamo ritmo allo spettacolo e offriamo una colorata varietà al live. Il nostro ambiente preferenziale è quello del concerto nelle feste e manifestazioni in cui il pubblico è eterogeneo ed adulto. In questo contesto occompagniamo il pubblico in un viaggio nel tempo e nei ricordi. Ma credo che le hit degli anni 70, 80 e 90 sono universalmente conosciute da tutti.
E quale valore aggiunto, parlavi di un accompagnamento visivo?
Sì, ci è voluto un notevole impegno, sia nel recupero del materiale, che nel montaggio e poi nella costruzione dello show. Abbiamo recuperato i video originali dei vari brani che abbiamo in scaletta, immagini d’epoca trovate su youtube e affini. E’ stato un bell’impegno la fase di montaggio del materiale, in quanto appunto per ogni artista suoniamo un medley di brani di cui andavano montati i video relativi nei punti in cui si accompagnava al pezzo di brano che saremmo andati ad eseguire. Tieni presente che in quegli anni non si usava, come ora il videoclip delle canzoni. O per lo meno non di tutte.
Vi siete cimentati in un lavoro di taglio e cucito?
Di confezionamento su materiale originale. Quello che volevamo ottenere era una perfetta sincronia in cui l’esecuzione live fosse perfettamente sovraponibile alle immagini. Mi spiego meglio. Per esempio nel live abbiamo un medley di Phil Collins di cui ci sovrapponiamo al millesimo con il labiale delle immagini video che andiamo a proiettare. Tutto il live è studiato nei minimi dettagli e tempi. Un sincrono perfetto.
Sembra quasi un recupero che può essere definito culturale?
Ci piace l’idea dell’omaggio agli anni d’oro della musica. Al fermento di artisti, generi e dischi. Sicuramente quello che ci ha spinto a questo lavoro è la voglia di fare un tuffo nei ricordi nostri personali e condividere questo viaggio nel tempo con il pubblico. Spaziamo da Madonna a Whitney Huston, da Phil Collins ai Van Halen o Cyndi Lauper per citarne alcuni e poi Michael Jackson.
Un progetto ambizioso. Non c’è il timore di confrontarsi con i mostri sacri della musica?
La parola d’ordine è divertimento e festa. E poi c’è tanto lavoro di sala prove. Molto impegno nel montaggio dei video e altrettanto impegno nella confezione del live. Proprio per offrire uno spettacolo che funziona ci siamo sforzati di lavorare molto sulla perfezione dei tempi, del sincrono immagini e musica, della regia dello show. Ogni istante è a tempo. Si potrebbe obiettare che non c’è margine all’improvvisazione. E’ vero. ma uno spettacolo professionale è studiato nei minimi dettagli con una regia che lo rende perfetto.
Ci vogliono quindi competenze non solamente musicali in questo progetto?
Siamo sei elementi e io ho competenze video per cui con Salvo, anche lui colonna portante della band, abbiamo curato il montaggio video, la regia, il gobbo e tutti quei piccoli accorgimenti tecnici che sono alla base della riuscita del live. Da un lato la tecnologia oggi offre grandi potenzialità, come la costruzione di un live come il nostro, ma anche la registrazione in homerecording a cui si affidano i musicisti ed artisti oggi. Da un lato è un grande aiuto, dall’altro va di pari passo con il cambiamento epocale che ha fatto la musica e l’indistria musicale. Come si diceva oggi emergere è difficile perchè appunto non c’è più tutta quella macchina di produzione, diffusione e vendita che faceva sì che un artista per essere tale doveva vendere davvero un notevole numenro di dischi. Ma era anche supportato da quella che era l’industria del disco. Oggi la musica è legata alla fruizione televisiva che è una vetrina in cui si consuma tutto velocemnte e spesso la musica è di sottofondo ad altro. Si potrebbe aprire una discussione al riguardo e prima o poi si dovrà fare una riflessione seria su questo problema.

Room with concrete floor and smoke with light from spotlights against dark wall background
Se volessimo velocemente riassumere il progetto?
Radio Galena Ban è una formazione di 6 elementi che propone un live di 2 ore e mezza abbondante di musica che spazia in diversi generi musicali in omaggio ai più grandi artisti degli anni 70, 80 e 90. Il progetto si avvale di un contributo visivo con la proiezione di immagini originali legate ad ogni brano ed artista dei meddley che andiamo ad eseguire in modo fedele all’originale.
Si potrebbe descrivervi come un album dei ricordi o un juke box?
Lasciamo al pubblico il giudizio, ciò che ci preme è poter presentare questo progetto sui palchi trentini, perchè è la nostra terra ed esportare questo show ovunque ci sia un palco e un contesto giusto. Nel senso che proprio per la costruzione intrinseca dello show il nostro live non è adatto ai luoghi piccoli come i pub per esempio. E’ un live e uno spettacolo per feste, manifestazioni, palchi di eventi o piazze. Il nostro canale youtube ha numeri importanti con oltre 150.000 visualizzazioni vere, non comperate. Così come i like e i commenti. Inoltre ci lusinga leggere i commenti di apprezzamento che arrivano dall’estero. Anche a scanso del mio inglese che ammetto non è perfetto.
Dove vi si può incontrare?
A causa della pandemia siamo rimasti fermi per molto tempo. Prevalentemente la nostra zona è quella del Lago di Garda. La nostra ambizione tuttavia è quella di poterci esibire anche in altre zone del Trentino così da farci conoscere ad un pubblico nuovo. Ci siamo impegnati anche nella promozione social e nella costruzione di un sito della band che è il nostro primo biglietto da visita. Sicuramente il nostro progetto è un qualcosa di originale ed unico, in quanto non c’è nessun altro che proponga uno show come il nostro. Ci sono band tributo, ma il nostro repertorio è unico e siamo solo noi a farlo con il valore aggiunto dell’accompagnamento video. Basta andare su un motore di ricerca e scrivere Radio Galena Band per trovarci.
Radio Galena Band sono Paolo Sartori e Barbara Tamburini voci, Eugenio Cigalotti, chitarra, Salvo Guida tastiere, Nicola Nannini batteria e Oscar Bussola al basso.
Il sito della band è www.radiogalenaband.it
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