GIULIA CASONATO INTERVISTA ALLA SINDACA DELLA NOTTE PART.I

IMMAGINARE UNA TRENTO A MISURA DI RESIDENTI E GIOVANI E’ LA SFIDA DI GIULIA CASONATO

All’interno del Consiglio Comunale di Trento c’è un giovane cuore appassionato che batte e lotta per la sua città a misura di residenti e giovani, GIULIA CASONATO.

Nelle calde serate cittadine esplode la voglia di socialità dei tanti giovani penalizzati da mesi di isolamento che ora chiedono spazio e libertà.

Tuttavia una costante registrata non solo a Trento, ma in tante città italiane, è quella che si vede al mattino con i residui delle feste improvvisate, o nei fatti di cronaca quando la tensione porta ai residenti, in cerca di tranquillità per un sacrosanto diritto al riposo, il richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. 

Ecco che con il compito di gettare un PONTE FRA ISTITUZIONE E GIOVANI, esigenze dei residenti e quelle dei ragazzi, per trovare l’equilibrio fra la Trento di adulti e famiglie e la Trento universitaria e a misura di giovani,

è scesa in campo Giulia Casonato.

Presente in CONSIGLIO COMUNALE, candidatasi con Trento Futura con il cui gruppo condivide visioni e valori, la ventiquattrenne è scelta dal sindaco Franco Ianeselli ad occuparsi della VITA NOTTURNA della città, tema caldo e di lunga data.

Una laurea triennale in Scienze economiche e sociali ed una magistrale in corso, proiettano Giulia Casonato nella giusta dimensione per poter fungere da osservatore privilegiato.

Mediatore e persona capace di tastare il polso della questione e tradurlo nelle dinamiche istituzionali per una virtuosa progettualità.

Reduci da una notte brava quella dopo la vittoria dell’Italia per le semifinali in Inghilterra,

si potrebbe dire che con grande forza si è vista la necessità dei giovani di aggregazione, festa e socialità

ma che essa lascia anche dietro tutta una serie di problematiche?

La mia non è una delega all’ordine pubblico,

che direi è il problema emerso visionando video ed immagini imbarazzanti di azioni da condannare e che non hanno nulla a che fare con socialità e festa.

Mi riferisco ai disordini o peggio. Però si collega al mio ruolo, quello dell’aggregazione serale che purtroppo spesso va di pari passo con l’ordine pubblico. Innanzitutto ritengo si debba capire quali siano i meccanismi per i quali il gruppo segua o asseconda comportamenti di alcuni individui. Capire se sono episodi riconducibili ad atti singoli o se nascondano una frustrazione magari legata ad un senso di non appartenenza.

Va capito il perché succedano certi eventi e lavorare su questo.

Ritengo che si debba trovare un equilibrio fra socialità e divertimento da un lato ed eccesso dall’altro e che sia una questione culturale.

Ricordando che alla base c’è la convivenza fra residenti che la notte vogliono dormire tranquilli e giovani che invece vogliono trovarsi e far festa?

Sono consapevole che esiste uno scontro di esigenze, di visione del mondo, un divario generazionale che da un lato chiede il diritto al riposo e dall’altro il diritto a divertirsi.

Però la strada è quella di lavorare sulla visione culturale della notte come valore in ogni senso anche economico.

La notte ha un peso economico per tante figure professionali con legittimi diritti di poter svolgere la propria professione, parlo dell’indotto, ma anche dei professionisti dell’intrattenimento e dell’industria artistica.

Le istituzioni, soprattutto dopo un periodo che ha penalizzato il settore, ha il compito di agevolarne il lavoro

Che tipo di interventi possono essere individuati?

Ragionare per esempio sul regolamento che vieta la musica dopo una certa ora. Individuare zone che possano diventare poli attrattivi per intrattenimento, sia culturale che di festa.

Si tende a giudicare il mondo della notte, è invece importante raccontarla per evidenziarne le potenzialità positive e togliere quell’aurea di fastidio e di gioventù nullafacente.

Magari dopo ore di studio in biblioteca e lezioni in università, potersi trovare con gli amici, ascoltare musica e ridere.

Questo è lo stimolo giusto per ripartire il giorno dopo con entusiasmo e gioia.

Ci sono delle progettualità?

E’ in campo un cartellone fitto di eventi culturali sostenuti dal Comune.

Poi ci sono le iniziative dei privati magari più di intrattenimento, sebbene sono dell’opinione che la definizione “culturale” vada ridiscussa,

in fondo è cultura anche ascoltare la musica, tutta la musica.

Poi sono stati individuati degli spazi da testare come i parchi o Piazza Dante.

Ad ogni modo sicuramente l’apparato burocratico che sottende l’organizzazione di eventi può essere diventato un deterrente per associazioni, privati o circoli nell’organizzare e questo va tenuto in considerazione.

Si dovrà fare un ragionamento su come snellire o facilitare tutta la macchina burocratica e rendere più semplice la trafila da fare per la creazione di un evento

Una riqualificazione di Piazza Dante…?

L’appuntamento per la seconda parte dell’intervista a GIULIA CASONATO lunedì- 12.07.2021

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