DUE FUORI PISTA – LA NOSTRA RECENSIONE

Due fuori pista è forse uno dei film più profondi e motivanti usciti in questi ultimi anni. Senza ambizioni da grande produzione, il film propone uno spaccato di vita comune del mondo di oggi.

Due fuori pista ci pone di fronte alla domanda cruciale: quando la vita ti butta a terra, tu cosa decidi di fare?.

Il film svedese del 2022 Due fuori pista, non ha pretese da pellicola hollywoodiana. E verrebbe da dire: per fortuna!. Infatti è genuino, semplice, a volte ruvido. Per questo riesce a cogliere e fotografare una realtà vicina allo spettatore e non patinata o volutamente sciatta, ma vera.

Tutt’oggi disponibile sulla piattaforma Netflix, il film passa fra toni allegri e ironici a momenti drammatici e intensi. Un perfetto equilibrio, così come spesso è la vita.

Cercando in internet il film viene liquidato con poche parole. Una giovane madre in crisi presa dalla disperazione decide di partecipare alla Vasaloppet con il fratello perfettino che non risulta così perfetto. Eppure Due fuori pista merita molto di più. E’ pur vero che la trama potrebbe risolversi con questa frase, ma non rende giustizia ad un film capace di far ridere, arrabbiarsi, commuoversi e magari pure piangere.

La protagonista Lisa Nylander, la odieremo, per come prende tutto sottogamba, per come faccia sempre le scelte sbagliate e per quel suo gettare all’aria la vita senza essere responsabile, pur essendo madre di una ragazzina. Eppure per tutto il film la protagonista Lisa sarà l’effetto ruvido che poi alla fine saprà redimersi. Ma non è quel redimersi alla Hollywood, in cui è ovvio e scontato il finale. Lisa sarà tutti noi che soffriremo assieme a lei in questa catarsi di riscatto.

Ebbene di Due fuori pista in realtà c’è un coprotagonista. E stiamo parlando della Vasaloppet. Per chi non è esperto, la Vasaloppet è una gara per veri eroi del sci di fondo. Praticamente una vera e propria maratona sugli sci. La gara si svolge ogni anno nella regione della Dalarna, in Svezia, la prima domenica di marzo. Quest’anno sarà disputata il 3 marzo. Si tratta della più vecchia, più lunga e più grande gara di sci di fondo del mondo. Arrivano atleti e persone da tutto il mondo.

Una curiosità vuole che la Vasaloppet debba il suo nome alla fuga di Gustavo Vasa del 1520 dal tiranno Cristiano II re di Svezia. Quest’ultimo aveva riunito la nobiltà svedese per sedare moti di rivolta. L’evento viene ricordato come il bagno di sangue di Stoccolma. Gustavo Vasa inforcati gli sci attraversò la Svezia in cerca di appoggi per una rivolta. Tuttavia non ottiene consensi e quindi prosegue la sua fuga con gli sci verso la Norvegia. A quel punto però vvenne raggiunto da uomini di Mora che alla fine si erano convinti di una azione contre il tiranno. Il 6 Giugno 1523 Gustavo venne incoronato re Svezia, sconfitto Cristiano II. A ricordo di questa diaspora sugli sci che ha portato al trono un re giusto si deve l’intuizione della Vasaloppet la cui prima edizione è datata 1922.

Ma torniamo al film Due fuori pista. Attenzione spoiler!!.

Dunque: la protagonista è una donna irresponsabile che si vede sottrarre la figlia a favore dell’ex compagno. Il padre della bambina infatti si è rifatto una vita con una compagna con cui sta costruendo il suo futuro. Così, nel caos più totale Lisa decide di appoggiarsi al fratello che considera un noioso perfettino dalla vita perfetta e irreprensibile.

Accolta con distanza e riserbo, il fratello la coinvolge nella propria vita che si divide fra i duri allenamenti in vista della partecipazione alla Vasaloppet con un gruppo di amici e la vita coniugale in crisi per la mancanza di un figlio che non arriva. La coppia per risolvere il desiderio di figli si è rivolta ad una clinica. Lisa guarda come una spettatrice qusto rigore e questo affanarsi del fratello di fare la cosa giusta e di essere all’altezza delle aspettative.

Tuttavia gli allenamenti male si adeguano alle esigenze di presenza in clinica, tanto che all’ennesimo mancato appuntamento di fecondazione, la famiglia si sfascia. A quel punto in un afflato di verità arriva la confessione. Lisa scopre che il fratello ha scoperto di avere un tumore. Quindi l’impegno di affrontare la Vasaloppet è il suo modo di combattere contro il destino avverso. Insomma alla fine Lisa comprende che ciascuno ha il suo demone da sconfiggere. Lei le sue dipendenze dall’alcol e dallo sballo, così come gli altri invece devono affrontare gli sgambetti della vita.

E’ così che Lisa prende sul serio la gara. sebbene affrontare una maratona sportiva non si può certo improvvisare.

A questo punto siamo consapevoli che l’impresa è da folli. Ma tifiamo per lei. E Lisa ci crede e promette alla figlia di esserci e di tagliare il traguardo. La siatuazione precipita. Il fratello litiga con la moglie che lo mette fuori di casa. La figlia di Lisa scappa di casa pur di essere al traguardo per vedere la mamma come le ha promesso. Il padre infatti stufo delle tante delusioni di Lisa pensa si tratti della solita promessa vuota e quindi aveva detto alla figlia che non l’avrebbe portata alla gara.

A questo punto parte la gara. Lisa è arrivata con una comitiva. C’è il gruppo gogliardico che ad un certo punto sta per trascinarla a bere e tornare sul pullman. C’è la signora anziana che vuole partecipare ma viene infartuata e Lisa la soccorre.

Lisa arriva al punto della gara in cui chiudono il passaggio per i ritardatari. La gara sembra conclusa per lei.  E’ a quel punto che scatta la catarsi. Lisa riesce a far continuare la gara al fratello e poi decide di arrivare fino in fondo. Da sola, costi quello che costi.

Gli altri nel frattempo stanno arrivando al traguardo. Anche il fratello è al traguardo. Lui si era perso nel bosco ed era stato salvato dalla moglie. La coppia infatti si era separata, ma lei aveva scoperto di essere rimasta incinta naturalmente. Presa da un moto di amore decide di raggiungere il marito. Dato per disperso è lei che lo trova grazie al gps del cellulare. Fra il pubblico c’è anche la figlia di Lisa, arrivata grazie ad un passaggio fortuito e fortunato. Lì la raggiungono il padre con la compagna. Passano le ore, si fa sera, cala il buio e si stanno per spegnere le luci e i riflettori.

Ma proprio quando tutti se ne stanno per andare e l’unica che invece ci crede che Lisa arriverà è la figlia, dal bosco si vede arrivare una sagoma. Con le forse allo stremo, provata, stanca e senza più fiato, arriva Lisa. Si riaccendono i riflettori per omaggiare l’ultima in assoluto della classifica. Lisa taglia il traguardo con applausi ed entusiasmo della figlia e di chi non credeva più in lei.

Ecco che la Vasaloppet diventa il simbolo della catarsi. Quel scendere fino all’Inferno che abbiamo dentro, per risalire e tagliare il nostro traguardo anche quando la vita ci ha messi al tappeto. Soli, con noi stessi, di fronte alla nostra coscienza e alla nostra anima. Nei momenti più bui e difficili abbiamo due strade: rinunciare oppure lottare e rialzarsi.

Non solo metafora. Lo sport e la natura hanno questa peculiarità di spingerti al massimo e dare tutto, senza alibi, senza infrastrutture, senza scuse.

Non il solito film buonista e dal finale scontato o sdolcinato. Infatti il fratello di Lisa e la moglie non tornano assieme, anche se trovano un loro equilibrio insieme. Ciascuno con onestà si da il tempo di ritrovare se stesso. Lisa non risolve i problemi della sua vita. Anche se aver concluso la gara la riabilita in parte di fronte ai servizi sociali che le avevano tolto la figlia. Insomma un primo passo dopo il quale devono essercene altri. Due fuori pista è un film che ti fa ritrovare la voglia di metterti in gioco. Di darti obiettivi e di affrontare la vita a muso duro, con impegno, forza e un pizzico di incoscienza.

Il film è disponibile in streaming e anche la Vasaloppet ha una serie di link a cui accedere per godersela comodamente come spettatori da casa, oppure chissà magari con gli sci ai piedi.

 

 

Info autore /

Translate »