Costa Rica – Verso Puerto Viejo – la mia guida


Non so bene che ore siano, sicuramente è il 14 gennaio e ci siamo “svegliati” in una camera dell’Hotel Vesuvio a pochi isolati dal Centro di San Josè – in Costa Rica e ad un chilometro scarso dal Terminal del Caribe – Mepe che porta verso Puerto Viejo, Provincia di Limon

Partenza

Dopo la colazione decidiamo di andare alla ricerca di uno sportello ATM per prelevare un po’ di contanti in tutta tranquillità e con qualche difficoltà sul cambio valuta 😉 Avvertiti amici e parenti nel nostro arrivo, ci facciamo chiamare un taxi dalla reception per andare alla stazione dei Pullman.

Costo 1000 colon, 2 dollari scarsi per capirci  e cinque minuti forse di auto.Qui i ricordi cominciano a riaffiorare, pensarmi a 21 anni con lo zaino in spalla e vedere tutti quei giovani fare lo stesso mi ha fatto sorridere e anche un po’ gondolare perché ero ancora una volta tra loro.

Mi avvicino sfoderando il mio spagnolo arrugginito alla biglietteria e chiedo il primo Bus per Puerto Viejo. Qui gli orari.

Terminal Caribe

Consiglio: in alta stagione Dicembre – Aprile se volete prendere i primi bus acquistate il biglietto la mattina presto o la sera prima. Noi siamo arrivati alle 8.30 AM e il pullman delle 10 AM era già pieno. I posti partendo dai terminal sono numerati, poi in realtà lungo il tragitto salirà molta altra gente.

Nell’attesa del pullman delle 12 abbiamo perlustrato la zona vicina, fatto “amicizia” con alcuni viaggiatori scambiandoci informazioni ed esperienze ma soprattutto abbiamo fatto la classica colazione TICA nella Soda del Terminal.

Le Soda sono in sintesi dei piccoli ristoranti dove va a mangiare la gente del posto e quindi sono molto economici. La scelta di cibo è davvero scarsa, ma i piatti sono molto ricchi a base di riso, pollo, verdura e fagioli. Mediamente nelle città andate dai 1500 a 3500 colon [circa dai 3 ai 7 dollari a piatto] e vi basta per una giornata quasi, mentre le cose sul mare cambiano e i prezzi si alzano anche di molto.

Finalmente eccoci sul pullman dove ci attendono 4,30 h di viaggio verso Puerto Viejo!

Ammetto che all’inizio ho un po’ sofferto perché dopo il viaggio del giorno precedente non riuscivo più a stare seduto…Ma ragazzi, Pura vida, abbandoniamo lo stress e la frenesia di casa nostra e rimaniamo rilassati.

Subito paesaggi, paesi, strade che ti fanno perdere con lo sguardo…Tutto così nuovo ma conosciuto allo stesso tempo.

Ti senti nuovamente bambino, avete presente quella sensazione di continua scoperta, di stupore…Ecco così mi sentivo!

Una continua mutazione, si passa dai grandi discesoni della Capitale alle pianure piene di vegetazione della provincia fino ad arrivare alle distese infinite di banane dove il Costa Rica è uno tra i primi paesi esportatori al mondo.

Auto assurde, Camion Americani che fanno rumori assordanti, venditori di ogni cosa sulle strade pronti a salire sul pullman al primo ingorgo per venderti Platano fritto o qualche strana cosa colorata non definita da succhiare.

Una cosa che però mi è saltata subito all’occhio e che poi per ovvi motivi anche lavorativi ho analizzato in molti spostamenti, è la fame di social e di patatine che hanno i Ticos e gli abitanti del luogo.

Salgono sui pullman con borse piene di ogni genere di schifezza come bibite gassate e cose fritte. Con una mano continuano a mangiare [non tutti è!!!] con l’altra impulsivamente entrano ed escono da Facebook. Il livello di utilizzo di smartphone è allucinante, direi eccessivo, quasi peggio di noi Italiani. Ma anche questa è stata una gran lezione di vita.

Nel scrivere questo racconto mi sono chiesto tante volte se fosse giusto parlarvi del Costa Rica per come è veramente o se seguire solo la filosofia positiva e sempre happy di come viene descritto. Alla fine sono arrivato alla conclusione che è sempre meglio dire le cose come stanno, per come le ho vissute e dunque, in questo diario di viaggio vi racconterò del bello e del brutto di un paese pieno di vita e attento alla natura, ma  paradossalmente disattento all’ambiente molto spesso e non così roseo come si potrebbe pensare.

Certo può sembrare sfrontato da parte mia per esserci rimasto solo 20 giorni, ma mettendo insieme la mia esperienza di quasi tre mesi della prima volta, vedendo il progresso e la crescita inimmaginabile del Costa Rica di oggi, qualche idea ce l’ho ben chiara in testa, soprattutto perché sono andato con “occhio da piccolo imprenditore” pronto a trovare l’occasione giusta.

Ho viaggiato quasi sempre con i mezzi del pueblo, ho dormito in quartieri Tico  e in case non case, ho mangiato con loro, mi sono raccontato e mi hanno raccontato. Questo per me è il viaggio, ben lontano dalla vacanza o dalle ferie a cui siamo stati abituati.

Fatta questa breve parentesi, perché le ore su questo pullman lasciano spazio a molte elecubrazioni mentali, eccomi emozionato nelle vicinanze di Puerto. Prima di Puerto il Pullman ferma a Lìmon, la seconda città del Costa Rica, famosa anche per il suo porto.

Questo sicuramente le guide non ve lo diranno mai, ma Limon è una città dove non fermarsi a mio avviso e a detta di molti, una posto assai pieno di delinquenza per via della povertà e del narcotraffico.

Si perché il Costa Rica è anche questo, inutile giraci attorno, qui se vuoi cocaina o marjuna non costa nulla e ci metti pochissimo a trovarla.

Dopo una sosta bagno  [dai 200 ai 500 colon per andarci in stazione] e cibo di circa 15 minuti, siamo ripartiti per l’ultima ora e mezza di strada  [circa 50km!]

Eccola Puerto Viejo, Provincia di Limon, sempre lei anche se profondamente cambiata, i suoi due ponticcioli da attraversare prima di entrare, il suo odore di mare e vegetazione, la sua piattaforma di ferro appena dopo Playa Negra e molte, moltissime costruzioni in più sulla strada.

A venirci incontro Davide e il suo piccolo cane AAiron, il ragazzo da poco trasferito con famiglia a Puerto per iniziare una nuova avventura.

Dopo 20 ore di viaggio per giungere fino a lì l’unica cosa che volevo era una birra da sorseggiare guardando il mare, ed è quello che ho fatto!

Perso con gli occhi lucidi di stanchezza e felicità ammiravo quel Caribe sorridermi mentre mi ripetevo “ce l’ho fatta, sono davvero qui!”.

Ora finisco la birra, ma prometto che nel prossimo post ci sarà una foto gallery da non perdere con spiagge e luoghi tutti da vivere e un po’ di consigli utili su dove mangiare, dove affittare qualche bicicletta per muoversi!

Seguitemi!!

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