13 GIORNI E 1752KM: IN VOLATA SUL VIETNAM

E in men che non si dica siamo già ad Ho Chi Minh, pronti per prendere il night-bus che ci porterà ad Ha Tien, città al confine con la Cambogia, per cominciare una nuova avventura!

Ma prima di abbandonare questa terra vogliamo raccontarvi delle nostre ultime due settimane in Vietnam poiché finora gli articoli precedenti sono riferiti tutti e tre al Vietnam del Nord. Nelle prime due settimane infatti abbiamo fatto così tante incredibili esperienze che non avremmo potuto tralasciarle, e ognuna di esse richiedeva un articolo a sé stante.
Dopo aver salutato i nostri amici ad Hanoi, ci restavano 13 giorni per raggiungere il confine, prima della scadenza del visto… per cui ci siamo messi in marcia!

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Prima tappa: Phong Nha (si pronuncia Fóng Gná) e le sue le maestose grotte.
Abbiamo raggiunto questo piccolo ma ridente paesino, pieno di backpackers da tutto il mondo, nel cuore della notte e l’unico ostello aperto a quell’ora era pieno, per cui ci siamo dovuti arrangiare a dormire su divani nella hall e su letti incellofanati nelle stanze del personale.. Backpacking significa anche sapersi adattare ☺
Con una notte parzialmente insonne, al mattino abbiamo deciso di visitare la grotta di Phong Nha, solo una delle decine di grotte presenti nella zona.
L’ingresso costa 150,000 VND (circa 6 euro) a persona, più la barca che invece costa 300,000 VND e può ospitare un massimo di 12 persone. Quindi, per dividere la spesa (e per fare amicizia) vi consigliamo di recarvi alle 9.30 di mattina all’Easy Tiger Hostel, dove un membro del personale farà un briefing per fornirvi le informazioni necessarie e li sarà possibile aggiungersi ad una lista di persone interessate a condividere il tragitto in barca: con la barca piena si spendera solo 25,000 VND (meno di un euro).
Le grotte sono sensazionali! Tuttavia a quell’ora ci siamo trovati circondati da migliaia di turisti cinesi, tutti a farsi migliaia di selfie o foto di gruppo, e questo ci ha leggermente infastidito.
La mattina dopo quindi, per visitare Paradise Cave (Ingresso 250,000 VND), una grotta a 12km dal paese, abbiamo deciso di noleggiare un motorino al mattino presto e di anticipare l’orda di turismo di massa. Assolutamente consigliato: avrete una grotta tutta per voi (o quasi), e l’esperienza sarà decisamente più piacevole. Cercate di arrivare al parcheggio entro le 9 (meglio prima).


Seconda tappa: l’imperiale Hué
La città è piuttosto turistica che non ci ha colpito molto, ma la città imperiale merita assolutamente una visita.
Nel pomeriggio, volendo visitare qualcosa di decisamente meno turistico, ci è stato suggerito di andare a visitare il parco acquatico abbandonato di Ho Thuy Tien. All’ingresso principale troverete una guardia che vi scaccerà in malo modo, e neppure una piccola “mazzetta” riuscirà a convincerlo. Irremovibile! Ma non scoraggiatevi, la strada parallela infatti, dopo aver attraversato delle strade di campagna e un villaggio vi porterà direttamente all’interno del parco da un’entrata laterale: et voilá! Se siete amanti dell’underground il parco, seppur spoglio e malandato, vi piacerà certamente. Graffiti e disagio di certo non mancano: gli scivoli acquatici semi-coperti dalla vegetazione, il dragone coperto di murales e l’anfiteatro abbandonato vi faranno trascorrere di certo un piacevole pomeriggio alternativo.


Terza tappa: la romantica Hoi An.
Se Huè l’abbiamo descritta come piuttosto turistica, beh… Hoi An è MOLTO turistica!
Vi troverete per quasi tutta la vostra permanenza schiacciati in mezzo a una miriade di persone di ogni genere e etnia, sia intere famiglie in vacanza, sia backpackers, sia vacanzieri benestanti. Cionostante la “città delle lanterne” è deliziosa, e girare per le colorate strade del centro in bicicletta è davvero suggestivo. Tutte le sere inoltre si tiene il night market, e le strade vengono inondate di bancarelle che vendono le famose lanterne di carta, oggetti di artigianato locale e cibo di ogni tipo. Da provare assolutamente il Cao Lau, spessi noodle di riso con verdure, carne o pesce e una salsina piccante.
Per respirare un po’ di pace, basta percorrere in bicicletta il lungo ponte sul fiume per ritrovarsi nell’isola di Cam Kim, dove regna un’atmosfera decisamente più rilassata, fra templi buddhisti, eco community e biotopi.
Quarta tappa: la coloniale Da Lat
Sita all’estremità meridionale degli altipiani centrali la cittadina di Da Lat, con le sue case coloniali francesi dai colori accesi, con i campi di fragole che circondano la città e con i suoi ristoranti e bar alla moda, non da certo l’impressione di trovarsi in Vietnam! La città personalmente ci è piaciuta molto, sia per l’atmosfera per le vie del centro, sia per i locali e le attrazioni: consigliamo di spendere del tempo alla Crazy House, un’ostello in stile Salvador Dalì, e di perdersi, sorseggiando una birra fresca, negli infiniti corridoi del labirinto del Maze Bar. Nel raggio di una cinquantina di km attorno alla città vi sono numerose cascate e view point sulla vallata. Non vi pentirete di aver trascorso qualche giorno a Da Lat


Ultima tappa: la caotica Ho Chi Minh
Se state cercando caos, baldoria, bevande e cibo sovrapprezzo in perfetto stile occidentale, il District 1 è quello che fa per voi. Per fortuna siamo riusciti a trovare dei mercati locali a pochi minuti a piedi, con cibo delizioso e un’atmosfera decisamente più tranquilla.
Se invece sei un appassionato di storia e precisamente della guerra del Vietnam, una visita agli angusti e segreti tunnel di Cu Chi, a 50km dal centro città, ti farà rivivere l’orrore di quel conflitto durato ben 20 anni.
Purtroppo per mancanza di tempo non siamo riusciti a percorrere in moto la old Ho Chi Minh Road, che percorre il Vietnam in senso verticale attraverso meravigliosi e desolati paesaggi e villaggi di tribù locali, e neppure il Delta del Mekong: un pretesto in più per ritornarci! ☺

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