“Schizofrenia espressiva” – ultima personale di Sara Visintainer

“Schizofrenia espressiva” è l’ultima personale dell’artista roveretana Sara Visintainer, classe 1976.

Si conclude oggi la mostra alla Sala Iras Baldessari di Rovereto. L’esposizione comprende una rosa di opere che vanno dal ritratto alla scultura polimaterica.
L’ultima personale “Boschi e paesi” risale all’agosto scorso presso la Torre Civica di Borgo Sacco, protagonisti i paesaggi della Valduga.
Ciò che sicuramente colpisce è la diversità delle opere dell’artista: da una parte il ritratto fedele al reale dall’altra una reinterpretazione del paesaggio con materiali di vario genere.
sara visintainerTuttavia questa diversità di stile tra i lavori non si nota nella struttura generale della mostra che trova invece una fusione narrativa: di fatto i ritratti si intrecciano alle opere paesaggistiche ancora figurate e a quelle polimateriche.

Gli sguardi, i volti e l’espressività delle persone ritratte rasentano il reale e con una semplice occhiata sembra che l’artista riesca a cogliere l’essenza della persona ritratta: ci sono sguardi felici e spensierati, occhi profondi ma anche malinconici.

La fonte di ispirazione dell’artista sono proprio i paesaggi e la gente di Terragnolo. In particolare l’artista apprezza il tentativo degli abitanti di mantenere vive le antiche tradizioni. La volontà di mantenere vivo il passato attraverso manifestazioni e feste paesane si contrappone invece alla modernità della vita quotidiana. Proprio il contrasto tra tradizione e modernità affascina l’artista. Il passato al quale la popolazione di Terragnolo è fortemente legata costituisce la memoria, il ricordo e la volontà di non dimenticare.
Nei ritratti si scorgono ragazze “moderne” vestite in abiti tradizionali per alcune feste del paese: il contrasto tra modernità e passato è palese nel ritratto di una bambina in costume intenta ad utilizzare il cellulare.

ritratti
Nella mostra non ci sono solo ritratti ma anche rappresentazioni di elementi del paese: lo scorcio della chiesa, il campanile, la finestra di una casa diroccata e poi una serie di opere più astratte fatte con materiali di vario genere (elementi in concreto presi dal bosco): “Non ho preferenza di materiali o soggetti. Quello che realizzo dipende da come mi sveglio la mattina. Quando lavoro però voglio divertirmi questo è fondamentale. Chiaramente se poi ho i soggetti giusti lavoro molto meglio”, afferma Sara Visintainer.

Visitando la mostra ciò che colpisce è anche la mancanza di didascalie alle opere: i lavori sono esposti senza titolo. La motivazione è semplice: l’artista lascia al fruitore la possibilità di interpretare autonomamente un’opera senza essere vincolato da una didascalia che potrebbe bloccarne l’immaginazione.

La prossima esposizione dell’artista si terrà invece alla sala Incontri del Municipio di Folgaria dal 28 agosto al 6 settembre.

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