APRILE NELL’ORTO

Aprile dolce dormire, recita un detto popolare, ma questo non vale per Aprile nell’orto. E’ il momento infatti di preparare il terreno, e iniziare i lavori.

Lo stesso vale per gli orti in terrazza o sul balcone che vanno avviati proprio in questo mese. In questo modo si potrà raccogliere a inizio estate ma anche tarda primavera i primi frutti del proprio lavoro.

Uscire ad Aprile nell’orto infatti vuol dire anticipare la stagione. Proprio per questo l’accortezza è di evitare possibili gelate tardive o correnti fredde con sbalzi di temperatura che potrebbero mettere a rischio le piantine.

Qualora si fosse già approntato un semenzaio, si avrà già visto germogliare piantine di zucchina, piselli, pomodoro e per le erbette prezzemolo, mentuccia ed erba cipollina. Anche i fiori di taggette e girasole, hanno iniziato a germogliare e lo stesso vale per le fragole che stanno riprendendo vita.

A discrezione della grandezza della piantina che è spuntata nel semenzaio è arrivato il momento di procedere al travaso. Si dovrà quindi scegliere un vaso sufficientemente grande, non occorrono dimensioni eccessive. Basterà aver premura che l’altezza sia di almeno 15 o 20 centimetri e che fra una pianta e l’altra ci siano minimo 20 centimetri di spazio.

Non ci si dovrà spaventare se non tutte le piantine attecchiscono. Purtroppo fa parte del destino del giardinaggio convivere con la delusione di esperimenti falliti. Ecco perché è meglio abbondare che deficere. Meglio una piantina in più da curare in Aprile nell’orto e a cui trovare un posto, che la delusione di nessun raccolto.

Attenzione all’acqua. L’annaffiatura non deve essere stitica ma nemmeno abbondante. E’ un detto comune dei contadini che ne uccide di più troppa acqua che un po’ di sete, ovviamente quando ci si riferisce alle piante.

Le Fasi Lunari a cui prestare attenzione vedono la luna piena formarsi il 16 aprile. I primi quindici giorni del mese vedono la luna crescente e la seconda metà invece hanno la luna calante. Secondo la tradizione quindi il mese si presta al trapianto. Dal 16, qualora non si fosse ancora provveduto, è ottimale seminare le verdure da tubero e radice, ma pure insalata e bietole. In questo modo si eviterà che “vadano in semente” ma rimarranno rigogliose da cogliere.

Aprile poi è il mese ideale per seminare le patate. Non occorre l’orto per raccogliere delle patate coltivate personalmente. Ci sono vari tutorial su you tube che spiegano come sia possibile infatti sfruttare sacchi di juta, borsoni di plastica, però di quella intrecciata in quanto la patata non deve stare in ristagni d’acqua, ma anche vecchi bidoni di pittura oppure vasi specifici o fai da te. Il metodo è ottimale per vedere da un tubero che ha germogliato in dispensa, formarsi la piantina e poi alla radice un piccolo raccolto di patate.

“In cucina non si butta via niente” è un detto di massaie, ma anche chef stellati e di chi ha trovato il modo di far rinascere quello che spesso viene considerato uno scarto da buttare.

Basterà quindi ridare vita anche solo alla porzione di patata che ha germogliato ponendola a dimora, con il germoglio a testa in su, in terra. Si procede posizionando un fondo di circa 10 cm di terra in un vaso di dimensioni comode, quindi abbastanza grande, assicurandosi che terra mescolata a sabbia sia drenante. Quindi si adagia il tubero o la porzione di tubero con germoglio e si ricopre con un piccolo strato di terra.

Quando la piantina inizierà a germogliare e crescere si dovrà aver l’accortezza di rintuzzare con la terra man mano che cresce. Verso giugno la pianta dovrebbe fiorire e quando si vedranno i primi segni di giallore sarà il momento del raccolto. Vale la pena di tentare, anche solo per il gusto di mangiare un piatto di patatine di propria produzione. Nulla è più importante, nell’imparare una tecnica, del sperimentare in prima persona e trovare il proprio metodo migliore.

Con i primi caldi quindi si potrà trasferire all’esterno le piantine e godere del verde e dei primi fiorellini. Attenzione ad acclimatare le piante che potrebbero soffrire del sole diretto e magari di qualche escursione termica. Andranno quindi protette di notte o nelle giornate fredde con un telo e tanta pazienza.

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