LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO

In un periodo di incertezze e grando cambiamenti, crisi e trasformazione, c’è un unico antidoto, la bellezza. Intesa non come vuota facciata, ma come estetica nel senso dotto del paradigma di equilibrio.

Non fu forse il cercar la bellezza che portò all’elevarsi dell’animo umano? La bellezza salverà il mondo fu tema di pagine e pagine di filosofia, poesia, letteratura. La bellezza portò l’uomo, inteso in senso lato di umanità, a creare arte e innalzare lo sguardo al di sopra della materialità. E, la bellezza in quanto armonia, fu tema di tanta musica che fa parte della nostra storia.

Non la bellezza, quella di oggi consumata in tante passerelle o ritocchi, ma la bellezza pura, quella interiore, intrinseca ed eterna.

Nel mondo di oggi, tenere ben saldo il ricordo da dove proveniamo, quali sono le nostre radici e come siamo arrivati fin qui, è non solo un’ancora di salvezza, ma altresì doveroso. Non dobbiamo mai scordarci che noi siamo il frutto di tutto ciò che è stato prima di noi.

E, proprio inseguendo la bellezza, fatta di rigore e di forma perfetta, cifra stilistica del Maestro Johann Sebastian Bach, Edoardo Bruni esegue le Variazioni Goldberg, martedì 7 maggio, ore 21, a Casa Raphael di Roncegno Terme.

Il concerto fa parte del The Goldberg Tour, che ha visto il pianista esibirsi in tutta Europa e in Italia. I tasti del pianoforte di Edoardo Bruni si legano a doppio filo con le Variazioni Goldberg infatti proprio ad esse l’artista, musicista e compositore, dedicò la sua prima incisione discografica.

Con Edoardo Bruni si parla di musica e bellezza.

Qual’è il pubblico della musica classica?

In realtà la musica colta o classica ha un suo pubblico. Parlando della rassegna che organizzo, Katharsis ,che si snoda su due sale posso affermare che l’interesse si vede. A Roncegno siamo arrivati alla 29esima edizione, per cui il pubblico ormai è fidelizzato e ad ogni appuntamento in Casa Raphael la sala è piena. A Trento quest’anno ricorre il decennale della rassegna. Sebbene la città offra un ventaglio di offerte numerose e valide, vedo con piacere che Sala Sosat si riempie ad ogni appuntamento. La sola sala, se mi è permesso sottolineare, merita la visita con i suoi affreschi. Ai concerti accanto al pubblico affezionato, spesso ci sono visi nuovi e fa piacere anche incontrare diversi giovani.

Può aver fatto la differenza il grande numero di giovani che studiano musica in Trentino?

E’ pur vero che oggi più giovani studiano musica. Un tempo si dedicava allo studio della musica prevalentemente chi ne aveva i mezzi o usciva da una famiglia altolocata. Inoltre oggi le Scuole Musicali e il Conservatorio mescolano i generi e hanno più ascendente sui giovani avvicinandoli a questo mondo. Tuttavia la maggioranza di persone che va a concerto solitamente non è il musicista in se.

Cosa potrebbe fare la differenza?

Sviluppare una cultura musicale. Mi spiego. Il sistema scolastico purtroppo non approfondisce lo studio della Storia della Musica. Se da un lato invece tratta in modo soddisfacente la Storia dell’Arte, creando un turismo culturale che porta anche i ragazzi a inserire nella visita ad una città pure la visita ad un museo o ad un sito architettonico d’interesse storico. Proprio perchè possiede il codice con cui comprendere ed apprezzare ciò che sta guardando. Allo stesso modo non si da una formazione in grado di apprezzare o cercare l’ascolto del patrimonio musicale che nella stessa importanza fa parte della nostra cultura, del nostro passato e della nostra magnificenza.

Se poi pensiamo che si sta valutando di togliere dal percorso scolastico lo studio della filosofia, di molta letteratura, magari pure della storia, non ci sono molte speranze. Sbaglio?

Eppure ci sono degli studi che dimostrano il valore sociale della musica, del fare musica assieme. Si è visto che diminuisce il tasso di criminalità per esempio. Inoltre educa alla bellezza, alla disciplina e alla socialità. Infatti molto spesso le persone quando sono più in là negli anni si avvicinano allo studio di uno strumento musicale per fare musica.

Purtroppo al giorno d’oggi il quadro appare avvilente.

Concordo. Il livello medio della musica scivola verso il basso. Pensando che chi studiava musica colta, storceva il naso nei riguardi della musica che esulava i classici, ma avevamo i Beatles, i Pink Floyd o i Queen. Oggi chi abbiamo? Basterebbe vedere il livello degli ultimi Festival di Sanremo che dovrebbe essere la vetrina della miglior canzone e musica italiana.

Quale ritieni sia il problema?

Se potremmo dire che il gusto musicale di Bach è l’antitesi degli interessi di mercato, oggi forse tutto è funzionale invece proprio al mercato. A tal proposito l’altro giorno in Sala Sosat si è discusso di musica e montagna. E si è visto come ambedue abbiano in comune lo sforzo fine a se stesso. Insomma quello che si potrebbe definire, lo sforzo inutile.

Anche se colmo poi del piacere del traguardo, per cui di un afflato interiore, giusto?

Si, ma oggi è tutto finalizzato al concreto, al guadagno, al tornaconto immediato. La soddisfazione fine a se stessa è in contrapposizione, per esempio, alla cultura dei Talent che per certi versi imperversano nella nostra società. E da cui parrebbe passa oramai tutta la musica. L’arte oggi è in secondo piano in quanto non è funzionale al sistema economico. Questo fare arte per l’arte invece la rende pura, come potrebbe essere la musica di Bach.

In questo mondo in cui si mercifica tutto, c’è  ancora spazio per il creare umano?

Proprio ultimamente con dei colleghi si discuteva su una versione simil ChatGpt ma musicale capace, se ben indirizzata di scrivere musica sorprendente. E lo dico sia dal punto di vista formale che esecutivo. Non si tratta solo di riassemblare qualcosa di già sentito o di già scritto, bensì comporre ex novo. Questo fa riflettere su quanto l’uomo in realtà a breve scoprirà di essere superato. Forse anche inutile e soppiantato dalla macchina. Lo scenario è disarmante e potrebbe avere pericolose ripercussioni sul genere umano.

Eppure la macchina è e rimane una macchina, l’uomo ha quel pizzico di imprevedibilità, emozione, follia, incoscienza e genio che la macchina non potrà mai eguagliare, non credi?

Penso che lo scopriremo solo vivendo. Magari ascoltando bella musica che innalza il nostro animo e lo nutre di bellezza.

 

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