GRIFONE E CASTELLI SCOMPARSI IN TESINO

L’Altopiano del Tesino, con il suo fascino autentico e fuori dalle rotte del turismo di massa, custodisce segreti che aspettano solo di essere rivelati. Tra panorami mozzafiato e leggende intrise di storia, questo angolo di #TrentinoDaVivere sorprende con gioielli inattesi, a partire dal Grifone del Tesino.

Il Grifone del Tesino: Arte e Natura in Dialogo

Ispirato al famoso Drago di Vaia di Lavarone, il Grifone del Tesino, inaugurato nel 2023, è un’opera imponente dello scultore Martalar. Collocato a Celado, domina un panorama straordinario che spazia dalla Val Malene fino a Cima d’Asta. Realizzato con legni spezzati dalla tempesta di Vaia del 2018, il Grifone simboleggia rinascita e resilienza, invitando i visitatori a riflettere e lasciarsi affascinare.

Dopo la foto di rito con questa creatura mitologica, non resta che imboccare uno dei tanti sentieri che attraversano i boschi e i pascoli dell’altopiano. Gli amanti delle escursioni possono scegliere percorsi pianeggianti o affrontare salite più impegnative fino a Cima della Baìa o Cima Campo, dove si trovano le tracce delle postazioni e trincee della Grande Guerra.

Forte di questa idea, nasce il Grifone del Tesino, che trovò la sua collocazione a Celado. Posto in in zona panoramica da qui si domina l’altopiano del Tesino con lo sguardo che si perde all’orizzonte lungo la Val Malene fino a Cima D’Asta. Ma, al di là del Grifone, fratello gemello e mesto del primo drago di Lavarone, la vera sorpresa è la bellezza naturale del posto e delle vedute,  fuori dalle rotte dell’overtourism, che caratterizza l’altopiano di Celado.

Il consiglio è quello di organizzare la gita in primavera o autunno, così da lasciarsi affascinare a pieno dalla suggestione della natura che si risveglia e di quella che si accende dei colori  dorati e ramati dell’autunno.

Così, dopo la foto di rito al Grifone, basta imboccare qualsivoglia sentiero per camminare in ogni direzione in questo angolo tutto da scoprire a cavallo fra Trentino e Veneto. Si potrà quindi scegliere di camminare fra i verdi pascoli e boschi nei sentieri piani, oppure salire fino a Cima della Baìa o Cima Campo. Molteplici sono le vestigia della Grande Guerra fra trincee e postazioni.

A Celado poi c’è anche l’osservatorio Astronomico, facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni. Qui è possibile, consultando il sito, accedere ad eventi, laboratori e iniziative per grandi e piccini.

Se poi ci si lascia trasportare dalla suggestione di leggende e aneddoti, la vera sorpresa è quella di andare alla ricerca del castello che si narra sorgesse a Castello Tesino. Nel nome stesso del borgo il Gorfer fa risalire la memoria ad un antico maniero. Di sicuro in Tesino e a Castello Tesino passava la Via Claudio Augusta. E come ben si sa, le strade romane erano sempre dotate di stazioni di torri di guardia. Spesso su di esse vennero poi eretti castelli. Lo stesso si presume fosse successo a Castello Tesino. Il Gorfer stesso cita la qual cosa nel suo tomo dei Castelli Scomparsi del Trentino.

Basterà salire sul Colle di S.Ippolito per lasciarsi ispirare dalla suggestione che si stia calpestando fondamenta perdute di un antico maniero. Una leggenda popolare vuole che la torre del campanile della Chiesa di S.Ippolito sia costruita sulla torre di un castello preesistente. Sebbene non ci siano prove al riguardo, c’è invece certezza di frequentazione del luogo in età antica. Scavi infatti hanno fatto riemergere resti di insediamenti non solo romani, ma anche Reti e, ancora più indietro nel tempo reperti di età del ferro e del bronzo. Infine ci sono evidenti tracce di un castelliere preistorico.

La zona fu quindi abitata dalla notte dei tempi, complice l’orografia geografica. La Valsugana paludosa e bagnata da laghi spingeva le vie di comunicazione in alto. Ed ecco perchè la via Altinate passava proprio dal Tesino. Una volta asciugatasi la Valsugana il Tesino godette di un isolamento che lo difese da incursioni di genti belligeranti. Fino alla Grande Guerra che invece caratterizzò il territorio con incursioni tali da radere quasi al suolo Castello Tesino e spingere le popolazioni a dolorose diaspore.

Ma la vera scoperta che vale da sola la gita a Castello Tesino è quella di ammirare l’interno della Chiesa di S Ippolito e Cassiano. Le mura interne della chiesa con stupore riveleranno affreschi  ascrivibili alla mano dei Baschenis. Un unicum trovare la mano dei Baschenis ad est del Trentino. In quanto è assai conosciuta dai più l’attività fra Val Rendena, Giudicarie e Val di Sole. Sebbene non ci siano prove della firma artistica la somiglianza di stile e tratto ne richiamano immediatamente il confronto. Mirabile l’Ultima Cena e l’Incoronazione della Madonna con Bambino e Angeli.  Insomma una meraviglia da non lascirsi sfuggire qualora si sia alla ricerca di una chicca al di fuori delle rotte del turismo di massa.

CURIOSITA’….

Il Castello Scomparso di Castello Tesino

La storia si intreccia con la leggenda sul Colle di San Ippolito, dove si narra sorgesse un antico castello. Il toponimo stesso richiama alla memoria un maniero che, secondo alcune teorie, potrebbe essersi sviluppato su una torre di guardia romana lungo la Via Claudia Augusta. Gli scavi hanno rivelato resti di insediamenti romani, retici e addirittura preistorici, testimoniando una frequentazione millenaria del luogo.

All’interno della Chiesa di San Ippolito e Cassiano, le pareti nascondono un tesoro artistico unico: affreschi attribuiti alla scuola dei Baschenis, celebri per il loro stile inconfondibile nelle valli trentine. Tra le opere spiccano una suggestiva Ultima Cena e l’Incoronazione della Madonna con Bambino e Angeli, autentiche gemme per chi cerca arte e storia lontano dai circuiti più battuti.

Se sei alla ricerca di un’esperienza autentica, tra natura, arte e storia, il Tesino ti aspetta. Un viaggio indimenticabile tra leggende e meraviglie nascoste. 🌄✨

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