Solstizio Festival “Giù” di Scimone Sframeli

Solstizio d’Estate è giunto al penultimo appuntamento: con il dissacrante “Giù” di Scimone Sframeli martedì 21 giugno sul palco di Casa Menestrina, a Mezzocorona, si chiuderà il cartellone dedicato al teatro. Il 26 giugno il gran finale della festival con il concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti ed Emanuele Lapiana. [hai visto il video a 360°?? No??? Clicca qui!]

Il teatro contemporaneo della compagnia Scimone Sframeli si distingue a livello europeo per la propria unicità, e personalità: è qualcosa di mai visto sui palcoscenici trentini. La compagnia siciliana sarà sul palco di Solstizio d’Estate il prossimo 21 giugno a Mezzocorona, alle ore 21.30 nello splendido giardino di Casa Menestrina, o nel teatro San Gottardo, se il tempo dovesse decidere di essere ancora una volta poco clemente.

Con “Giù”, lavoro dalla poetica dissacrante e della drammaturgia impeccabile, la compagnia Scimone Sframeli porterà in scena uno spettacolo che è urlo contro il marciume della società che umilia la dignità e la libertà dell’individuo. Un lavoro il cui livello è riconosciuto a livello internazionale, e che non a caso è stato scelto per andare in scena proprio nella data del solstizio, solitamente riservata ai grandissimi nomi del teatro.

giu_8Giù, è un invito indignato a rompere il silenzio per dare voce agli altri.

In un’atmosfera surreale, dove il dramma è in continuo equilibrio con la comicità, il Figlio, sotto gli occhi del Padre, sbuca in scena per manifestare il proprio malessere contro un mondo sempre più saturo di egoismo ed indifferenza, e lo fa sbucando dal cesso. Non un cesso metaforico, un cesso vero e proprio, gigantesco, che troneggia in scena come parte fondante di una scenografia che coglie nel segno, metafora di un mondo che puzza di fogna e di falsità.

Giù, nel cesso, si interfacciano, entrano, escono e si contorcono tutti i personaggi: Don Carlo, prete scomodo che è finito giù perché su non vuole più stare comodo, e il Sagrestano che dopo tanti anni di soprusi e violenze, stanco di subire, trova la forza e il coraggio di ribellarsi.
Giù c’è, anche, il “povero cristo” Ugo, disposto a cantare sotto un ponte per non perdere la dignità. Perché giù, i personaggi, e il pubblico con loro, ci andranno per ritornare su, a respirare un’aria diversa e degna portatrice di nuova umanità.

Il testo originale di Spiro Scimone, ha guadagnato critiche entusiastiche e riconoscimenti importanti in tutta Europa, grazie alla capacità dell’autore di padroneggiare la lingua nella rincorsa ironica di luoghi comuni.

Vincitore del premio UBU, Giù porterà in scena la sfida dell’uomo al nichilismo del presente, in una ricerca costante ed artisticamente ineccepibile. La vera chicca del programma 2016 del Festival.

Martedì giugno, alle ore 21.30, Casa Menestrina, Mezzocorona. Ingresso € 8,00, gratuito under 21. In caso di pioggia: teatro San Gottardo.

 

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