RILASCI PROGRAMMATICI: LA TECNOLOGIA CHE VIENE RILASCIATA A “COMANDO” – EDITORIALE

Rilasci programmatici: la vera storia delle invenzioni che non “sbuccano” dal nulla

Dal microonde al CD, dall’auto elettrica al wi-fi: il progresso non è una sorpresa, è un rilascio dosato

C’è una domanda che raramente ci poniamo: da dove arriva davvero la tecnologia?
Il racconto ufficiale è sempre lo stesso: anni di studio, laboratori, ingegneri, e infine l’invenzione che cambia il mondo.
Ma osservando la cronologia degli ultimi secoli, l’impressione è diversa: più che scoperte improvvise, sembrano rilasci programmatici. Tecnologie pronte da anni, trattenute, poi messe sul mercato quando conviene.

Antiche tracce di futuro

Molto prima della modernità, civiltà antiche hanno lasciato segni che ricordano strumenti contemporanei:

  • Lampada di Dendera, nell’antico Egitto, simile a un tubo al neon.
  • I Vimana dei testi indiani, veicoli volanti descritti nei Veda con dettagli tecnici.
  • La Macchina di Anticitera, un calcolatore astronomico greco di oltre 2000 anni fa.

Suggestioni? Forse. Ma resta la sensazione che la conoscenza non sia mai lineare: qualcosa riaffiora, come se fosse già stato lì.

L’Ottocento: l’età moderna che ci hanno tolto

Il XIX secolo è pieno di invenzioni che oggi sembrerebbero avanguardia:

  • Auto e moto elettriche: già in strada nel 1890, più diffuse delle auto a benzina nel 1900. Poi scomparse, soffocate dal petrolio.
  • Motori alternativi: a idrogeno, ad acqua, brevettati e dimenticati.
  • Lampadine eterne: nel 1924 il cartello Phoebus decise di accorciarne la vita per garantire consumi. È la nascita dell’obsolescenza programmata.

Il Novecento a scatti

Il progresso del XX secolo non è lineare, ma accelerato a ondate:

  • Anni ’20-’30: la televisione esiste già.
  • Anni ’40: radar, microonde (nato da un esperimento militare), bombe atomiche.
  • Anni ’50: transistor, chip, fibre ottiche. Una corsa sospetta subito dopo Roswell (1947).
  • Anni ’60-’70: computer e floppy disc. Internet già esiste, ma solo per militari.
  • Anni ’80: arriva il CD. La fisica del laser era nota da vent’anni.
  • Anni ’90: internet si apre al pubblico, dopo decenni dietro le quinte.
  • Anni 2000: wi-fi, GPS, smartphone. Tutto già operativo decenni prima in ambito militare.
  • Oggi: intelligenza artificiale. I modelli neurali sono attivi dagli anni ’50, ma il grande pubblico li vede solo ora.

La domanda scomoda

Il quadro è chiaro: la tecnologia non “sbuca”. Viene dosata.
Ogni rivoluzione è un rubinetto che qualcuno apre al momento opportuno: il microonde, il CD, l’auto elettrica, il computer personale.
Chi tiene la mano su quel rubinetto?

Il futuro che esiste già

Ci raccontano di carne in laboratorio, di organi rigenerati, di intelligenze artificiali creative. Stupore assicurato.
Ma sappiamo che dietro la tenda ci sono già materiali autoreplicanti, AI avanzatissime, forse persino tecnologie che sembrano fantascienza.

La verità è semplice e scomoda: il progresso non è una sorpresa. È un rilascio programmato.
E noi, abituati a consumare senza domandare, raramente ci fermiamo a chiedere: chi decide cosa possiamo avere e quando?

EDITORIALE A CURA DELLA REDAZIONE DI TDV – TERRA DA VIVERE

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