LA MAGIA DEL CACHI

Con quei suoi frutti arancioni, l’albero di cachi è una gioiosa nota di colore nei giardini autunnali. Con la neve poi, regala scorci allegri al panorama. Eppure, oltre a deliziare le tavole, in pochi conoscono la vera magia del Cachi.

Dalle origini molto antiche, il frutto del Cachi è ricco di vitamine e sali minerali, e, colto alla giusta maturazione, ha un sapore zuccherino adatto ad uno spuntino, un dopo pasto oppure alla confezione di confetture e dolci.

La pianta di Cachi è originario della Cina e dell’Asia Orientale, dove le testimonianze ci dicono si poteva godere dei suoi frutti  da oltre 2.000 anni. Si tratta di una pianta molto resistente e facile da coltivare, anche in piccoli spazi. Inoltre è molto longeva e cresce molto lentamente. Tuttavia una pianta adulta regale abbondante raccolto, ricambiando la pazienza di chi ha deciso di prendersene cura.

Una curiosità legata a questa pianta si lega ad un fatto storico che ha caratterizzato la storia del mondo. Il Cachi infatti sopravvisse alla devastazione del bombardamento atomico di Nagasaki e per questo viene anche chiamato “albero della Pace”.

Un pizzico di magia si lega a questa pianta che però non esaurisce qui le sue doti magiche. Ci sono varie leggende legate alla pianta del Cachi che affondano le radici nella tradizione contadina. Questo frutto infatti, o meglio attraverso i suoi semi, predice l’andamento meteorologico dell’inverno.

Dalla tradizione contadina viene tramandato questo segreto, che visti gli esiti pare abbia un certo fondamento, o magari solo una fortunata serie di coincidenze. Tuttavia, in Trentino, chi avesse vaticinato con i semi dei cachi avrebbe saputo che la neve sarebbe arrivata quest’anno e ha sentore che regalerà ancora molti fiocchi.

Ebbene, per poter vaticinare ci si dovrà procurare innanzitutto un frutto, ovviamente del posto di cui si vuole conoscere il clima, non certo comperato al supermercato e di cui non si conosce la provenineza.

Aperto il frutto la magia sta tutta nei semi. Per scoprire come sarà il meteo infatti si dovrà tagliare di netto uno dei semi che ricopre al proprio interno il piccolo germoglio. E proprio la forma di quest’ultimo darà indicazioni circa il clima dei prossimi mesi.

Il germoglio infatti si presenterà in tre forme che ricordano delle posate. Si potrà facilmente distinguere la forma di una forchetta oppure di un coltello, o ancora di un cucchiaio.

Individuata la posata si passa al vaticinio. Qualora la forma ricorda quella di una forchetta la tradizione vuole che si avrà un inverno mite nelle temperature e asciutto. Se invece il germoglio ha una forma simile a quella di un coltello, si dovrà munirsi di guanti e sciarpa, perchè ci sarà un freddo che si taglia con una lama. Temperature molto basse quindi però poche precipitazioni. Infine, il germoglio si mostrerà a forma di cucchiaio per pronosticare un inverno molto bagnato con abbondanti precipitazioni nevose. Non per nulla il cucchiaio ricorda la forma della pala con cui si spala la neve.

Per concludere, parebbe che siamo di fronte ad un inverno nevoso, quello a cavallo fra 2022 e il 2023 in Trentino, in quanto la sorpresa dei semi di cachi ha estratto la forma del cucchiaio. Se quindi si hanno dei frutti sotto o vicino casa, basterà fare la propria prova e attendere per avere conferma del proprio vaticinio. Provare per credere e poi chissà, magari si potrà usare la polpa per cucinare una crostata o una confettura.

 

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