IL CARNEVALE DI GRAUNO [E TUTTI GLI ALTRI APPUNTAMENTI ]

Il carnevale di Grauno , uno dei più antichi dell’arco Alpino, segue un rituale che è rimasto pressoché immutato nel tempo e si articola in varie fasi.

La prima è quella che da inizio al periodo carnevalesco : la notte dell’Epifania. I Coscritti (giovani prossimi alla leva militare) dell’annata aiutati da volenterosi tagliano delle piante di pino nel bosco, rigorosamente dopo la mezzanotte, che poi vengono fissati alle colonne delle quattro fontane del paese .
Alcuni giorni prima del martedì grasso i coscritti aiutati da volontari tagliano una pianta di pino nel bosco che successivamente viene trascinata fino all’inizio del paese. La pianta, rigorosamente di pino, viene messa a disposizione dall’amministrazione Comunale .La scelta della pianta viene fatta insindacabilmente dai coscritti .Unico impegno nei confronti della popolazione è quello che , con il ricavato dalla vendita del legname fare divertire la gente con canti,balli e qualche bevuta. Se una volta il ricavato era sufficiente a coprire le spese, ora occorre integrare con altri fondi comunque l’atto di vendita deve concludersi prima del tramonto del giorno stesso.
L’ultimo giorno di carnevale il martedì grasso al mattino la pianta viene trascinata nella piazza del paese . Qui ,dopo la recita di una commedia all’ aperto da parte di attori improvvisati sempre con tema scherzoso, l’ultimo che si è sposato in paese deve battezzare il pino con un ramoscello di pino intinto nel vino.
Finita la cerimonia, l’albero viene trascinato con delle robusti funi dalla popolazione tutta fino alla busa del Carneval e qui con uno sforzo non indifferente la parte terminale del pino viene messa posizionato piedi, ben salda al terreno.
Nel pomeriggio mentre proseguono canti e balli alcuni volontari addobbano la pianta di pino con della paglia . La sera al suono della campana dell’ Ave Maria,alle ore 19 l’ultimo che si è sposato accende il falò.
E ’il momento forse più suggestivo, anche carico di emozioni ,difatti il canto che segue quando il falò è ormai quasi spento rimarca una certa tristezza. Le parole recitano così: Il carneval và via la Pasqua si avvicina ti scriverò biondina le pene del soldà.Le ultime parole erano riferite( una volta) ai giovani coscritti che da lì a pochi mesi dovevano fare la visita di leva e poi partire per il servizio militare (soldà).
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Fonte: comunedigrauno.it

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