350 KM A NORD DEL CIRCOLO POLARE ARTICO PER REALIZZARE UN SOGNO

Tromsø: la mia avventura artica a caccia di Miss Aurora. Una meta inserita nella mia Travel Bucket List da troppo tempo e che finalmente riesco a spuntare, un desiderio custodito a lungo che il mese scorso diventa realtà grazie ad un’inaspettata sorpresa.

La sveglia suona presto il 7 dicembre e con l’euforia e la curiosità dei bambini la mattina di Natale, mi fiondo giù dal letto pronta a partire: destinazione sconosciuta, viaggio a sorpresa (grazie Mr. Z!).
Arrivo in aeroporto, non so ancora nulla, non mi posso nemmeno avvicinare al banco del check-in (mi danno un’occhiata da lontano e hanno imbarcano una valigia enorme dal contenuto a me sconosciuto). Mi ritrovo poco dopo su un volo per Francoforte, capisco subito che non è la mia destinazione finale (Mr. Z ci tiene alla vita ovviamente, LOL). A Francoforte una lunga attesa: sgranocchio Bretzel e rimpiango i tempi in cui il mio tedesco era migliore. Arriva il momento di conoscere la mia destinazione finale, si va verso il gate…non sto più nella pelle, voglio solo conoscere la meta della mia prossima avventura! Seguo impaziente Mr. Z, faccio abilmente slalom tra i vari turisti, il mio trolley ormai è come il mio smartphone, un prolungamento del mio braccio: cammino, faccio slalom tra la gente e scatto selfie tutto assieme, il multitasking mi ha posseduto. Finalmente arriviamo al gate: si va ad Oslo!!! Che bello mi vedo già a mangiare del salmone per pranzo. Yuppieee. Atterriamo ad Oslo sotto un leggero nevischio, ho fame e voglio quel salmone. Si va al ritiro bagagli, la valigia mi sembra enorme per 3 gironi ad Oslo ed inizio ad insospettirmi, c’è dietro qualcosa… Prendiamo la valigia e… si inizia a correre, la nostra destinazione finale non è Oslo. Adesso corro, faccio slalom tra la gente, scatto selfie e ascolto “Hey Boy Hey Girl” dei The Chemical Brothers (così per farvi capire la frenesia del momento).
Arriviamo all’altro gate (l’avventura mi piace ma spero anche sia l’ultimo volo) sul monitor luminoso appare finalmente la tanto agognata meta: si va a Tromsø! Impazzisco di gioia, l’emozione mi travolge e mi viene da piangere, faccio presente alla hostess che mi sta facendo salire a bordo che IO vado a Tromsø (mi guarda perplessa, per una frazione di secondo non sa se farmi salire; cede sotto lo sguardo di compassione di Mr.Z). Nel frattempo, ho smesso di correre e fare slalom, in compenso piango, parlo con la hostess, scatto selfie, cerco il mio posto sull’aereo, perdo una sciarpa, spengo i Chemical Brothers e accendo Of Monster and Men che per la destinazione finale mi sembra più appropriata, ritrovo la sciarpa.
Il volo da Oslo a Tromsø dura poco, sono circa le 14 quando decolliamo ed il cielo non è quello che conosciamo noi del sud dell’Europa, più passano i minuti e più diventa scuro, è ceruleo e per quando atterriamo è già di un blu intenso. In questo periodo dell’anno, infatti, il sole non sorge mai al di sopra dell’orizzonte, dal 23 novembre al 18 gennaio Tromsø vive avvolta in quella che è conosciuta come “la lunga notte polare”.
Siamo a 350 km a Nord del Circolo Polare Artico, nel estremo nord della Norvegia, in quella che è definita la principale porta d’ingresso al Polo Nord, da qui sono partite le più famose spedizione artiche, come quella del celebre esploratore Roald Amundsen, una meta per veri esploratori, molto “into the wild”.
Un generoso strato di neve ricopre le strade, le case, i ponti, le macchine…, saranno almeno 60 cm. È tutto molto bianco e nero, l’occhio ci mette un po’ ad abituarsi.
Alloggiamo in una graziosa casetta bianca ricoperta dalla neve, a circa 15 minuti a piedi dal centro. Sul retro ha una piccola scala d’ingresso che si affaccia sul fiordo, lo sguardo si perde nel mar di Norvegia.
Nonostante la casetta super affascinante e in perfetto stile nordico decidiamo di uscire per una prima passeggiata in centro e la cena.
Fa freddo, ma siamo attrezzati (la valigia enorme conteneva tute da sci e scarponcini). Il centro della cittadina è graziosissimo, ci sono molte case antiche in legno e locali con lucine soffici e dolci che invogliano ad entrare, c’è un atmosfera calma e piacevole. Troviamo un localino piccolo ed originalissimo, si chiama Huken Pub, ed è amore a prima vista. Ci rifugiamo alla ricerca di un po’ di tepore, una birra e qualcosa da mangiare poi a letto, siamo stanchissimi.
Il giorno dopo camminiamo per il centro senza avere una vera e propria meta lasciandoci affascinare dalla cittadina sul fiordo.
Verso l’ora di pranzo prendiamo un piccolo impianto, Fjellheisen per raggiungere la cima del Monte Storsteinen (421 mt), volevamo vedere il tramonto di mezzogiorno, un fenomeno che si verifica solo a queste latitudini. Il tragitto con la cabinovia è breve, circa 5 minuti. Arrivati in cima al monte il vento è pungente, fa freddo ma resistiamo. La vista è unica: Tromsø dall’alto completamente imbiancata, una perla grezza incastonata nel mar di Norvegia. La poca luce che c’è inizia a scomparire intorno alle 12.30 circa, da lassù il tramonto è qualcosa di unico al mondo, la luce è tenue e il cielo cambia continuamente colore.
Sono le 13.30, in un attimo è già buio, all’arrivo della cabinovia c’è anche un ristorante/caffetteria dove vi consiglio di riscaldarvi prima di ripartire. Riscendiamo verso il centro soddisfatti dello spettacolo, c’è molto da organizzare ancora per i prossimi due giorni. Finora le condizioni per vedere l’aurora boreale non sono state ottimali, è sempre stato nuvoloso. Ma siamo fiduciosi.
Chiara.
 
#StayTuned,  la nostra amica Chiara riuscirà a vedere l’aurora boreale?? Lo scopriremo nel prossimo POST!

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perché lei è una vera donna avventura!!

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