Sconfinare tra ricordi e Province

Ricordo ancora il tabaccaio dove facevo fermare mio padre per prendere il mio Dylan Dog. Ricordo la pista di auto telecomandate, ricordo la fermata in quel gran piazzale di terra dove la Dolciaria Fassana ci dolciaria fassanafaceva fare colazione, ricordo quel giorno dove un elicottero sorvolava Pera di Fassa perché l’allora presidente della Repubblica soggiornava in quelle zone.

Ricordo che si partiva presto perché una volta il traffico sembrava un ostacolo insormontabile, ricordo i “diavolini ai piedi” quando mi immergevo fino alle ginocchia nelle fredde acque del Torrente Avisio.val di fassa

Ricordo le grigliate di famiglia dove non mancava nessuno, nemmeno la nonna.

Ricordo la pace, quel senso di spensieratezza che ho saputo ritrovare ricalcando i passi di allora, mettendomi con il naso all’insù ad osservare le vette di quelle montagne che una volta mi sembravano giganti senza fine.val di fassa

Il ricordo ieri ha lasciato spazio alla pace, ad un girovagare senza meta di una mente e di una macchina che è finita al di là di un confine invisibile che viene delineato solo da un cartello e da una “Vespa” che si stava facendo <<accendere>> a spinta, forse stupita di quell’aria così pulita che non è abituata a respirare.
Passando dai ricordi della Val di Fiemme alla Val di Fassa, mi ritrovo sul passo Costalunga per giungere ad una delle meraviglie di questo mondo, un monumento naturale di rara bellezza, che sa solo lasciarti lì, stupito, assorto, sorridente: Il lago di Carezza.

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Quel lago che da sempre vedo su di un puzzle appeso come un quadro in casa di mia nonna… Sarà stato l’inconscio a portarmi lì, sarà stato il ricordo di qualcosa che mi rendeva felice un tempo a farmi sorridere oggi.

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