PopX tra personaggio e artista “gioca” con il pop scalando classifiche

Ha da poco pubblicato il nuovo disco PopX, progetto musicale tutto trentino di Davide Panizza, che a furor di download si è visto schizzare nella top ten delle classifiche di spotify attirando l’attenzione dei media nazionali e facendo subito gridare al “nuovo fenomeno pop”. Un mix fra musica elettronica e liriche sempre sul filo del non sense irriverente che con il  lancio in digitale di “Lesbiantij” avvenuto il 18 novembre ha visto sbizzarirsi la critica nel lanciarsi in recensioni a suo volta spesso bizzarre.

Dissacrante, ruvido per non dire scomodo, ironico ma diretto, mischia elettronica e melodia a liriche grezze ma per questo ancora più incisive. Un’attenzione che ha acceso un riflettore sull’artista dalla lunga gavetta fatta di concerti ma anche di partecipazione a festival e non solo di musica. Quasi un fenomeno musicale si potrebbe dire se il suo brano “Mister V” risulta, foto pubblicata in social a testimonianza, terzo brano della classifica Viral 50 di Spotify subito dopo al collettivo J-Ax Fedez Stash Levante e il brano di Devlin. Un brano che suonò nelle feste dance estive di qualche anno fa quando il dj trentino Mister V con grande ironia ospitò brano ed artista nelle sue serate dance.

Un successo nazionale con testate giornalistiche di settore e nazionali che ti acclamano quale novità del pop, o leggendo nel tuo lavoro rimandi all’ultimo Battisti quello con Panella o Ivan Cattaneo, fra dadaismo e Pasolini di “Petrolio”. Tu come lo vivi?

Sono contento ovviamente, ma questo non arriva a caso, perché comunque è il frutto di dieci anni di lavoro, di gavetta fatta di concerti e studio. Essere appoggiati da un’etichetta coma Bomba  Dischi di Roma, distribuiti dalla Universal e quindi avere un buon ufficio stampa ti permette di arrivare ai canali giusti così da farti conoscere da molte più persone  Questo mi fa ben sperare di poter continuare a dedicarmi alla mia musica anche in futuro

Come hai intercettato la Bomba Dischi?

Attraverso Calcutta (il cantante e compositore Edoardo D’Erme) con cui suonavo in giro che ha fatto ascoltare qualcosa di mio alla sua etichetta, appunto la Bomba Dischi. Gli sono piaciuto. Ma appunto ci sono anni di gavetta e un percorso alle spalle, non è che succede tutto a caso

In tempi non sospetti sei stato ospite di Centrale Fies, Drodesera, quasi una eccezione per artisti trentini essere inseriti nel palinsesto del festival in qualità di musicisti?

Si mi sono esibito a Drodesera, ma ho partecipato anche ad altri festival perché il mio è un progetto articolato che spazia dalla musica all’elettronica accompagnandosi alla visual e all’arte. Oltre a Fies sono stato anche al Societas Raffello Sanzio ed un festival in Finlandia di arte digitale e poi altre situazioni legate all’arte contemporanea

PopX è un collettivo?

Musicalmente collabora con me Walter Biondani dal 2004, poi per i live c’è un collettivo di persone che collabora alla realizzazione dei live.

Le recensioni al tuo disco sono molto intricate, forse rispecchiano un po’ il tuo stile criptico e graffiante, cosa ne pensi?

Direi che quella che più mi ha colpito e piace è quella che verrà pubblicata su Linus a dicembre da Edoardo Camurri che ha fatto un’analisi interessante descrivendo in modo più profondo il progetto

Un progetto che ha il sapore della critica giovanile in puro stile o meglio attitudine punk?

Direi che a trent’anni non si è più dei ragazzini, ma sì, l’attitudine è punk. Uso l’ironia che mi piace come linguaggio soprattutto quando scrivo perché posso sgrammaticare, stravolgere e giocare. Spesso quando le interviste sono scritte, ma anche nei post social mi viene da usare questo stile perché amo l’ironia. Vorrei poter vivere di musica ed oggi ci riesco perché insegno a Trento e Riva tecnologie musicali. Quindi qui vivo la quotidianità, poi come varco il confine con il Veneto vivo una rinascita e trovo la giovinezza la libertà di pensiero che fa parte della mia musica. La critica non ha età a è un fatto di carattere e nella mia musica la esprimo e la vivo sia nelle parole che nella musica stessa che volutamente arriva a tratti fastidiosa, ma è pensata così Il messaggio è una riflessione sulla libertà di espressione e la libertà di essere quello che sei

Il Trentino quanto è stretto e quanto invece è d’impulso?

Il Trentino lo si ritrova ed è citato soprattutto nei video e nelle immagini. E’ casa dove vivo appunto la vita vera, ma è anche il posto dove mi sono esibito tanto. Al Trentino ho dedicato un disco strumentale in cui ho composto musica elettronica rivisitando le canzoni dei canti popolari Trentini e dell’Alto Adige. Ho composto brani immaginandomi un Camillo Moser contemporaneo usando appunto la musica elettronica. Quindi direi che mi ha dato buona ispirazione creativa che guarda all’oggi.

Le critiche, perché ci vuole coraggio a dire quello che si pensa anche quando non è politicamente corretto e in questo sei molto punk. Come le affronti?

Fanno parte del gioco e quindi cerco di prenderle non troppo sul serio così come quando scrivo io che uso appunto sarcasmo o ironia. Anche se non è sempre facile ma è giusto che ognuno esprima il suo giudizio e se si viene criticati vuol dire che in qualcosa si è arrivati, altrimenti si sarebbe indifferenti e allora si perderebbe l’occasione di un dialogo o di un pensiero o di un’emozione.

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