IL PARADOSSO DI CRESCERE: DA RE DELLA NOTTE AL SILENZIO – EDITORIALE

Il paradosso del crescere: da re della notte a cercatore di silenzio

L’editoriale di un quasi 45enne che ha imparato a vivere lontano dal rumore

A vent’anni cercavo il rumore.
Lo cercavo nelle discoteche affollate, nelle birrerie del venerdì sera, nei campeggi improvvisati con gli amici, nelle colazioni col caffè corretto alle sei del mattino. Vivevo per il weekend, per l’idea di divertirmi, per la compagnia, per il casino. Ogni occasione era buona per sentirmi vivo — purché non ci fosse silenzio.

Oggi ho quasi 45 anni, e quello stesso silenzio è diventato casa.
Non lo evito più: lo cerco. Lo difendo. Lo scelgo.

Il cambiamento che non ti aspetti: quando diventare adulti è (anche) una fuga

Crescere è una lunga serie di paradossi.
Cominci ad allontanare lo schermo del telefono per leggere, poi metti gli occhiali.
Giochi con i bambini al parco mentre guardi i ragazzi tornare da una notte che un tempo era la tua.
Ti ritrovi a fare colazione presto, in silenzio, magari pensando solo a portare fuori il cane, a sistemare casa, a leggere qualche pagina di un buon libro.

E le persone? Ti stanno addosso. Troppo.
Ti danno fastidio i luoghi affollati, le conversazioni inutili, il supermercato nel fine settimana, le cene dove devi “esserci per forza”.
Non è odio per l’umanità. È amore per te stesso. È il desiderio semplice e profondo di non dover più rincorrere tutto.

Il piacere delle piccole cose (e della solitudine selettiva)

Adesso sogno solo questo:
– Un divano.
– Un libro.
– Il gatto che dorme vicino.
– Nessun obbligo sociale.
– Nessuna chiamata da fare per forza.

Perché, se c’è una verità che ho imparato dopo i 40, è questa:
L’essere umano è bellissimo… da lontano.
Da vicino è spesso caotico, rumoroso, invadente.
Ma quando impari a osservare la vita da una giusta distanza, ritrovi una cosa rara: la pace.

Vivere bene è anche scegliere chi non essere più

Quello che eri, ti è servito.
Quel ventenne casinista e affamato di vita ti ha portato qui.
Ma oggi non sei più lui. E va bene così.

Oggi scegli la tranquillità.
Il silenzio. Il tempo per te.
Il diritto sacrosanto di non dover piacere a tutti, di non dover partecipare sempre, di non dover spiegare niente.

E no, non è tristezza.
È evoluzione.
È vita vera.

TDV – Terra da Vivere è anche questo: spazio per pensare, riflettere, stare bene con se stessi.

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