Nel “Mercante di Venezia” di Shakespeare Silvio Orlando è uno Shylock ferito e dolente

Sarà il Teatro Sociale a ospitare l’ultimo appuntamento del 2014 con la Stagione di Prosa organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara. In scena, per la regia di Valerio Binasco, Silvio Orlando e la Popular Shakespeare Company con «IL MERCANTE DI VENEZIA» di William Shakespeare. Le recite sono programmate per giovedì 11 dicembre (ore 20,30), venerdì 12 (ore 20,30), sabato 13 (ore 21,00) e domenica 14 (ore 16,00).

Un grande testo shakespeariano affidato ad un interprete d’eccezione, Silvio Orlando. Si preannuncia ricco di aspettative il terzo appuntamento con la Stagione di Prosa 2014/2015 organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara che porterà in scena da giovedì 11 a domenica 14 dicembre al Teatro Sociale di Trento «IL MERCANTE DI VENEZIA».
Si tratta di testo ambiguo e complesso, in cui si intrecciano conflitti sociali e culturali, valori come legalità e giustizia, passioni e intrighi amorosi.
Da considerare tra i capolavori shakespeariani di più forte impatto etico, è un’opera in cui a prevalere è il potere del denaro: tutto si compra e si vende, anche un brandello di carne umana, anche l’amore. La storia è conosciuta: siamo a Venezia, nel XVI secolo e Bassanio, giovane gentiluomo, vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera. Per corteggiarla degnamente, chiede ad un suo carissimo amico, il mercante Antonio, tremila ducati in prestito. Questi non può prestargli il denaro ma si rende disponibile a garantire per lui presso Shylock, usuraio ebreo. Pur non sopportando Antonio, che accusa di far abbassare il tasso d’interesse nella città prestando denaro gratuitamente, Shylock accorda il prestito avanzando però una richiesta in caso di mancato pagamento: quella di lasciar tagliare dal proprio corpo una libbra di carne viva!
«Non avevo mai pensato al “Mercante” – confessa il regista, Valerio Binasco – come ad un’opera teatrale che mi potesse interessare direttamente. Non incontravo né personaggi né situazioni che mi sembrassero familiari, o che avessero una qualche familiarità con la mia immaginazione. Questo perché alla sensibilità contemporanea una storia come quella del mercante e di Shylock sembrerebbe dire ben poco. Piano piano ho capito che forse ero caduto in un equivoco: il “Mercante” per metà sembra un testo realistico (la storia di Shylock, appunto) e per un’altra metà sembra una favola (la storia di Porzia e dei suoi scrigni). E quindi andrò lì dove le due strade mi condurranno».
La messa in scena di Binasco indaga profondamente nelle categorie di ‘bene’ e di ‘male’ fino a rimescolarle.
«Nel Mercante, tutto gira intorno a un gruppo di amici – spiegano le note di regia – e gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. Ma hanno delle inquietudini. Una spinta che li porta al gesto rischioso. Tuttavia, il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende. Il testo appare dunque come “una cupa contro-favola”, una storia che sembra una favola, ma che fa sorridere solo gli adulti, perché hanno perso ogni speranza. Noi non dobbiamo cedere a questa tentazione – continua il regista – noi dobbiamo fare del Mercante una grande favola, e una festa del teatro. Cioè della speranza.»
Quanto alla questione dell’antisemitismo, classica accusa che viene mossa all’opera, Binasco ribadisce: «Nel mercante di Venezia le differenze religiose sono tratteggiate in modo fatuo: non è un problema di fede, ma di conformismo. L’essenziale, riguardo a Shylock, non è che è un eretico o un ebreo, ma che è un outsider. La sua terribile, umiliante, meschina sconfitta mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte.»
Valerio Binasco, dopo essersi confrontato con la drammaturgia contemporanea (Natalia Ginzburg, Jon Fosse, Fausto Paravidino), ha ottenuto notevoli consensi con Filippo di Vittorio Alfieri prodotto dal Teatro Stabile di Torino, e con Romeo e Giulietta di William Shakespeare, allestimento per il quale ha ottenuto nel 2011 il Premio Ubu per la miglior regia.
Nel personaggio di Shylock, un vecchio che – come dice l’attore – «si mette di traverso alla felicità dei giovani, facendo saltare il patto delle generazioni», il pubblico di Trento potrà applaudire Silvio Orlando, che alterna i ruoli teatrali alle interpretazioni cinematografiche con i più importanti registi italiani. Da ricordare, fra le altre, la partecipazione al film vincitore della Palma d’oro a Cannes “La stanza del figlio” di Nanni Moretti e, sempre diretto da Moretti, a Il caimano, grazie al quale ha vinto il David di Donatello come migliore attore protagonista. Ha ricevuto la Coppa Volpi alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia come miglior attore, per il film Il papà di Giovanna di Pupi Avati.
Accanto a Silvio Orlando saranno in scena Andrea Di Casa (Bassanio), Fabrizio Contri, Milvia Marigliano (Nerissa), Simone Luglio, Elena Gigliotti (Porzia), Nicola Pannelli (Antonio, il mercante), Fulvio Pepe, Sergio Romano (Lancillotto), Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta e Ivan Zerbinati. Le musiche originali sono state composte da Arturo Annecchino, Carlo de Marino ha curato la scenografia, Pasquale Mari il disegno delle luci e Sandra Cardini i costumi.
Lo spettacolo è una produzione di Veronica Mona con Oblomov Films, in coproduzione con la Compagnia Enfi Teatro.
Giovedì 11 dicembre il sipario del Teatro Sociale si alzerà alle 20,30. Sono previste repliche venerdì 12 (ore 20.30), sabato 13 (ore 21.00) e domenica 14 dicembre (ore 16,00). (F. L.)
Venerdì 12 dicembre il «FOYER DELLA PROSA»
Proseguono presso la Sala Medievale del Teatro Sociale di Trento i «FOYER DELLA PROSA», incontri di approfondimento critico sulla programmazione teatrale che il Centro Servizi Culturali S. Chiara propone in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.
Venerdì 12 dicembre l’appuntamento è fissato per le 17.30 e la discussione, partendo dalla relazione svolta dalla professoressa Sandra Pietrini, punterà soprattutto a inquadrare la figura di Shylock: un usuraio assetato di sangue o la vittima di pregiudizi razziali? «Ambientato in una Venezia di ricchi mercanti e belle ereditiere – sottolinea la professoressa Sandra Pietrini, coordinatrice del progetto – il dramma shakespeariano affronta temi sempre attuali come la discriminazione e l’applicazione della giustizia, il potere del denaro e la grazia del perdono. La storia della libbra di carne reclamata da Shylock si intreccia con le vicende amorose di due giovani coppie, in cui il consueto stratagemma del travestimento in panni maschili rivela l’arguzia risolutiva delle donne. Un testo dalle molteplici interpretazioni, con il quale si sono misurati i più grandi attori del passato.»
Interverranno all’incontro con gli studenti ed il pubblico gli attori della Compagnia.
… e lunedì 15 dicembre, «SPETTATORI NE PARLANO»
Secondo appuntamento, lunedì 15 dicembre, nell’ambito della nuova iniziativa promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Trento «SPETTATORI NE PARLANO». Il ciclo di incontri si propone come occasione di dibattito tra spettatori accorti e curiosi che, a partire dalla visione dello spettacolo, confrontano le proprie idee sulla rappresentazione teatrale e sul nostro tempo.
All’incontro, coordinato da Emanuela Rossini, interverrà un ospite inatteso, che si svelerà mano a mano durante il dibattito e che, grazie alla propria esperienza o professione, potrà fornire ulteriori stimoli alla discussione con gli altri spettatori.
Appuntamento lunedì 15 dicembre alle 17.30 nella sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento in via Roma.
Ufficio Stampa S.Chiara
Credits: news.kappaelle.net/

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