IL BARBIERE DI SIVIGLIA A TRENTO

Dopo l’evento di apertura in omaggio a Puccini e Schoenberg, la Stagione operistica 2024/25 della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento prosegue con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.

Il Barbiere di Siviglia è sicuramente una delle Opere più conosciute, le cui Arie rieccheggiano tutt’ora nella memoria collettiva. Nella nuova stagione operistica dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, lo spettacolo sarà in scena a Teatro Sociale di Trento venerdì 31 gennaio alle ore 20. Si replicherà poi domenica 2 Febbraio alle ore 16 sempre a Teatro Sociale a Trento.

L’opera più celebre di Rossini vedrà alla regia Fabio Cherstich. E con questa produzione, egli inizia il suo percorso con la Fondazione Haydn in qualità di Artist in residence. La direzione musicale vedrà impegnato Alessandro Bonato.

“Colorato, quasi surreale, unico” con queste parole è stato accolto dalla critica lo spettacolo nella regia di Fabio Cherstich. Sicuramente il regista ha voluto sfruttare gli spazi e la scenografia per creare effetti nuovi. Non è certo semplice confrontarsi con un grande classico della cultura sempiterna. E quindi lo spettatore deve essere pronto a ritrovare gli intrecci e l’eterna musica di Rossini, “giocata” con effetti creati per stupire.

E, se il regista ha dichiarato di essersi divertito a creare l’allestimento, così anche il pubblico pare aver apprezzato quel guizzo di follia con cui è stato condita l’Opera rossignana. Ma di che racconta Il Barbiere di Siviglia?

L’intreccio è, come si suo fare in ambito operistico, giocato sull’equivoco. Abbiamo un triangolo amoroso, ossia due nobiluomini che ambiscono alle grazie della stessa donzella. Da un lato il tutore della giovine segretamente innamorato di lei che trama per prenderla in sposa con un notaio all’insaputa della ragazza.

Poi abbiamo un nobile invaghito della stessa che non ha il coraggio di farsi avanti e quindi si dichiara sotto falso nome raggiungendo però il cuore della ragazza e successivamente cercando di dichiararsi in ulteriori occasioni sotto ben altre due mentite spoglie.

E il Barbiere? Il nostro eroe ex machina, Figaro si trova ad organizzare, disorganizzare, simulare e dissimulare. A Figaro spetta il compito di aiutare il nobil uomo a mettere nel sacco il tutore della giovine e far finalmente capitolare il cuore della donzella. Di qui la famosissima Aria “Largo al factotum”. Un’aria famosa quanto “La calunnia è un venticello” che si riferisce a quando il tutore cerca di discreditare il nobil uomo agli occhi della giovine.

Un’Opera che vide una nascita turbolenta. L’idea di questo barbiere e parrucchiere nasce nel 1775 dalla penna dello scrittore e avventuriere francese Caron de Beaumarchais. Sono Mozart assieme al librettista Lorenzo Da Ponte a trarne l’opera comica “Le nozze di Figaro”. Segue nel 1782 la versione di Giovanni Pasiello che produce il dramma giocoso che diviene un’opera di grande successo. Infatti verrà eseguita in tutta Europa.

Quando a soli 23 anni Rossini compone in sole tre settimane il suo “Barbiere di Siviglia” nel 1816, si scontrò con i fan di Pasiello. La prima infatti fu un disastro. Sebbene, proprio in onore di Pasiello Rossini avesse titolato l’opera “Almaviva o sia L’inutile precauzione”, la prima esecuzione fu burrascosa. Era il Carnevale del 1816, al Teatro Argentina di Roma Rossini ricorda  “Quando uscì la mia opera, si lanciarono come animali selvaggi sul piccolo maestro imberbe, e la prima rappresentazione fu tra le più burrascose. Io però non ero inquieto, e mentre gli spettatori fischiavano, io applaudivo gli esecutori.” Ma il destino aveva altri piani e la seconda messa in scena fu un successo. Che prosegue fino ad oggi.

Dal soggetto di Beaumarchais, con molte frecciate al dispotismo dell’Ancien Régime francese, 41 anni dopo la prima apparizione di Figaro nasce, sul sottofondo della musica orchestrale, una commedia dei travestimenti o una commedia dell’arte che narra le vicende dell’astuto barbiere, del maldestro conte di Almaviva, dello smanioso Don Bartolo e della bella Rosina, attorno alla quale ruota tutta la vicenda.  Lo stile spensierato e umoristico di Rossini, con le sue arie “evergreen”, intrattiene tutt’oggi – ed è “sopravvissuto” in modo eccellente a tutte le altre riduzioni di “Figaro” nel teatro musicale.

La rappresentazione sarà preceduta da Oper.a Talk, il consueto appuntamento di introduzione all’opera che si terrà nel foyer del Teatro Sociale di Trento alle ore 19.00 (venerdì 31 gennaio) e alle ore 15.00 (domenica 2 febbraio).

Informazioni complete/cast/biglietti online:
www.haydn.it

 

 

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