VIAGGIO A SPOON RIVER PER UN ATTORE E UNO SPETTATORE

Da martedì 14 a sabato 18 settembre al via le repliche del terzo monologo tratto dall’Antologia di Spoon River:

“Non ci vede nessuno quaggiù”

con Massimo Scola, testo di Angela Dematté e regia di Lorenzo Maragoni.

Da martedì 14 a sabato 18 settembre va in scena il terzo appuntamento con “Viaggio a Spoon River”, progetto nato da una collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e TrentoSpettacoli.

Partendo dai 244 epitaffi poetici tratti dal capolavoro letterario di Edgar Lee Masters, “Antologia di Spoon River”, l’autrice e drammaturga trentina Angela Dematté ha scritto cinque monologhi tratti dall’Antologia, interpretati da un attore per un singolo spettatore, proposti all’interno della cornice dello Spazio archeologico sotterraneo del Sas.

Dopo aver esordito con “Le cose false”, interpretato da Sara Rosa Losilla per la regia di Maura Pettorruso, e aver proseguito con “Senza macchia, senza cuore” (con Luca Stetur per la regia di Carolina de la Calle Casanova), il progetto prosegue con “NON CI VEDE NESSUNO QUAGGIÚ”, monologo diretto da Lorenzo Maragoni e che vede in scena Massimo Scola.

Lo spettacolo andrà in replica per cinque giornate consecutive (dal 14 al 18 settembre) con cinque recite al giorno (ore 18.00, ore 19.00, ore 20.00, ore 21.00, ore 22.00).

Il terzo regista coinvolto, dopo le ‘trentine’ Maura Pettorruso e Carolina de la Calle Casanova, è il padovano Lorenzo Maragoni:

“Lavorare su un testo per un attore e uno spettatore è riportare il teatro alle fondamenta, in un certo senso andarne a cercare l’essenza.

In un uno-a-uno lo spettatore non può dimenticarsi di sé, lasciarsi assorbire dal buio della platea e da un gruppo di spettatori, non c’è un concetto di “pubblico”,

ma solo l’incontro di due esseri umani.

In questa atmosfera intima, fragile, vulnerabile, potenziata dalla suggestione del luogo del SASS, le domande dell’Antologia di Spoon River possono risuonare limpide e struggenti:

come guardiamo alla nostra vita passata? Qual è il nostro posto nel mondo? Qual è stato il nostro viaggio finora? E risalendo alla città, alla vita quotidiana, lasciare che queste domande agiscano e si trasformino in altre:

quale vogliamo che il nostro posto sia, da adesso in poi? Dove vogliamo che il nostro viaggio ci porti?”.

La drammaturgia di tutto il progetto è affidata ad Angela Dematté, che ha avuto il compito di scegliere cinque tra i 244 epitaffi dell’Antologia di Spoon River, e tradurli in altrettante drammaturgie teatrali, tenendo però conto della particolare modalità di fruizione “uno a uno”:

«Quel che può fare un’autrice in un processo teatrale di incontro uno a uno tra attore/attrice e spettatore/spettatrice è tentare di innescare con le parole un processo rituale personale,

che affida poi ad altri due cerimonieri, la regista e l’attore.

Processo rituale e non religioso – spiega Dematté -, perché una “religio” non c’è, forse c’è stata molti secoli fa, in questo luogo sotterraneo romano-tridentino.

Ma non c’è nemmeno a Spoon River, a ben vedere. Ho dunque costruito, credo in modo lecito, un processo misterico e non logico:

il personaggio di questo aldilà sa tutto ma allo stesso tempo non sa, ed è condannato a ricordare quel che gli è accaduto e a dolersene e stupirsene ogni volta, di nuovo.

Esattamente come per Dante davanti ai dannati o come ci accade nei sogni, è chi guarda e chi sogna che è chiamato a decidere dov’è il germe della colpa e dove quello dell’innocenza».

Il progetto è sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento

e Rovereto, dal Comune di Trento, dalla Provincia autonoma di Trento e dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.

Biglietti in vendita al costo di 15 euro (con riduzione a 8 euro per gli Under 26), acquistabili presso la biglietteria del Teatro Auditorium (lun-sab: 16-19).
Biglietti disponibili anche online su www.primiallaprima.it (con l’aggiunta di 1,50 euro di prevendita), solamente per la tariffa intera.

Si ricorda che dal 6 agosto 2021 per accedere agli eventi del Centro S. Chiara è necessario esibire il Green Pass, come previsto dal Decreto-Legge 23 luglio 2021 n. 105.

Al momento dell’ingresso lo spettatore dovrà mostrare alla persona addetta il QR Code presente sulla propria Certificazione verde,

attendere il controllo di validità ed esibire infine il proprio documento di identità per la verifica e la corrispondenza dei dati personali.

In caso di indisponibilità della Certificazione verde oppure a rendere noti i propri dati personali

(seppur in possesso di Green Pass), non sarà possibile accedere all’evento.

Per maggiori informazioni scrivere a puntoinfo@centrosantachiara.it, chiamare il numero verde 800013952 o visitare il sito www.centrosantachiara.it

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