Valsugana Jazz Tour 2016 Antonella Ruggiero “la mia passione per la musica colta non ha confini, amo sperimentare!”

E’ una delle più belle voci della musica italiana, apprezzata con i Matia Bazar con cui si è fatta conoscere al grande pubblico e di lì poi incontrata sempre in nuove versatili forme di ricerca e progetti originali.  Antonella Ruggiero si cala ora nella sua versione jazz. L’artista si esibisce questa sera, il 29 luglio all’interno del Valsugana Jazz Tour 2016 in Piazza della Chiesa a Levico Terme ore 21, e in caso di pioggia all’interno del Palalevico, con la formazione Trio Ruggieri-Di Sabatino.

Renzo Ruggeri alla fisarmonica, Paolo Di Sabatino al piano e Glauco Di Sabatino alla batteria accompagnano Antonella Ruggiero in un viaggio musicale unico ed inedito. Per il concerto che si inserisce nel cartellone del Valsugana Jazz Festival, la stessa cantante propone delle istruzioni d’ascolto e si racconta nel suo grande amore per la musica e la ricerca musicale.

Proposte sempre inedite e differenti la caratterizzano, ci racconta questa sua veste jazz?

Nel corso degli anni mi sono divertita ad entrare in territori che amo particolarmente musicalmente parlando e del jazz amo la libertà di improvvisare. In questo caso inoltre ho accanto a me musicisti creativi che sono sicura permetteranno di realizzare esperimenti molto interessanti e stimolanti. Il concerto poggia su brani trattati in chiave jazzistica realizzati nel periodo di inizi 1900 fino alla seconda guerra mondiale. Al di là dei fatti tragici storici di assoluta tensione che hanno caratterizzato il periodo in modo così negativo, trovo che la musica stesse elaborando un lato molto creativo

Una sorta di recupero?

Si forse i giovani non conoscono molte delle canzoni che erano state scritte e rese famose, ma “Parlami d’amore Mariù” e molte altre sono parte della cultura italiana e credo che nonni o bisnonni le abbiano tramandate almeno all’ascolto. Erano cazoni di autori di spessore

E poi cosa è successo alla musica italiana?

Ha perso la sua identità, a parte alcuni autori capisaldi indiscussi che escono dalla massa ed alcuni giovani che lavorano in modo autonomo e con personalità, purtroppo si è seguita un’onda che ha sovrastato la musica, per non parlare del capitolo Talent. Inoltre credo che la tecnologia abbia massificato la musica a discapito della qualità

Essere poliedrici cosa nasconde, penso ai tanti progetti così diversi in cui è protagonista?

Amo la Musica bella, con contenuti e capace di emozionare. Per esempio il mio progetto con Coro, nasce dal fatto che fin da piccola ascoltavo la musica corale, da bambina su dischi che avevo a casa. Quindi seguo ciò che emoziona e ciò che ha spessore. Oggi purtroppo si ascolta musica di superficie e non si scava nel cercare invece l’emozione e il raccoglimento

A cosa si sta dedicando, al di là dei concerti che tiene e degli impegni che ce la fanno godere sul palco?

E’ uscito da poco il mio nuovo lavoro discografico di voce ed organo. Una mia passione, quella per gli organi che mi ha indotto a voler percorrere questa strada. E’ un tesoro che purtroppo sta languendo, quello dei nostri organi e che invece vorrei tanto potesse ritrovare il suo giusto peso e venissero riscoperti al di là dell’utilizzo per le funzioni liturgiche. A breve avrò un concerto su maestoso organo di cattedrale.

Qui in Trentino c’è stato in questi ultimi anni un recupero con intervento di restauro di organi, tanto che abbiamo anche delle rassegne dedicate, pensa che potremo a breve vederla anche in questa veste?

Sarebbe davvero bellissimo e verrei subito se in Trentino ci fosse qualche Basilica con un organo disponibile con cui proporre appunto il lavoro contenuto nel mio disco. Certo che accetterei molto volentieri.

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