“Perché al ‪Trentino‬ converebbe un (bel) po’ essere ‪‎Altoatesino‬

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

Vi è mai capitato di uscire dal Trentino, parlare con persone di altre regioni e ritrovarvi a discutere di come viene percepito il nostro territorio?

“Vengo da Trento”, “E dove si trova?”, “In Trentino”, “Ah, vicino a Bolzano!”

Siamo di Bolzano, siamo Altoatesini anche se siamo di Trento!

A me capita spesso, anzi spessisimo, a voi?

L’ultimo episodio mi è successo pochi giorni fa sul Lago di Como mentre ordinavo una pizza:

Ristoratore: “Io ho sposato una Trentina, era di Bressanone!”
Io: “Ma no guarda, Bressanone è in Alto Adige, non in Trentino!”
Ristoratore: “Ma cosa cambia!?? Trentino – Alto Adige non è la stessa cosa?”

A questo punto, invece che partirmi un embolo, sono scaturiti una serie di ragionamenti che, guidati da alcune situazioni successe lo scorso anno in merito a questo argomento, mi hanno fatto riflettere molto.

Siamo Trentino-Alto Adige per l’Italia, per i turisti siamo una regione ma internamente ci poniamo come Bergamo e Brescia. Questa è la cruda realtà.

Non voglio assolutamente fare polemica, d’altra parte ci vantiamo di tante cose ma non riusciamo ad uscire dal nostro provincialismo estremo. Non dirò nulla di nuovo ma amplificherò con il mio punto di vista quello che “al di fuori” viene percepito di noi; non ci credete? Provate a fare un test nel vostro prossimo giro fuori regione.

1 – Trento e Bolzano, cugini o fratelli?

Le persone non fanno alcuna differenza tra Trento e Bolzano. Sono due città di un’unica regione ma in realtà dai telegiornali al meteo, dalla promozione turistica alla riconoscibilità del brand, l’Altoadige-Südtirol spiana il Trentino in ogni settore: vino, cibo, accoglienza, impianti sciistici…

Avete mai fatto caso al fatto che si senta parlare di Trento su territorio nazionale solo in caso di omicidio o quando veniamo tacciati di essere “assassini di orsi”?

Eppure abbiamo così tanto da dare ma niente, non ci vogliamo mettere in testa che noi siamo una regione autonoma, una regione che si chiama Trentino Alto Adige.

2- L’eterna rivalità.

Copiamo male, molto male anche nel campo dell’accoglienza.
Parliamoci chiaro, abbiamo hotel e alberghi che sono delle eccellenze italiane ma abbiamo quello strano vizio di rimanere orsi fino al midollo e di non saperci fare per niente con i clienti, fatto salvo qualche raro caso.

Gli altoatesini sono dei grizzly per natura ma ci sanno fare. Sono avanti anni luce in tutto, dalle strutture al personale, dall’organizzazione alle nuove tecnologie. Sarà l’influenza del nord Europa, non lo so ma (carichi di volontà), in Alto Adige riescono, con relativo sforzo, a rendere più attraente una qualsiasi bettola, rispetto ad un “nostro” 3 stelle superior.

 

3-La comunicazione.

Pochissimi sanno quanto la nostra provincia spenda per la promozione del turismo, anzi non è dato a sapere.
Dimentichiamoci per un attimo le campagne nazionali in TV degli scorsi anni, dedicate allo sci quando sulle piste c’era l’erba o lo strafalcione della promozione delle montagne Trentine con le foto e le famiglie altoatesine [foto in copertina]: forse non si è trattato affatto di un errore ma di un’azione inconscia di qualche capoccia di Visit che sogna ad occhi aperti come me.
Dimentichiamoci per un attimo la gestione di VisitTrentino, dei siti e dei social che dovrebbero promuovere il territorio e cerchiamo di volare con la farfalla; basta dare un’occhiata ai canali social dell’Alto Adige per capire che non è il loro valore aggiunto ma potrebbe essere il nostro come Trentino Alto Adige.

Abbiamo una potenzialità enorme, la possibilità di aprire un Aeroporto CATULLO qui, se solo lo volessimo ma in realtà la gente è sempre arrivata in Trentino per quel gran capolavoro del Lago di Garda, di Madonna di Campiglio e qualche volta per la Val di Fassa.

Il resto non esiste o almeno, fino a pochi anni fa non esisteva, perché finalmente grazie ai social, allo storytelling, alle esperienze vere degli stessi trentini, stiamo tutti riscoprendo un Trentino che prima si pensava non esistesse.

Lavoro moltissimo con i social anzi, direi che sono il mio core business e vi assicuro che la confusione che percepisco nei turisti è molta: taggano con #altoadige il paese di Pinè, usano #altoadigeweb per il Lago di Caldonazzo…

Insomma cosa voglio dire? Che sinceramente la percezione fuori, nonostante gli sforzi, non si riuscirà a cambiare tanto facilmente e quindi penso che dovremmo assolutamente sederci a tavolino noi Trentino con quelli dell’Alto Adige e spingere tutti insieme.

Questa è utopia pura, io ci ho provato ma hanno provato in tutti i modi a fermarmi, questa è la realtà.
Sognavo una collaborazione vera, fatta di esperienze su un territorio magnifico, quello ITALIANO, non solo del Trentino-Alto Adige.

Ma niente, anche l’esperienza Milano EXPO ha sottolineato con forza che siamo l’unico paese che si promuove a regioni, e poi le regioni si promuovono con le APT, le varie APT con le ProLoco e alla fine non si capisce chi, cosa e perché. Ci sono dei gap mostruosi nella comunicazione e non si sa perché e dove vanno a finire un mare di soldi… ma questa è tutta un’altra storia!

C’è qualcosa di sbagliato, non ci vuole molto a capirlo, ma credo che se un Trentino (che fa molto di buono), partisse nel dare l’esempio, alleandosi con i suoi cugini per ora scomodi, darebbe un gran segnale a tutti!![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Info autore /

Il team dinamico della redazione di tdv ti saluta! Entra anche tu a far parte del mondo tdv e del nostro nutrito gruppo di autori su tutto il territorio trentino. Ti aspettiamo!

Translate »