L'”Orologio dell’Apocalisse” è una rappresentazione simbolica del rischio di distruzione globale attraverso minacce come le armi nucleari, i cambiamenti climatici e altre sfide globali.

Questo orologio è ufficialmente noto come l'”Orologio dell’Apocalisse” ed è gestito dal “Bulletin of the Atomic Scientists” (BAS), un gruppo di scienziati e studiosi fondato nel 1945 dai creatori della bomba atomica.

L’Orologio dell’Apocalisse è stato introdotto nel 1947 e la sua posizione è regolarmente aggiornata in base alle valutazioni degli esperti sulle minacce esistenti per l’umanità. La mezzanotte sull’Orologio simboleggia la fine del mondo, e ogni spostamento dell’orologio indica un cambiamento nella valutazione del rischio. Le decisioni per spostare l’orologio sono prese dal Consiglio di Scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists insieme ad altri esperti.

Fattori come le tensioni nucleari, le armi biologiche, i cambiamenti climatici, le questioni tecnologiche e altri sviluppi globali influenzano la posizione dell’Orologio dell’Apocalisse. È importante notare che la rappresentazione dell’orologio è simbolica e non riflette un countdown fisico alla fine del mondo, ma piuttosto offre una valutazione soggettiva del rischio globale.

dal Sole24ore di oggi…

Mancano 90 secondi alla fine del mondo. L’Orologio dell’apocalisse segna il massimo rischio

Stessa ora dell’anno scorso, la più vicina alla fine dal 1947, quando “l’orologio del giorno del giudizio” scandì per la prima volta il tempo

L’umanità è a 90 secondi dalla mezzanotte nucleare, dal suo annientamento. Anche quest’anno il Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago ha calcolato quanto vicini siamo al disastro atomico. Le lancette del Doomsday Clock si sono fermate alla stessa ora dell’anno scorso, la più vicina alla fine dal 1947, quando ”l’orologio del giorno del giudizio” scandì per la prima volta il tempo.

Gli scienziati che lo hanno calcolato non hanno trovato differenze dal 2023: la guerra in Ucraina continua e a questa si è aggiunta quella di Gaza, con la sua spaventosa perdita di vite umane. Diversamente da Vladimir Putin, Israele – un centinaio di testate – non minaccia l’uso dell’atomica. Ma il conflitto potrebbe allargarsi a una regione dove molti aspirano ad averla.