NOTHING IS WRITTEN LA BOHÈME – A Requiem for Mimì

A Requiem for Mimì

The greatest thing you’ll ever learn is just to love and be loved in return.

Nat King Cole

La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento presenta il terzo appuntamento del suo programma d’opera 2023/24: mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio 2024 il Teatro Sociale di Trento è pronto ad accogliere La bohème con la regia di Matthias Lošek.

 

Nothing is written, ovvero un un richiamo l’estrema imprevedibilità della vita umana: è questo il tema-guida del programma d’opera della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento per la stagione 2023/24 che ora è pronto a conquistare il pubblico di Trento con uno dei melodrammi più amati di tutti i tempi. Firmata dal direttore del programma d’opera Matthias Lošek, che ne cura la regia, approda infatti, mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio, al Teatro Sociale La bohème” di Giacomo Puccini.

Era il 1896 quando al Teatro Regio di Torino andò in scena la prima de La bohème, un’opera in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, diretta da un appena ventinovenne Arturo Toscanini. Dopo la prima rappresentazione, Puccini apportò alcuni cambiamenti e al suo secondo debutto, al Teatro Grande di Brescia, la rappresentazione ottenne un consenso così ampio, si narra, da far tremare le pareti della sala. Il libretto è basato sul romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, una raccolta di storie che narrano la vita di un gruppo di giovani bohèmiens – Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline – che, sospesi tra il desiderio di libertà e la necessità di guadagnarsi da vivere, cercano di essere artisti sullo sfondo di una vibrante Parigi di fine Ottocento. Sul loro cammino si faranno largo l’amore, ma anche la morte. Marcello vive con Musetta una relazione saltuaria all’insegna della gelosia e della civetteria, mentre Rodolfo si innamora inaspettatamente della bella vicina Mimì, il cui destino è segnato dalla malattia.

Matthias Lošek, al suo ultimo mandato come direttore artistico per il programma d’opera, ha scelto una messa in scena capace di esaltare i tratti che rendono La bohème un dramma fortemente contemporaneo senza perdere alcun ingrediente della ricetta originale. “Ogni buona opera – sottolinea – può essere contemporanea. I protagonisti de La bohème, quattro ragazzi all’inizio delle loro carriere, sono il perfetto emblema di un nuovo inizio: rappresentano pienamente il motto che abbiamo scelto per questa stagione, “Nothing is written”. Quest’opera è melodramma puro: parla di vita e amore, sofferenza e morte. Ma è anche, a mio parere, la più crudele e attuale fra quelle mai scritte. Segue il percorso di una giovane ragazza gravemente malata, Mimì, che viene strappata alla vita, mentre la società si limita a osservare. Direi che si tratta di un tema di grande attualità”.

Al direttore d’orchestra Timothy Redmond il compito mettere in evidenza la coloritura musicale dei singoli atti e, insieme all’Orchestra Haydn, di condurre il pubblico in un universo dalle forti e intense sonorità, specchio dell’universo bohémien e della vita interiore dei personaggi per i quali Puccini creò melodie memorabili e soluzioni orchestrali che sono entrate di diritto nella storia della musica. Sul palcoscenico, accanto all’orchestra, i cori dell’Ensemble vocale Continuum, guidata dal maestro Luigi Azzolini, e il Coro di voci bianche dell’Istituto comprensivo Trento 5 guidato dalla maestra Anna Nicolodi.

A dare voce e corpo ai principali protagonisti c’è un cast di giovani talenti: Alexandra Grigoras (Mimì), Galina Benevich (Musetta), Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo), Matteo Loi (Marcello), Gianni Giuga (Schaunard), Matteo D’Apolito (Colline). “Per me era importante che gli artisti scelti fossero giovani, così da poter rappresentare in maniera veritiera i personaggi. – commenta Lošek – Nell’opera, e soprattutto in la bohème, è importante a mio parere riprodurre la veridicità. Credo infatti che ogni opera comporti anche una buona dose di identificazione. Per questo si tratta di un genere che continua ancora oggi ad affascinare”. Essenziale, attenta alla dimensione tragica insita nella musica e nel racconto, questa bohème nasce da una riflessione rispetto alle numerose rappresentazioni che ne sono state date nel tempo. Punto di riferimento per Lošek sono state anche le letture sbarcate al cinema e a teatro, a partire da quella del regista Baz Luhrmann (Sydney, 1993), una bohème come “coming of age drama” che con il suo concetto ha stabilito nuovi standard sia in termini musicali che di interpretazione dei personaggi. A 30 anni dalla produzione di Luhrmann, l’obiettivo è di evitare ogni cliché e di arrivare al cuore dell’opera attraverso un registro essenziale e originale. I costumi e la scena, realizzati da Oliver Mölter fanno riferimento all’immaginario pop, il lighting design curato da Norbert Chmel ha lo scopo di rendere comprensibile con poche scelte stilistiche l’inevitabile arco della vita e della natura.

Fra tutti i personaggi spicca Mimì, il suo dramma, la sua struggente storia di vita e morte. Una bohème quindi che diventa una sorta di requiem, che tuttavia celebra la vita e l’amore in tutte le sue sfaccettature: la giovinezza, la premura, la carica sessuale, la sopportazione, l’eterno e il fugace, ma anche la gelosia e l’odio

Per chi desidera approfondire le proposte dalla Fondazione Haydn per questo programma d’opera, ritorna Oper.a Talk, l’appuntamento introduttivo ad ogni spettacolo in programma un’ora prima della rappresentazione presso il Teatro Sociale di Trento, mercoledì 21 febbraio alle ore 18.00 e giovedì 22 febbraio, sempre alle ore 18.00.

 

Nothing is written – Il Programma Opera 2023/24

DORIAN GRAY

La stagione guidata da Matthias Lošek si chiude a Bolzano il 16 e il 17 marzo 2024 con il debutto di “Dorian Gray” con le composizioni di Matteo Franceschini, la regia e il libretto di Stefano Simone Pintor e la direzione musicale di Rossen Gergov. Il capolavoro di Oscar Wilde, manifesto del decadentismo e dell’estetismo, fra i più raffinati ed impetuosi romanzi mai scritti, è il punto di partenza, dopo “Toteis” e “Peter Pan – The Dark Side”, per l’ultima opera della trilogia commissionata dalla Fondazione Haydn a compositori dell’Euregio. “Un’istituzione che oggi desideri concentrarsi seriamente sull’opera contemporanea – sottolinea il direttore Mattias Lošek – ha il dovere di commissionare nuove opere. Questa triade di lavori ci offre la possibilità̀ di mostrare cosa accade in uno spazio geografico preciso, fra Innsbruck e Trento. L’opera contemporanea non è presente solo a Berlino e a Londra, ma anche qui, cresce e prospera grazie alle energie prodotte in regione”.

Dorian Gray è un giovane ossessionato dalla paura di perdere la bellezza, l’unica risorsa per cui valga la pena di vivere. Grazie a un sortilegio riesce a ottenere che il tempo non tocchi il suo corpo, ma solamente il suo ritratto. Ma a quale prezzo? Il compositore Matteo Franceschini e Stefano Simone Pintor, a cui sono affidati libretto e regia, portano in una società contemporanea frammentaria e fluida, investita da una profonda crisi di valori, la riflessione di Wilde sulle derive di un’umanità di cui lo stesso Dorian Gray non è che lo specchio. Il risultato è un’opera corale, in cui ciascun personaggio, e con essi, lo spettatore, proietta i propri demoni e desideri più indicibili e reconditi in Dorian Gray, che ne diviene così il ritratto vivente. Attraverso un linguaggio da narrazione seriale, una pluralità di voci ed eventi si intrecciano ruotando attorno allo stesso racconto, ripercorso ogni volta in modo diverso e attraverso una moltitudine di punti di vista, sotto la direzione musicale di Rossen Gergov. Sabato 16 marzo alle ore 19.00 e domenica 17 marzo alle ore 16.00 da non perdere l’appuntamento con Oper.a Talk, momento di introduzione all’opera nel foyer del Teatro Comunale di Bolzano.
Un ringraziamento speciale va a tutti partner istituzionali: il Ministero della Cultura, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, le Province autonome e i Comuni di Trento e Bolzano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Alperia e tutti i partner che ogni anno sostengono il lavoro della Fondazione Haydn.

 

Info e biglietti

La vendita dei biglietti e carnet è attiva presso le biglietterie del Teatro Comunale di Bolzano (t. 0471 053800 / info@ticket.bz.it) e del Teatro Sociale di Trento (t. 0461 213834 numero verde 800 013952 – online: boxol.it/centrosantachiara/it). Costo dei biglietti: 30€/20€/7€

Maggiori informazioni su www.haydn.it

 

 

LA BOHÈME – A Requiem for Mimì

Libretto Giuseppe Giacosa, Luigi Illica

Editore Casa Ricordi, Milano

Prima assoluta 01.02.1896, Teatro Regio, Torino

 

Direzione musicale Timothy Redmond

Regia Matthias Lošek

Scene, Lighting design Norbert Chmel

Costumi Oliver Mölter

 

Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

 

Coro Ensemble vocale Continuum

Maestro del coro Luigi Azzolini

 

Interpreti

Mimì Alexandra Grigoras

Musetta Galina Benevich

Rodolfo, poeta Alessandro Scotto Di Luzio

Marcello, pittore Matteo Loi

Schaunard, musicista Gianni Giuga

Colline, filosofo Matteo D’Apolito

Benoît, il padrone di casa Lorenzo Ziller

Parpignol, venditore ambulante Marco Gaspari

Alcindoro, consigliere di stato Lorenzo Ziller

Sergente dei doganieri Lorenzo Ziller

Doganiere Federico Evangelista

 

Voci bianche 

Coro di voci bianche dell’Istituto comprensivo Trento 5 (TN)

Maestra del coro Anna Nicolodi (TN)

 

Durata 150’ con intervallo
In italiano con sopratitoli in italiano e tedesco.

Info autore /

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