NON SOLO PAESAGGI DA CARTOLINA: CAMMINARE IN MONTAGNA È MOLTO DI PIÙ

Quando la vedo scatta qualcosa. È lì da mesi (parecchi), appesa sul muro del minuscolo corridoio di casa mia, e ad ogni mio passaggio mi sfida. Una cartina, sì, nient’altro che una cartina dei rifugi del Trentino. Questo è quello che direbbero molti.

In realtà è molto di più: è la voglia di svegliarsi presto la mattina, fare una colazione abbondante, caricare lo zaino (non troppo), indossare le scarpe giuste. È il gusto di imboccare un sentiero nuovo – o anche conosciuto, sapendo che anche questa volta ti darà nuove emozioni – e farsi guidare dai rassicuranti segnavia bianchi e rossi. Il piacere di sentire la fatica, lo sforzo dei muscoli, il respiro a tratti affannoso, mentre la mente passo dopo passo è sempre più leggera.
La fatica, sì. A chi mi chiede perché amo così tanto camminare in montagna posso dare tante risposte: il paesaggio (certo, troppo facile), una birra fresca (sacrosanta) o un bel piatto di “polenta con tutto” una volta arrivati al rifugio. Il rifugio, che già il nome è un programma: dal latino refúgere, è il “luogo dove uno si ritira per essere al sicuro”, e le cose da cui abbiamo voglia di scappare non mancano mai.
Ma in realtà questo non basta. La fatica della salita, il sudore, la concentrazione: sono loro a fare la differenza. È quella sfida che la montagna maliziosamente ti lancia: se vuoi godere a pieno dei miei paesaggi, della mia forza, delle sensazioni che posso darti, allora stringi i denti e guadagnateli. E non è cosa per tutti.
Il premio in palio? La soddisfazione di avercela fatta, la mente svuotata dalle preoccupazioni cittadine, una sensazione di gratificazione e pienezza (e non solo dopo la polenta!)
E i paesaggi spettacolari? Sì, vabbè, troppo facile.
Ecco cosa amo di più della montagna.
Voglio inaugurare così questa rubrica, cercando di spiegare quello che mi spinge, ogni volta che mi è possibile (e fortunatamente succede abbastanza spesso), a tirare fuori zaino e scarpe da trekking.
L’idea ora è quella di condividere con voi i cammini che portano ai tanti, stupendi, rifugi del Trentino. Inizio io, ma lungo il sentiero spero di trovare altri camminatori.
Se l’idea vi piace e volete raccontare anche voi i vostri cammini, scrivetemi a elisa@.

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