NICK CASCIARO DAL TRENTINO ALLA CONQUISTA DEL MONDO

Con quella sua voce crooner e la sua simpatia, che hanno contraddistinto il suo percorso ad Amici 13 il talent della DeFilippi, Nick Casciaro dal Trentino è partito alla conquista del mondo.

Armato di note e talento, ed ovviamente una voce unica e riconoscibile alla prima nota, Nick Casciaro sta costruendo una carriera che a breve lo porterà su un palco importante in Canada e di lì si stanno aprendo ottime entusiasmanti prospettive.

Ma riavvolgiamo il nastro dei ricordi.

Partito da Drena in Trentino, ma nato a Bolzano, il giovane Nick Casciaro ha tentato la carta dei Talent. Dopo una breve apparizione sul palco di Italia’s got Talent dove ha colpito favorevolmente Maria De Filippi, è riuscito ad entrare nella scuola di Amici 13 arrivando fino alle fasi finali del Talent quella dei serali dove ha potuto duettare con nomi importanti del panorama musicale. L’edizione fu vinta da Deborah Iurato, in finale con i Dear Jack, scomparsi dai radar.

Ma lui invece ha proseguito la carriera, Nick Casciaro infatti è poi stato ospite fisso nel programma domenicale Domenica In. Dopo l’esperienza televisiva il cantante, con questa sua dote di “bucare la telecamera” attraverso la sua innata simpatia oltre che con il suo talento, entra nel cast del musical Greace con un doppio ruolo. Il tour del musical è salito sui palchi dei teatri di tutta Italia. Infine arriva ad XFactor Romania, dove sbaraglia tutta la concorrenza e trionfa vincendo l’edizione 2022. Ora l’artista è impegnato fra sala di incisione e concerti.

Ed è proprio Nick Casciaro che racconta progetti, momenti difficili e momenti entusiasmanti di una vita divisa fra la passione per lo sport, il calcio e il windsurf , e la passione per la musica.

Dal Trentino ad XFactor Romania, come è successo?

E’ stato per una serie di fatalità. Mio padre ha lavorato in Romania a cavallo fra fine anni 90 e inizio 2.000, in campo del calzaturificio. Quando il destino della fabbrica ebbe un cambiamento, rientrò in Italia portando con se una famiglia rumena a cui diede una mano per rifarsi una vita in Italia. Fu nel periodo in cui dal Veneto ci trasferimmo in Trentino. Attraverso questo contatto arrivò il suggerimento di provare ad accedere a XFactor Romania. Visto che il programma aveva accesso libero anche ai non rumeni.

E quindi tu?

Io ero in Sardegna in qualità di performer in un cast artistico, quindi avevo ben altro per la testa. Ma quando mio padre me ne ha parlato, sono salito sul primo aereo per la Romania e mi sono presentato. Senza aspettative, senza dare nulla per scontato. Sta di fatto che il video del mio provino è diventato virale con oltre 4 milioni di visualizzazioni su you tube. E da lì si è innescato tutto il resto.

Il chè vuol dire fare le valigie e stare per mesi in Romania?

No. E’ stato un continuo viaggio avanti e indietro fra Italia e Romania. Era in periodo Covid e quindi veniva registrato tutto. La finale è stata il 23 dicembre 2021.

Cosa vuol dire per Nick Casciaro vincere XFactor Romania?

E’ entusiasmante e non tanto perchè ti apra chissà che strade, ma per la soddisfazione di aver cantato sul palco misurandomi con voci strepitose e talenti di spessore. Quindi una competizione molto alta che rende ancora più intensa la vittoria. Aver convinto i giudici, la critica e sopratutto aver fatto breccia nei cuori del pubblico è un’emozione e un orgoglio unici.

Una grande festa, ma a telecamere spente cosa rimane?

Purtroppo non è un mondo facile, quello artistico e troppo spesso incontri manager che dovrebbero fare altro o che sono poco onesti. Questo è il lato che più delude, quando viene delusa la fiducia che riponevi nelle persone di cui ti fidavi. Le cose sono andate decisamente meglio da quando è mio padre il mio manager.

Eppure so che stai lavorando ad un sacco di progetti e hai molta carne al fuoco, giusto?

Si, questo è vero, perchè sono temprato anche dal mio passato di sportivo e quindi do il massimo e mi impegno fino in fondo. A fine febbraio esce un mio songolo prodotto da una importante casa discografica della Romania.  Una casa discografica che ha voluto investire su di me. Abbiamo già il videoclip. Il singolo sarà in italiano. Sto anche collaborando con un gruppo vocale gospel della Romania. Poi ho diverse situazioni aperte che appena concludo potrò far conoscere al mio pubblico.

Insomma si lavora anche a riflettori spenti?

Ecco c’è questa idea che se non sei in televisione o in radio che contano, allora non stai lavorando. Invece non è così. Ci sono certi ambienti a cui non si accede, ma anche fuori da certi ambienti si lavora ugualmente professionalmente. Invece la gente tende a darti per finito se non sei in Tv o passi in radio. Vorrei spiegare che il vero lavoro è quello che fai lontano dai riflettori. Io sono sempre in movimento e per esempio a fine febbraio sarà in Canada come cantante spalla di Laura Bretan. Ad Aprile c’è un progetto che potrebbe vedermi a Gerusalemme come voce solista di un concerto gospel e così via.

Come è cambiata la tua vita?

Viaggio tantissimo, ma mi piace e non faccio fatica. Ricevo molti complimenti e sento il sostegno di moltissime persone. Tanto lavoro e tanto rigore con cui dedicarmi a costruire, finalizzando tutto lì. Ho passato la soglia dei trent’anni per cui tutto va fatto con la testa. Ed ovviamente con il cuore.

Com’è stato l’approccio con la Romania?

Devo dire che uscivo da un periodo duro, perchè per noi artisti il lockdown forzato ha creato molti problemi. Quindi era il momento in cui uno si ferma e vede solo due strade, lasciar perdere e pensare a trovare una stabilità con un lavoro normale, oppure crederci e riprovare a scalare la montagna ripartendo dal basso. Quindi l’opportunità con XFactor Romania ha fatto la differenza. In Romania ho trovato un ambiente molto professionale, benchè i mezzi, rispetto a qua, sono molto minori, ma c’è un’apertura per chiunque abbia talento.

In Italia non credo ci sia una apertura simile per chi viene da fuori, c’è una sorta di campanilismo per cui si tiene all’artista italiano e non si farebbe il tifo allo stesso modo per un artista straniero in una competizione musicale. Invece in Romania c’è posto per tutti. In particolar modo c’è grande fascino per tutto ciò che arriva dall’Italia. Pensiamo alla fortuna di cantanti come Umberto Tozzi o Al Bano all’Est per esempio. Amano il cantante classico melodico e non seguono la moda che invece spopola in Italia come il rap o la trap ed affini.

In Italia abbiamo molti talenti e belle voci ma non c’è spazio. Inoltre c’è tutta un’altra impalcatura, fra discografiche ecc. Dopo Amici in Italia mi sono sentito snobbato, cosa che in Romania non succede perchè c’è un altro modo di lavorare e di guardare al talento. Per dire su 4 finalisti in Romania io ho totalizzato il 42% dei voti il chè vuol dire che gli altri tre si sono divisi il 58%. Eppure sono italiano. Quello che voglio dire è che in Italia ci sarebbe tanto potenziale ma spesso rischia di sfuggire dalle maglie di una rete con troppi fori.

Come dire che per Nick Casciaro ognuno deve rincorrere i propri sogni ?

Si, bisogna crederci fino in fondo ed anche avere il coraggio di rischiare se davvero questo è ciò che ti rende felice. Vedo troppe persone accontentarsi, rinunciare, voler rimanere nel proprio guscio, nella zona di comfort. Invece ammiro il coraggio di inseguire i sogni spinti dal proprio talento, perchè tutti noi abbiamo un talento. Per esempio ammiro il coraggio di un mio amico che ha mollato un lavoro sicuro ma che non lo soddisfaceva per diventare cuoco in Spagna. Ora lui è lì e fa ciò che lo rende felice. Non è mai troppo tardi per seguire la propria vocazione.

Ecco credo che ci si debba fare la domanda : Che cosa ti rende davvero felice? Per cosa saresti ricordato se domani morissi?

Di lì non c’è che indirizzare la vita e viverla. La vita va vissuta al meglio sempre e in modo pieno. Qui parla il mio trascorso da sportivo professionista che è stato fermato dalla vita e pur coltivando ancora lo sport ho saputo trovare la mia strada.

L’amarezza più grande è stata quella di trovare persone che ho dovuto lasciar indietro per brutte parole e brutti momenti. Ho imparato anche ad usare i social in modo professionale senza condividere momenti privati. Quelli non sono i momenti da postare sulla bacheca di un social ma nell’album dei ricordi importanti e privati. Perchè c’è sempre chi si sente in potere o dovere di dire la sua, anche in modo inopportuno e insensibile. La gente pensa di conoscerti attraverso i social, invece la verità è quella che si vive in carne ed ossa. Il mio appello è di essere veri, persone reali che vivono nella vita reale. I social sono vetrine, non vita.

Il 2023 che anno sarà?

L’anno della ripartenza. Un anno importante e di duro lavoro. Ma anche di traguardi da raggiungere. Non è la prima volta che mi rialzo. Nel 2008 ebbi un brutto incidente che fermò la mia carriera di atleta. Avevo puntato su una carriera sportiva nel calcio. Mi dissero che dovevo appendere le scarpe al chiodo. Feci 21 giorni di letto di ospedale e il medico mi disse che ci avrei messo un anno per tornare a camminare. In sei mesi andai al controllo camminando. Con questa mentalità sto proseguendo il mio cammino, conoscendo i miei limiti e con la consapevolezza della maturità. Ho anche intrapreso un percorso di canto con un vocal coach, benchè fossi totalmente autodidatta, proprio per migliorare ed apprendere.

Il messaggio che vuoi lasciare?

Essere i migliori coach di se stessi, osare e capire cosa si vuol fare nella vita. A quel punto chiedersi cosa rende felici e perseguire tale obiettivo, seguire la propria vocazione. Si ha una idea contorta del successo. Il successo è là dove ci si sente felici e realizzati. Io sto costruendo la mia carriera e lo sto facendo con mio padre, cosa potrebbe rendermi più felice?

Vabbè ma Nick Casciaro ha anche il calore dei fan come valore aggiunto, giusto?

Ho trovato una casa discografica in Romania, Cat Music, che crede in me, che lavora con me e che si interessa concretamente del mio lavoro. Una sottigliezza, per esempio rispondono velocemente alle mail.

Il Trentino?

Del Trentino e dell’Italia ho un rimpianto, che non si è mai profeti in terra propria. Daltronde il Trentino per chi fa musica è piccolo, se si vuol lavorare in questo campo si deve andare altrove. Purtroppo non si investe sulla musica e sui talenti, che potrebbero essere ambasciatori della propria terra. Eppure quando faccio vedere le foto del posto dove vivo e del Trentino, dapertutto rimangono stupiti e non ci credano esista un posto così bello.

Quindi a breve cosa dobbiamo aspettare?

Il singolo “Io ti voglio così bene” che prosegue la collaborazione con il musicista Giorgio Parisi e poi Franco Manca e Carlo Rizzioli. E poi sarò impegnato nei concerti in giro per il mondo. Ma sui miei social terrò informati tutti coloro che vogliono aggiornarsi su eventi e novità.

 

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