GITA AL CASTELLO CHE NON C’E’
Non solo laghi, la Valsugana ha numerevoli scorci da offrire e passeggiate da suggerire. Se poi vi si aggiunge il fascino dei castelli e della storia può essere un fantastico diversivo alla spiaggia o la ciclabile.
La proposta quindi è di una facile passeggiata ad anello. Una gita alla scoperta del castello che non c’è più. Un percorso che comprende la visita ad un forte e un eremo . Tutto questo inoltre si arricchisce di viste mozzafiato, che in Trentino non mancano mai.
La gita al castello che non c’è, racconta la storia di un castello di cui si è persa memoria e di cui non rimane nemmeno qualche resto evidente a testimonianza. Spinti dalla suggestione del fascino della scoperta, si potrebbe decidere di passare un pomeriggio in mezzo alla natura facendo del sano movimento. Il tutto magari accompagnato ad un gustoso pic nic.
La gita al castello che non c’è è assai facile. Pur con un dislivello di qualche centinaio di metri, non ha eccessiva pendenza, alzandosi dolcemente. Di conseguenza è una passeggiata molto gettonata nei fine settimana dai residenti.
Inoltre, quello proposto, è un percorso ad anello, per cui come punto di partenza e anche di arrivo. Si consiglia il comodo parcheggio in Località Brenta di Caldonazzo. Il parcheggio è raggiungibile sia da Caldonazzo, che dalla statale per Levico, uscendo all’altezza del Ristorante Al Sole.
Di qui si biforca la strada ad anello, tipica passeggiata per i residenti e assai battuta durante i fine settimana, che porta a Tenna. Il consiglio è quello di approfittare di una gita intrasettimanale e di percorrere l’anello optando di salire verso Tenna e poi di scendere dalla Chiesa di San Valentino. Così la salita sarà più dolce e meno impegnativa se la si fa con i bambini e avrà quindi il sapore della passeggiata.
Salendo verso ovest si godrà di una vista sul Lago di Caldonazzo, che, man mano che ci si alza, si apre pure sulle catene montuose. Il tutto passando attraverso gli orti terrazzati che danno il sapore del tempo passato e del ritmo delle stagioni e della natura.
Arrivati a Tenna si dovrà attraversare il paese, che regala scorci di architetture storiche di grande fascino . Si potrà fare un tuffo nella storia. Alcuni ritrovamenti, quelli in zona Catelair per esempio, infatti lasciano presumere che il dosso fosse frequentato già in epoca preistorica. Poi sicuramente fu zona di passaggio e di insediamento romano, come testimoniato dal rinvenimento di tombe romane e monete, oltre ad una epigrafe cristiana, oggi visibile nella chiesa di Caldonazzo. Tenna infatti si trova sulla via Altinum-Tridentum, come presumibile dal cippo miliare di travertino ritrovato in loco. Inoltre si presume che proprio di lì passasse la via Claudia Augusta. L’antica via che dal porto di Altino nei pressi di Venezia, attraversava l’Impero Romano per giungere ai suoi confini settentrionali al porto sul Danubio di Donauworth.
Il percorso da seguire per la gita al castello che non c’è, prosegue verso il Forte di Tenna. Oggi chiuso da reti e cancello può essere solo intravisto passandovi accanto, o accedendovi negli orari di visita.
Costruito verso la fine del 1800, assieme al forte Colle delle Benne, fungeva da baluardo di controllo austriaco del confine con l’Italia. Venne dimesso nel 1931.
Il Forte è situato sulla posizione strategica che domina da un lato la Valsugana verso il Lago di Caldonazzo, ma al contempo guarda pure sul Lago di Levico verso nord est.
Proseguendo la gita quindi si raggiunge la Chiesa di San Valentino. Un incantevole posto che è anche attrezzato con tavoli e panchine per godere della vista e fare una sosta pic nic.
La Chiesa viene nominata in un documento del Vescovo di Trento Egnone del 1259, da cui si deduce che essa esisteva prima di quella data. Storia e curiosità sono illustrate dai pannelli illustrativi. In cui si fa riferimento, non solo alla via romana che lì passava, ma pure ad un eremita che si ritirò proprio lì in isolamento. Il chè però è un po’ contraddittorio. Se non fosse che l’Eremo di San Valentino risale al 1743, quando oramai la via di passaggio era in valle e non più lungo il colle.
Ed ecco che a questa tappa si scoprirà perché si tratta di una gita al castello che non c’è. Proprio accanto alla chiesa infatti rimane un muro, oramai inglobato nella natura e quindi del tutto anonimo, che però è antica vestigia di un castello dei Signori di Brenta. Il Castello eretto nel XII secolo venne distrutto nel 1300. Molto probabilmente fu uno di quei castelli distrutti dal Principe Vescovo di Feltre nella sua incursione punitiva in Valsugana contro Siccone di Caldonazzo del Castello Tor dei Sicconi di cui si è parlato qui.
Esistono infatti atti notarili del 1200 in cui il castellano Nicolò di Brenta viene investito dal Principe Vescovo di Trento della Regola e delle Decime di Tenna, mentre dopo il 1300 i diritti passarono ai Signori di Caldonazzo. Come ad indicare i rapporti che effettivamente intercorsero fra i Castelli.
Dopo la sosta alla Chiesa di San Valentino, non rimane che scendere di nuovo verso Brenta per concludere il percorso ad anello. Dopo un viaggio nella storia, magari immaginando i Romani in viaggio, oppure castellani e contadini all’opera, o ancora i militari autroungarici intenti a presidiare i confini, e poi via via i signori fondiari fino ad oggi, man mano che si scende si riemerge a rumori e colori del nostro presente.
Il percorso è molto semplice e adatto a tutti. La gita richiede un’oretta di tempo, ma si presta a diverse soste e anche il pic nic. Ottima meta per una gita dell’ultimo minuto e per chi ha voglia di conoscere qualche chicca di storia del nostro Trentino, oltre che ammirare scorci incantevoli che in Trentino sono all’ordine del giorno.