Frankie Hi-Nrg “Questo rap di oggi non mi rappresenta”

Frankie Hi-Nrg MC dal sito di Trento Cultura

Frankie Hi-Nrg MC
dal sito di Trento Cultura

Un Frankie Hi.Nrg “arrabbiato” con il sistema e senza peli sulla lingua, nel vero stile rap ed hip hop, è quello che l’altro giorno ha incontrato il pubblico a Trento al Centro Musica e poi a Teatro Sanbàpolis, presso lo studentato di San Bartolomeo, per #volume, rassegna sul contemporaneo a cura del Centro Culturale Santa Chiara.

Il rapper che con i suoi brani storici come “Quelli che benpensano”, “Libri di sangue” o “Potere alla Parola”, ma anche molti altri ha scritto una delle pagine del rap italiano, in occasione della sua presenza a Trento ha rilasciato un’intervista in cui senza nemmeno tanti mezzi termini non solo ha parlato del genere rap e della sua evoluzione o involuzione come ci fa intendere, ma anche di società, discografia e contemporaneità. Il quadro che ne esce ci restituisce la vera filosofia del rap, con la schietta analisi urlata in faccia a denuncia di un contesto con punti critici portati alla luce.

Cos’è che determina il fare rap?

Fare rap specifico non è solo il saper parlare, che poi serve anche allo scrivere meglio, ma è uno stile di vita e di pensiero utile all’essere umano. Che faccia riflettere sulle criticità della realtà che ci circonda

A Trento viene presentato il documentario “Numero Zero Alle origini del rap” di cui è uno dei protagonisti avendo scritto la storia del rap italiano. Ma quanto e come è cambiata la scena rap nazionale?

Più che padre del rap italiano forse potrei considerarmi “zio” e della storia dell’hip hop più che un capitolo forse ho scritto un paragrafo. Ho visto svilupparsi e avvilupparsi la scena e gli artisti in questioni che non hanno contribuito positivamente alla scena hip hop. Se fino ad un certo punto base dell’hip hop erano le idee e le tematiche sociali e fulcro era una forma di atto morale, ad un certo punto si è deviato in una forma in cui il rapper è diventato il protagonista dei privè delle discoteche, con collane d’oro, soldi in abbondanza, un atteggiamento sboccato ed arrogante e un rapporto con le donne relegate a “zoccole”.

Posso capire e avevo visto che questo succedeva in America, perché ad un certo punto c’è stato il bum e si iniziò a guadagnare bene, ma quando lo abbiamo importato in Italia e ha attecchito come moda mi sono sentito discostato da questo andazzo.

Si parla non più di un linguaggio ma di una moda?

Si un appiattimento generalizzato che segue evidentemente anche il gusto di un pubblico portato ad appiattirsi. Una sorta di cerchio chiuso su se stesso

Ma per Frankie Hi-Nrg il rap è un’esigenza di comunicare concetti?

Per fortuna io ho tanti linguaggi con cui mi esprimo. La musica è uno di questi ma poi scrivo, ho la pittura e infatti sono reduce dal successo di una mostra appena conclusa. Quello di comunicare non è però uno dei problemi maggiori al giorno d’oggi di chi fa musica. Si deve vende e divertire, quindi il pubblico non vuole pensare, è già pieno di problemi per i fatti suoi… Di conseguenza l’industria della musica propina divertimento e il modello che offre è del rapper stra figo che ha soldi, frequenta posti bellissimi, donne quante ne vuole, giubbotti di marca, in un elenco di marche che spaccia per testi e via dicendo

Per cui è la musica che conduce il gioco o il pubblico?

La sensazione che ho è che il pubblico sia un po’ superficiale, pigro e forse anche un po’ ignorante e menefreghista. Quindi va accontentato propinando divertimento e un modello a cui guardare rassicurante e bello

Ma la musica cos’è per Frankie Hi-Nrg?

E’ un privilegio attraverso il quale parlare alle persone. L’artista ha un ruolo che è quello di comunicare concetti. Ora che in molti cantino di come si sono innamorati, lasciati e ritrovati ecc quando ci sono governanti di un certo genere e situazioni che non vanno per nulla bene mi pare un po’ preoccupante. Gli artisti non sono come uno shampo, ma hanno una responsabilità civile verso se stessi e verso il pubblico

Quindi il rapper hanno tradito il rap?

Se fotografi il tuo presente e quello in cui si identifica la gente sono i locali, le cubiste ecc allora va bene, in fondo anni fa c’era una gran fetta di pubblico che si identificava in quello che proponevano i fotoromanzi. IO sono per un approccio creativo ed artistico superiore. Un po’ come tutta la polemica per i cinepanettoni, ma se il marketing ti piazza in tutti i cinema nazionali con tanto di attesa questi film senza se e ma che tutta l’Italia va a vedersi a Natale, ebbene forse è giusto non deludere il pubblico, anche perché che visibilità potrebbe avere invece un lavoro artistico e di spessore culturale se oscurato da una macchina del genere?

Verrebbe da dire che se la massa vuole la mediocrità, che gli si dia la mediocrità

In questo contesto la musica di Frankie Hi-Nrg dove si colloca?

Per fortuna ho altro nella vita, perché se dovessi campare di musica non mangerei. E’ molto complicato in questo periodo poi particolarmente, occasioni sono poche, luoghi in cui far musica ancor meno e i più poi sono occupati da “quelli là”. Io produco un disco ogni sei anni e l’ultimo è uscito l’anno scorso per cui sono a posto e seguo il mio Dna che mi fa dire solo quando ho cose da dire.

Ai giovani cosa vuole trasmettere?

Più che della scena musicale e del rap vorrei discutere di Jobs Act, della strategia della tensione e di come i fatti che succedono a livello mondiale ce li raccontano in modo distorto. Io non sono un complottista ma che qualcosa di poco chiaro a scala europea sta succedendo ne ho sentore. Il problema è comunicarlo al pubblico perché è pieno di pregiudizi a cui si attacca pur di non essere destato da un barlume di coscienza che ponga in discussione le proprie convinzioni. Giuste o sbagliate, l’importante è che siano pezze d’appoggio a cui abbracciarsi. Ciò che posso trasmettere sono le sciocchezze che dico e la musica.

 

 

Credits: Frankie hi nrg mc_foto di Alfonso Catalano

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