PLife Technology, rivoluzione industriale 2.0
Plife Technology, trasforma i desideri in realtà! Ma come fanno?
In centro città è nato un luogo dove toccare con mano le tue idee, si tratta di Plife Technology, il primo servizio stampa 3D aperto al pubblico ed in grado di realizzare i sogni di aziende e privati. Ecco come Trentinodavivere ha conosciuto i fautori della rivoluzione industriale 2.0:
Passeggiando in centro storico, fra negozi di vestiti, musica e ristoranti, siamo stati rapiti da una vetrina dove una macchina (simile a quella usata per fare il caffè con le cialde), stava svolgendo un lavoro con braccio meccanico, incantati siamo entrati e ci siamo trovati immersi in un mondo davvero magico: ecco le stampanti 3D! Subito accolti da Orges (fondatore e socio), Gabriele e Andrea (soci), non siamo riusciti a trattenerci dal fare domande:
- Queste cosa sono (riferendoci ai macchinari presenti in negozio)? Orges: Queste sono le stampanti 3D, quelle di cui oggi si inizia a sentir parlare. Noi siamo un negozio che realizza i desideri delle persone attraverso le nuove tecnologie; ci siamo innamorati dell’idea di poter creare quello che le persone pensano di poter realizzare solo nel loro immaginario e la realizzazione migliore è vedere i loro volti quando scoprono cosa è possibile fare grazie alle stampanti!
- Perchè stampare degli oggetti ? Gabriele: La nostra volontà è quella di proseguire un’evoluzione intrinseca nel concetto di industrializzazione: dalla produzione tipografica tradizionale, alla stampa 3D che consente di realizzare un modello tridimensionale mediante diverse tecnologie impiegando vari materiali tra cui plastica, gesso, resina, ecc.
- Come funziona la stampa? Andrea: La stampa 3D vuole attuare il modello del minor spreco possibile, funziona qundi in modalità additiva; come accenava Gabrile si possono utilizzare diversi materiali e quindi ne derivano diversi tipi di stampa: quella classica FFF, cioè modellazione a deposizione fusa. Un filamento di materiale termoplastico viene srotolato da una spirale, che fornisce il materiale attraverso un ugello di estrusione, da cui si può avviare e fermare il flusso. L’ugello è riscaldato per poter sciogliere il materiale e può essere spostato sia in direzione orizzontale che verticale da un meccanismo di controllo numerico, comandato direttamente da un software. Poi vi sono le stampanti a resina che proiettano immagini su un liquido fotosensibile;questo liquido diventa solido quando viene esposto alla luce. Con questa tecnica si possono creare oggetti più piccoli e dai dettagli più rifiniti. Infine c’è la stampa in polvere, dove la stampante crea il modello uno strato alla volta, spargendo uno strato di polvere (gesso o resine), questo processo viene ripetuto finché non è stampato ogni strato! Questa tecnologia è l’unica che consente la stampa di prototipi interamente a colori. Questo metodo permette anche di realizzare sporgenze. È inoltre riconosciuto come il metodo più veloce!
- E’ tutto meraviglioso ma… i costi sono altissimi? Orges: In realtà La stampa 3D rende oggi economica la produzione in serie di oggetti e la riproduzione di prodotti, utensili e manufatti non stampabili in modo tradizionale; i prezzi del prodotto variano in base alle dimenzioni, alla compleassità, al tipo di stampa desiderato e dal lavoro di Gabriele e Andrea che ne sta alle spalle!
- Quindi non è un semplice “copia- incolla” fatto da un software? Gabriele: Non proprio! Dietro all’atto finale, cioè la stampa dell’oggetto, ci sono diversi studi di modellazione dell’oggetto stesso; le abilità si acquistano sul campo e non solo: 10 anni di studi attraverso i video di Youtube e di Vimeo, più tante esperienze all’estero, come in Canada, in Australia e la collaborazione con grandissimi nomi del cinema e della grafica. Così anche Andrea e la sua continua volontà di mettersi in gioco e di sperimentare, anche adesso che sta esplorando nuovi mondi grazie a corsi oltreoceano (per la precisione a Sidney), lavorando insieme ai creatori di Gravity, Avatar e Hatty Potter.
- Quali sono quindi le possibili applicazioni della stampa 3D? Orges: Le possibilità sono davvero infinite: dalla prototipazione industriale, all’ingegneria civile, aerospaziale, navale, sino ad arrivare all’architettura, design, abbigliamento, gioielleria, alimentazione e medicina… insomma la cosa più “complicata” è avere il tempo per plasmare tutte le idee che abbiamo in mente!
- Quanto ci si mette a stampare un oggetto e soprattutto, quanto può costare? Orges: Il prezzo dipende moltissimo dal tipo di stampa (filamento, resina o polvere), dalla grandezza dell’oggetto e dal lavoro di modellazione che bisogna svolgere. In linea di massima si può andare dal minuto fino a più giornate e anche i costi seguono di conseguenza le caratteristiche dell’oggetto, ad esempio i ciondoli che abbiamo in negozio partono dai cinquanta centesimi!
- Curiosità, cosa è stata la cosa più difficile da stampare? Gabriele: Sicuramente i Doodle sono una fra le cose più impegnative, perchè richiedono molto tempo per essere “trasformate” da disegno a oggetto tridimensionale. Un doodle, in ambito di stampa 3D, va a indicare un modellino basato un disegno concerto o astratto. Ad esempio, abbiamo considerato l’importanza del disegno dei bambini, come mezzo di rappresentazione del mondo che li circonda. Per questo può risultare interessante realizzare dei doodle a partire dai loro disegni più significativi, i quali potranno così costituire un regalo originale per le persone care al bambino!
- E la cosa più strana finora stampata? Andrea: Una torta! Abbiamo stampato un’intera torta a dimensione reale, a più strati: u vero e proprio dolce da matrimonio! Il bello è che non invecchierà mai!
Alla fine di questo “interrogatorio”, i ragazzi di PLife ci hanno fatto provare un’emozione davvero rara: la scansione 3D! Raccontarvela andrebbe a sminuire quelle che sono le caratteristiche magiche di questa esperienza; ecco perchè i video maker di #trentinodavivere, Francesco e Andrea hanno filmato la nostra esperienza, creando un video che rende davvero giustizia al lavoro e alla passione che Orges, Gabriele e Andrea mettono nel progetto PLife, stampa 3D!
- Esiste un target di persone a cui questa tecnologia è diretta? Andrea: Professionisti, aziende, hobbisti, donne, uomini, la tecnologia 3D non fa differenze anzi, ha creato quello che noi chiamiamo effetto calamita! SIamo si ora andati a diverse fiere e che si trattasse di “cose di casa” o hobbistica specializzata, siamo riusciti a coinvolgere grandi, piccini, mariti e mogli!
La volontà principale di PLife è quella di mantenere in “casa” le conoscenze del made in Italy e di ampliarle mettendosi sempre in discussione, è per questo che sono sempre aperti a chiunque abbia voglia di sperimentare e di condividere nuove idee!
La prossima volta che vi trovate in città e state facendo il giro al Sass, allungate di 100 metri i vostri orizzonti e apritevi ad un mondo tutto da scoprire!