MDLSX a teatro il coraggio di essere se stessi firmato Motus-Calderoni

Per chi frequenta il teatro contemporaneo il nome di Silvia Calderoni è una garanzia di intensità mista a viaggio nel profondo, senza sconti di sfumature. Se poi la si lega al marchio Motus, allora la serata non può che diventare un appassionato viaggio nella sperimentazione e nel teatro d’indagine e civile, con quel retrogusto psicologico che non da scampo. Arriva per Altre Tendenze, la rassegna di teatro contemporaneo promossa ed organizzata dal Centro Culturale Santa Chiara, “MDLSX” spettacolo produzione Motus con e di Silvia Calderoni.

L’appuntamento domani, mercoledì 18 gennaio,alle ore 21 in Auditorium Fausto Melotti di Rovereto è di quelli da segnarsi in agenda per assistere ad una pagina di intensa performance. L’assolo teatrale della Calderoni infatti, che si gioca fra spunti autobiografici e molti richiami letterari. lega con gioco di pizzo e merletto al teatro anche la performance di dj e vj set. Luci stroboscopiche, immagini, raggi laser, scenografie costruite e distrutte sul palco e poi ancora effetti sonori e magie alla consolle, hanno il compito di frastornare il pubblico che non può esimersi dal non rimanere inchiodati alla seggiola per capire dove “MDLSX” lo stia portando.

Un viaggio alla ricerca della propria libertà di essere ed esprimere, innanzitutto, che strizza l’occhio alla trasformazione in tutti i sensi, anche del corpo che grida una sua verità. Presentato qualche anno fa a Centrale Fies, ebbe un’ovazione per quella cruda capacità della Calderoni di vivere il palco in maniera totale. In “MDLSX” i richiami sono  a “Gender Trouble” del 1990, “Undoing Gender” del 2004 della filosofa statunitense Judith Butler ma anche a “A cyborg Manifesto” di Donna Haraway, “Manifesto Contra sexual” di Paul Beatriz Preciado ed altri cut up del colorato universo dei Manifesti Queer  che animano la base del background di questa performance. Forse uno degli spettacoli che hanno anticipato tutta la discussione sul gender, visto che il teatro contemporaneo dovrebbe appunto cogliere con la sensibilità dell’arte ciò che anima la società e ciò che sarà il pensiero sociale prima ancora che si sia formulato. Non solo genere ma anche il cambiamento in senso lato, quello che inevitabile fa parte della vita, della società e della storia.

MDLSX

La regia dello spettacolo è di Enrico Casagrande e di Daniela Nicolò che, assieme a Silvia Calderoni ne la curato la drammaturgia. Alessio Spirli ha realizzato gli inserti video e il disegno delle luci. Al di là dell’evidente ricerca di identità sessuale, lo spettacolo va oltre con l’imperativo categorico di trovare la definizione di mostro. Mostro è colui che la società non riesce ad etichettare, il diverso che però non ha differenze a volte sostanziali. Mostro è anche un sentirsi dentro che traspare, un senso di colpa per non essere così come gli altri ti vogliono.  Eppure ciascuno di noi è la summa di ricordi, pensieri, affermazioni, progetti nostri e di chi ci è stato intorno.

Presentato  come è consuetudine della compagnia anche ad di fuori dei confini nazionali, lo spettacolo ha ottenuto ovunque riscontri positivi, a iniziare dal New York Times, con Ben Brantley a scrivere che “Silvia Calderoni dev’essere fatta di mercurio, o di qualche improbabile elemento liquido ancora da scoprire. Sicuramente nessun corpo composto di materia mortale potrebbe subire le imprevedibili trasformazioni ottenute da questa eccezionale attrice in “MDLSX”. Un lavoro che mescola le percezioni, ad opera della rivoluzionaria compagnia teatrale italiana Motus.”

MDLSX

La compagnia Motus ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e diversi premi speciali per il loro lavoro su Beckett, Pasolini, Genet, Fassbinder e testi classici come Antigone o La Tempesta di Shakespeare, quest’ultimo presentato lo scorso anno anche al Teatro “Sociale” di Trento. Silvia Calderoni, attrice di Motus dal 2005, ha vinto numerosi premi, tra cui il  premio Ubu come migliore attrice Italiana nel 2009. Motus viene fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò e si avvale di continue collaborazioni. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo, da New York a Montréal, da Santiago del Cile a Buenos Aires, e in tutta Europa, lavorando per mescolanze di formati espressivi, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti, ferite dell’attualità

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