Ad Altre Tendenze Ricci-Forte portano un omaggio a Pasolini

Inaugura con l’ultimo lavoro firmato da Ricci-Forte la rassegna Altre Tendenze curata dal Centro Culturale Santa Chiara quale corollario alla stagione di Grande Prosa, con cui aprire al pubblico alla drammaturgia contemporanea. Ed è visionario, fisico ed emozionale il lavoro “PPP Ultimo Inventario prima di liquidazione” che andrà in scena questa sera, sabato 3 dicembre 2016, in Auditorium Fausto Melotti di Rovereto ore 21.

 

Quel PPP del titolo che è un omaggio a Pier Paolo Pasolini ma che nel gergo cinematografico sta anche per primissimo piano. Un’urgenza di dignità per questo specchio dell’umanità a cui l’ispirazione pasoliniana si riallaccia alla vocazione etica dello scrittore di Casarsa, alla sua spassionata ricerca di valori. Si riscopre così un Pasolini drammaticamente attuale in una società, quella di oggi, persa e priva, o per lo meno ne appare, di valori. Sono gli stessi Gianni Forte e Stefano Ricci che dichiarano al riguardo della drammaturgia “Un terreno civile disseminato da andirivieni, spiazzamenti continui, cadute e riprese tematiche, la discussione di un lavoro che trova l’unità nel suo farsi, nei risentimenti di un Io spavaldo e insieme turbato.”.

A confrontarsi con Pasolini sono in scena dei giovani interpreti di Italia, Francia, Belgio e Portogallo che formano un ensemble di performer in cui alla parola fa eco il gesto e la capacità del corpo di parlare con il suo movimento. Uno spettacolo che può appassionare chi ama la prosa ma anche chi ama la danza e soprattutto chi non disdegna le contaminazioni e il coraggio di osare Uno smascheramento delle ipocrisie da parte di un ensemble che da sempre si interroga sulle metamorfosi del presente.

“E’ precisamente l’essenza parziale, tronca, delle opere letterarie di Pasolini ad attrarre per il suo spirito profetico.-viene in aiuto la nota alla regia firmata da Ricci-Forte- Una scrittura allucinata per combattere l’edonismo imperante; un disordine che racconta la voglia di vita; l’esplosione del bisogno di valori, nascosti sotto la frantumazione della morale; la tensione kantiana dei dettagli di un corpo che si fa simbolo universale. Un appuntamento artistico, un impegno per ricci/forte – in questo attuale medioevo culturale – inderogabile” Autentico “fenomeno teatrale” di questi anni in Italia e in Europa, ricci/forte porta in scena spettacoli culturalmente vivi, che sono – come scrive su Repubblica Anna Bandettini  “espressione di una realtà umana che stenta a raccontarsi ma ne ha un bisogno tremendo e dunque getta la maschera col gusto dell’eccesso e un teatro contagioso come la peste, […] in un misto di cultura pop e sogni alla Werther, narcisismo e generosità, compiacimenti e verità in cui, alla fine, ci rispecchiamo un po’ tutti.”

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