Carmina Burana a passo di danza

Prosegue la Stagione InDanza organizzata a Rovereto dal centro Culturale Santa Chiara, che propone un appuntamento di grande impatto e dalle tonalità che si tingono di sfumature e di ombre con il famoso rimando ai “Carmina Burana”.

E proprio “Carmina Burana” intitola il suo spettacolo la Spellbound Contemporary Ballet, compagnia di danza internazionale che riporta a casa, nella “sua Rovereto” il giovane ballerino Giacomo Todeschi. Giovedì 26 gennaio 2017 ore 21 quindi doveroso per tutti gli appassionati di danza, di musica e per tutti i suoi amici e colleghi, di Todeschi, presenziare in Auditorium Melotti allo spettacolo di cui firma le coreografie Mauro Astolfi.

https://www.youtube.com/watch?v=SDPKxvug0DA

 

Ed è lo stesso coreografo, già apprezzato dal pubblico trentino in passato, che offre una chiave di lettura di questo suo lavoro. “  Si tratta – come è possibile leggere in una nota redatta da Mauro Astolfi,  coreografo e regista dello spettacolo – di poesia burlesca, impudente, sovversiva. Si parla senza troppi veli del corpo e della sua quotidiana avventura, se ne esplicano con gioia le funzioni, non si guarda all’altrove. Tace il linguaggio della ratio, si dimentica il decorum e si osa persino irridere audacemente al divino con le cosiddette kontrafakturen, ossia travestimenti di inni e motivi religiosi in canti profani che suonano come parodia degli evangeli, delle formule di confessione e delle litanie. Eros, dunque, riassorbe thanatos, l’homo faber si trasforma in homo ludens.”.

Sono due i simboli chiave di questo balletto, calati in un’inquietante atmosfera metafisica: un grande armadio e una tavola. Il primo è luogo di memorie, di segreti ipocritamente celati; la seconda è altare sacrificale della terrena voluptas, imbandita di corpi esibiti come cibarie tentatrici. Oltre alle musiche celeberrime di Carl Orff, il compositore tedesco che  nel 1937 trasse lo spunto dai Carmina Burana per realizzare l’opera omonima, sono presenti nello spettacolo anche citazioni da partiture di Antonio Vivaldi e brani di Aleksandar Sasha Karlic, musicista balcanico conosciuto in Italia soprattutto per le sue collaborazioni con Moni Ovadia e Dario Fo

 

. I Carmina Burana (oltre trecento componimenti di vario genere) vennero ritrovati in un manoscritto dell’abbazia di Benediktbeuren, da cui presero il nome. Vengono fatti risalire per la maggior parte al secolo XIII, quando non era difficile, viaggiando per la Germania e la Sassonia, imbattersi nei goliardi (da cui il nome dato dalla tradizione italiana agli studenti universitari, che in realtà hanno poco o nulla da spartire con i loro omonimi medievali) o più propriamente clerici vagantes, letterati girovaghi studiosi della tradizione poetica greca e latina, cantori del vino, delle donne, del vagabondaggio e del gioco.

In scena la compagnia Spellbound Contemporary Ballet, nata come canale preferenziale per  esprimere la personale concezione del linguaggio coreografico di Astolfi e oggi punto di riferimento per l’ispirazione di numerosi giovani autori emergenti.

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