Sulla cresta dell’ombra è iniziato il conto alla rovescia

Mancano dieci giorni, o poco meno, all’uscita del settimo album del trio rock trentino della Valsugana i The Bastard Sons of Dioniso.

Cresce dunque l’attesa per “Sulla cresta dell’ombra“, primo album che abbandona il set elettrico e si fa morbido grazie al suono acustico con cui la band ha voluto “vestire” le dodici canzoni di cui è composto.

Anticipato dai due singoli usciti assieme ai rispettivi video ossia l’unica cover che sarà contenuta nell’album “Suite: Judy Blue Eye”, un omaggio a Crosby, Stills, Nash & Young e il brano che da il titolo al disco stesso “Sulla cresta dell’ombra”, il disco sta suscitando un fermento di commenti sulle pagine social della band. E proprio dalla loro pagina ufficiale Jacopo, Federico e Michele consigliano la pagina I-Tunes su cui il disco è già in pre-order.

Questo il link https://itunes.apple.com/sullacrestadellombra

Ma un ascolto molto particolare del disco la band lo ha voluto “regalare” a fan e amici con il concerto tenutosi il 17 dicembre 2015 al Teatro di Pergine Valsugana. Un concerto unico, in quanto gli stessi Jacopo, Michele e Federico hanno dichiarato la difficoltà di replicare un allestimento così “importante” in un momento in cui la musica per circuitare ha bisogno di essere “snella” anche e soprattutto economicamente.

Ecco quindi che la serata del 17 dicembre è stata come “uno scrigno che si apre”, ricreando dal vivo nella maniera più vicino possibile all’incisione, il sound e l’intenzione del disco “Sulla cresta dell’ombra”

Questo concerto-hanno detto i tre ragazzi al pubblico dal palco-vuole riproporre dal vivo e con i musicisti che ne hanno fatto parte, il nostro nuovo disco” un disco che il pubblico dei The Bastard Sons of Dioniso aspettava, avendo da sempre potuto godere di quel particolare intreccio di voci ed armonizzazione fra suoni che i tre rocker creano in ogni concerto quando nel cuore del live propongono la parentesi acustica.

Un concerto da “tutto esaurito” quello di Pergine Valsugana, con un pubblico che viene conquistato canzone dopo canzone apprezzando gli arrangiamenti acustici di pezzi solitamente ascoltati nella forma rock, così come nei giochi e rimpalli fra gli archi e fiati dello Gnu Quartet e lo stile Bastard. Una sonorità che esalta, accattivante anche quel suo a volte stridere a portare fuori dagli schemi le armonie di cui troppo spesso è piena la canzone melodica e pop da cui siamo sommersi

Sul palco fior di musicisti. Accanto ai Bastard e Gnu Quartet, anche nomi della miglior musica trentina ed alto atesina con Chris Costa, musicista compositore produttore ed anche polistrumentista in sala di registrazione e nei tour live di artisti come Cesare Cremonini, Malika Ayane o Eros Ramazzotti con cui sta partendo per il tour mondiale, Lorenzo Frizzera, nome noto del jazz trentino con fama nazionale e impegnato artista nel campo dell’insegnamento e dei progetti di solidarietà attraverso cui porta la conoscenza e pratica della musica nel terzo mondo  e Luca Casagranda, batterista che vanta un approfondimento didattico con una lunga serie di artisti mondiali e che si dedica alla didattica dello strumento che alterna con live in vari generi musicali,  ad amplificare ed impreziosire la scaletta di cui volutamente si tiene un riservato mistero in attesa di “Sulla cresta dell’ombra”.

Tuttavia fra i brani proposti al concerto del 17 Michele, Federico e Jacopo stessi hanno rilasciato alcune dichiarazioni circa la solo presenza in inglese del brano di Crosby, Stills, Nash & Young nel disco, mentre il resto della scaletta è formata da pezzi tratti dagli ultimi due album della band a cui si sommano una versione gustosa di “L’Amor Carnale” che nulla lascia al rimpianto della tiratissima versione rock ed ancor meno dell’originale “The Zwang Song” da cui fu tratta nella versione inglese degli inizi della band. Pre X Factor per intendersi. Plauso anche per quello che rimane “l’inno Bastard” ossia la versione con intervento dello Gnu Quartet per un’emozionante carica di atmosfera “Io non compro più speranza”

La serata scivola fra pezzi tratti dagli altri album della band e i due inediti di cui si compone il disco e il pubblico ancora una volta si trova invischiato nell’energia e in quel appeal che i The Bastard Sons of Dioniso sanno creare dal vivo con la voglia di quel disco per cui è scattato il conto alla rovescia. Un album, ascoltato il concerto, che saprà ancor più far apprezzare i testi firmati Bastard, testi che ad ogni ascolto svelano nuove interpretazioni e nuovi rimandi.

Ne è un esempio le lunghe e fitte conversazioni che sfilano post dopo post ad ogni “stato” condiviso in social della band e che ora più che mai riflettono un pallido specchio dell’appassionato “Forum” che si venne a creare mentre il trio rock era rinchiuso nei loft milanesi di X Factor, quando in quel lontano 2009 gli accessi al sito e forum della band schizzarono alle stelle con numeri da record creando quello che fu chiamato “fenomeno Bastard” grazie ad un fan club appassionato, curioso e agguerrito nella ricerca del svelare i meccanismi, spesso oscuri e perversi, del business musicale e discografico a favore di una voglia di musica di qualità oscurata spesso da logiche di mercato, omologazione ed appiattimento del gusto del pubblico.

 

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