Strangolapreti: la ricetta della @LaStuaLevico
Piatto ‘cult’ della tradizione trentina. Nome che deriva da una goduriosa leggenda popolare. Riferita alla bramosia e all’ingordigia di un prete di campagna. Il quale – dopo una battuta di caccia andata a vuoto – tornò a casa, nella sua canonica, quanto mai arrabiato.
E come scrive lo storico Gianbattista Azzolini – “…cotanto allupato. Talmente agitato e vorace che divorò in un baleno la vivanda preparata dalla sua perpetua: gnocchi di pane con verdure. Ingurgitò talmente in fretta che – fattisi in nodo alla gola – sarebbe rimasto soffocato, se la pietosa fantesca, null’altro rimedio vedendo, tra collo e schiena sempre più forti iterando le pugna, non gli faceva saltar dal gozzo, per via dalla bocca, l’intricata vivanda…
La testimonianza del Belli, osservatore molto attento degli usi di borghesia e popolo più abbiente dell’Ottocento, è preziosa: Si tratta di “cannelletti di pasta prosciugata [essiccata], lunghi un pollice” da condire o cuocere col sughillo [“Sughillo alla napolitana: «sugo di stufato»”, dice il Belli in nota al sonetto citato).
Fonte: www.visittrentino.it/sussidiario_cucina_trentina
Dopo questa breve premessa ecco la ricetta degli Strangolapreti gentilmente offerta dal Ristorante la Stua di Levico Terme
4 etti di pane raffermo inumidito con poca acqua
4etti di erbette o spinaci cotti,salati e tritati
2 uova
Pane grattato
Impastare gli ingredienti aggiustando di sale su un piano infarinato e aggiungendo pan grattato (no farina !)
fino ad ottenere un composto abbastanza consistente,ne troppo morbido ne troppo duro.
Lasciare riposare l impasto mezz ora coperto e poi procedere a comporre gli gnocchi di circa 2,5cm di lunghezza x 1cm.
Infarinarli leggermente e Gettarli nell acqua bollente fino a che riaffiorano a galla.Condirli con burro fuso e salvia e abbondante Trentin Grana.
Buon appetito!
Emanuela Ristorante LA STUA