San Martino

Sono le 20.00 e, con il rintocco delle campane, Predazzo si illumina grazie a cinque fuochi alti e scoppiettanti ai piedi delle sue montagne. E mentre le imponenti cataste di legna ardono, lentamente si innalza un rumoroso suono di campanacci e di corno di vacca o di capra, mentre i “Bireri”, i “Somaileri”, i “Paneti”, gli “Is-ceri” e i “Molineri” scendono verso il paese per ritrovarsi in piazza e festeggiare questa centenaria tradizione.

È San Martino e si festeggia l’11 novembre. I cinque fuochi rappresentano i differenti rioni di Predazzo: Birreria, Sommavilla, Borgo Nuovo, Ischia e Pè de Pardac/Molin. Dai bambini ai nonni, diverse generazioni partecipano e tramandano con orgoglio questa centenaria tradizione di origine rurale e che simboleggia il saluto alla stagione agricola.

Conclusa la vendita del raccolto estivo, in autunno si pagavano tutti i debiti con i proprietari terrieri. Così, per festeggiare, i contadini accendevano tantissimi fuochi e, con delle sorte di scope infuocate, scendevano a valle disegnando dei cerchi di fuoco nell’aria, per poi spegnerle nelle fontane del paese. Con il passare degli anni, la tradizione è diventata rionale e i piccoli fuochi sono stati sostituiti da enormi falò.

I mesi precedenti al giorno di San Martino, ci si ritrova durante il weekend per tagliare la legna e costruire queste cinque imponenti cataste di legna, motivo di forte orgoglio e di appartenenza al proprio rione di famiglia.

Per gli spettatori il divertimento è assicurato: a distanza di pochi secondi si accendono nel buio della sera fuochi altissimi in diversi punti del paese ai piedi delle montagne. Segue la sfilata di tutti i partecipanti che, dotati di enormi campanacci, riempiono di suoni il centro storico di Predazzo. Il tutto si conclude nella piazza del paese, dove si festeggia con castagne e vin brulè. Insomma, un’occasione per tutti i bambini per fare rumore in totale libertà!

Credtis: visitfiemme.it