Le idee vacanza si inseguono tutte uguali nell’eterna corsa del mercato turistico, ma c’è un’idea di vacanza a cui nessuno aveva mai pensato. Oltre al classico sightseeing c’è la vacanza gastronomica alla MasterChef, quella tattile del wellness e perfino quella olfattiva la cui destinazione si sceglie letteralmente con il naso, ma all’appello dei cinque sensi mancava ancora una vacanza per l’udito. La SoundVacation è un’idea tutta nuova e da esplorare venuta alla famiglia Sicher, che gestisce il Pineta Hotels della Val di Non, per valorizzare il patrimonio uditivo della montagna, in cui i rumori del bosco, dell’acqua e perfino della buona cucina non vengono cancellati dal perenne ronzio della città.
Il progetto si chiama PinetaSound.
Andare in vacanza significa sospendere l’attività produttiva per dedicare tempo a ciò che dà piacere, per questo anche nella vita di tutti i giorni ci circondiamo di oggetti di design, ricerchiamo i cibi più gustosi, i vestiti più morbidi, i profumi più buoni, ma raramente prestiamo attenzione ai suoni che ci circondano. La SoundVacation lo fa. Ognuno ha i propri gusti, ma alcune sensazioni toccano tasti profondi del nostro essere e sono comuni praticamente a tutti: il suono dell’acqua di un torrente, il soffio del vento tra i rami, il crepitare del fuoco. L’idea del PinetaSound è quella di chiudere gli occhi e ripartire da questi suoni ancestrali, per acquistare una nuova consapevolezza, recuperare una sensibilità perduta, imparare di nuovo a sentire, i suoni come le emozioni. I ricercatori lo chiamano “Effetto Ray Charles”, dal nome del celebre pianista cieco: essere privati anche solo momentaneamente degli stimoli visivi acuisce gli altri sensi, stimola nuove connessioni neuronali e produce una vera e propria rigenerazione sensoriale.
PinetaSound si propone non solo di immergere i propri ospiti in un paradiso sensoriale, ma anche di guidarli alla riscoperta della sensorialità. L’idea della SoundVacation si differenzia dalla musicoterapia perché non fa uso di suoni e armonie create ad hoc, ma valorizza i suoni già presenti all’interno e nelle vicinanze di un hotel di montagna.
Le possibili declinazioni sono virtualmente infinite, da quella della vacanza benessere inclusiva di trekking a piedi nudi nel bosco, fino a quella enogastronomica con annessa scuola di cucina o a quella avventurosa con rafting in torrente. Ogni ospite verrà invitato a scegliere su quale tipo di esperienza concentrare la propria attenzione e a partire da quale genere di suoni riscoprire le proprie sensazioni, siano questi il gorgogliare delle bolle nell’idromassaggio o il soffio del vento che gonfia il parapendio. L’importante è ascoltare prima di vedere.
Per far conoscere PinetaSound è stata creata una pagina web dedicata agli smartphone, www.pinetasound.it. Lo schermo inizialmente nero, che riproduce la sensazione di chi ha gli occhi chiusi, s’illumina al tocco dell’utente, rivelando un frammento del bosco dei Pineta Hotels, che si allarga seguendo il movimento del dito, e a cui si accompagna il suono ipnotico del bosco, con il canto degli uccelli, il rumore dei passi sulle foglie secche, il dolce ronzio di un’ape lontana. La SoundVacation sarà lanciata con
- una teasing campaign sui social network sotto il segno degli hashtag #pinetasound e #senticomesuona
- una campagna DEM (Direct Email Marketing)
- una campagna Facebook su Custom Audience.
La speranza è non solo trovare nuovi clienti, ma anche promuovere un’idea di vacanza più sostenibile, in cui per trovare nuove emozioni non è necessario alzare il volume delle esperienze, ma riscoprire la capacità di sentire.