Marlene Kuntz dalla carica rock alle sperimentazioni per una firma senza compromessi

Un ritorno quello dei Marlene Kuntz in Trentino, ospiti all’interno della rassegna musicale Sanbaclub organizzata in collaborazione da Fiabamusic con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Ore 21 Teatro Sanbapolis di via della Malpensada venerdì 23 marzo ha ospitato la tappa locale dell’Onorate il vile Tour.

Sull’onda di una serie di sold out, il concerto propone al pubblico l’ascolto dell’ultimo lavoro discografico di una delle più longeve rock band italiane che ha sdoganato il rock live dopo live e che non disdegna ridisegnarsi in stimolanti ed originali progetti collaterali. Della loro musica e dei loro progetti e storia parla Luca Borgia

Un ritorno in Trentino che ha quale sapore?

Torniamo dopo qualche tempo ed eravamo stati in Trentino con la sonorizzazione di un documentario, uno dei nostri progetti a cui ci dedichiamo quando sentiamo il desiderio di sperimentare e cambiare pelle. Questo concerto invece ci vede nella veste più tradizionale in quanto si tratta dell’ultima data del nostro tour che è iniziato a gennaio e con cui abbiamo portato in giro il nostro secondo disco. Torniamo sempre volentieri perchè in Trentino oltre a trovarci bene, si mangia bene e poi amiamo, per lo meno io, le montagne

Quindi che concerto offrite al pubblico?

Suoneremo le canzoni del disco e anche le canzoni del nostro primo lavoro. Non un’operazione nostalgica ma lo facciamo per soddisfare le richieste dei fan. Lo spettacolo rappresenta la natura dei Marlene ieri ed oggi nelle due dimensioni che ci appartengono

Eppure suonate rock in un mondo che pare non ami il rock?

Il discorso è legato ai Mass Media che segue il gusto di un Paese che guarda al pop e alla canzone melodica. Il rock è più una dimensione europea e americana. Qui da noi dopo il momento magico degli anni 90 con i Nirvana che sdoganarono il rock alla massa tutto si spense. Se poi pensiamo all’attualità che affida la musica ai talent omologati secondo un gusto da marketing e che quindi non da spazio a nessun genere di sperimentazione o di apertura è evidente che domina solo la musica pop e forse l’hip hop, ma per un puro fatto di marketing. Ci vorrebbe un investimento culturale che però nessuno è disposto a fare perché si guarda solo al profitto e l’investimento invece è perdita per forse avere un ritorno nel tempo che nessuno vuole rischiare Noi siamo rock e continuiamo a suonarlo e farlo. Sfruttiamo i canali che ci siamo costruiti, non passiamo né in radio e tanto meno in televisione, ma utilizziamo i social, la rete e facciamo ciò che vogliamo fare senza compromessi

Web ed ovviamente i live?

Si irrinunciabile l’incontro con il pubblico. Il pubblico c’è e risponde, infatti abbiamo fatto 22 date di cui la maggior parte sold out. E questo la dice lunga. Il tutto all’ombra dei nostri 25 anni di esistenza sulle scene

Se parliamo dei testi, che mondo è quello dei Marlene Kuntz?

I testi sono di Cristiano che in questo disco parla di problematiche sociali e temi che però come è nostra filosofia vengono abbozzati e lasciati al pubblico nell’interpretazione. Nel senso che si aprono a molte possibilità interpretative e non solo a quella che ha spinto Cristiano all’ispirazione

Come nascono le canzoni dei Marlene Kuntz, c’è prima la musica o il testo?

In realtà parte tutto dalla musica e forse i testi di Cristiano sono stati influenzato da sonorità distorte e cupe che noi stavamo proponendo. In realtà eravamo sull’onda energica dei live quando abbiamo scritto il disco e quindi volevamo tenere quell’intenzione energica e vibrante. Insomma non c’era spazio per le ballad. Ma un classico rock che però ha in se anche lo spazio per la modernità

Una lunga storia di quasi trent’ anni, come si resiste insieme per una band?

Ci vuole rispetto, curiosità e la capacità di interagire. Credo che ci voglia molta intelligenza per convivere e per creare assieme poiché si mettono in gioco sensibilità e la capacità di interpretare l’altro. Siamo una band e siamo anche amici che hanno il piacere di trovarsi, di stare assieme di confrontarsi. Per fortuna dura e credo durerà sempre E poi ci piace sperimentare musicalmente quindi affrontare nuove sfide assieme

Progetti?

Beh ora magari avremo un momento di stacco per poi ripartire in estate con un progetto che stiamo abbozzando ma che magari non lancerei ora nei dettagli perché è solo un’idea anche se la cifra stilistica sarà rock. Inoltre c’è un’altra idea a cui stiamo progettando e che veste i panni della sperimentazione, come quella con cui siamo venuti a Rovereto quando abbiamo contribuito alla sonorizzazione di un video artistico. Ma è tutto in divenire .

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