Mario Biondi dieci anni di carriera in un concerto proiettato al futuro

Era esattamente il 28 ottobre 2016 quando per la prima volta la radio trasmetteva il singolo che avrebbe anticipato l’uscita del nuovo disco del cantautore catanese “Best of Soul”, una raccolta dei più grandi successi a cui si aggiungono sette nuovi brani. E a cinque mesi esatti dall’uscita in radio della sua “Do you feel like I feel”, arriva a Trento la voce crooner della musica italiana Mario Biondi.

Un vero omaggio attraverso queste ventidue canzoni a quel genere musicale che si veste magnificamente con il timbro particolare di Mario Biondi e di cui l’artista è unico rappresentante italiano al mondo. In attesa di ascoltarlo martedì sera ore 21 in Auditorium Santa Chiara di Trento, nella tappa trentina del Best of Soul Tour, organizzata da Showtime Agency di Merano, lo stesso Mario Biondi si racconta al pubblico aprendo anche qualche pagina amarcord del suo personale diario.

Qual è l’emozione che lega Mario Biondi a Trento?

E’ sempre un piacere tornare a Trento e non solo per il paesaggio meraviglioso, ma pure per la calorosa accoglienza che ritrovo ogni volta. Per l’affiatamento di un pubblico con cui si è costruito un certo feeling e con cui si è coltivato un dialogo lungo dieci anni. Direi che l’emozione che più cerco è quella della serenità

Dieci anni lunghi una carriera, un traguardo fatto di quali ricordi?

Direi meravigliosi ricordi costruiti attraverso momenti ed incontri fortunati ed inaspettati. Ho avuto la fortuna di lavorare e duettare con grandi artisti di cui forse avevo solo sognato poter stare sotto il palco di un loro concerto. Invece non solo ho incontrato personalità della musica ma ho pure condiviso il palco con loro come Ray Charles, Chicco Capiozzo, Michele Guidi e altri fra cui Al Jarreau o Chaka Khan

Un percorso in cui il destino ha fatto la sua parte?

Volendo fare una citazione potrei azzardare che è una questione di Karma. Sono un outsider fuori dai giochi della comunicazione e penso che quindi fosse destino il fatto che ho potuto emergere. Una scheggia impazzita sfuggita dalla maglia della discografia internazionale. Se penso che il primo disco era destinato a vendere una copia e mezza, la mia e di qualcuno che si fosse sbagliato, e che invece ha venduto in tutto il mondo, ritengo sia stato uno scherzo del destino in cui quella canzone ha fatto la differenza

Oppure il pubblico aveva sete di qualcosa di diverso?

Non lo so, quello che vivo sera dopo sera è la chimica speciale che si crea con il pubblico che io voglio gustarmi fino in fondo ogni volta aprendomi all’energia che si sprigiona della condivisione

Quindi una forma di generosità artistica?

Mi piace condividere. L’altra sera per esempio, a Firenze, ho ospitato sul palco un artista di strada che fa disegni molto particolari. Mi ha detto che si vede che sono un padre di una numerosa famiglia. Mi piace portare sul palco la mia vita e credo davvero di avere l’attitudine di padre visto che la mia è una famiglia con molti figli che cerco di vivermi intensamente

https://www.youtube.com/watch?v=4_1q_o4QADc

Parlando invece di questa sua voce molto particolare, è arrivata prima la passione per il soul, oppure è stato il suo timbro a portarla verso questo genere musicale?

Devo ammettere che da ragazzino cantavo in falsetto perché avevo già questo timbro greve e spesso. Poi fu il caso a farmi ascoltare questo genere musicale di cui mi innamorai Quindi ho sviluppato al meglio una predisposizione naturale di cui ero poco consapevole.

Dieci anni di carriera e grandi novità, come quella che la vedrà a breve in Sud America. Cosa può anticipare?

Avevo già programmato un grande evento finale del tour, una grande festa con cui festeggiare questo decennale. Invece il bello della diretta ha sconvolto i piani con questa richiesta per una collaborazione professionale in Brasile. Per ora si tratta di un work in progress. Ad aprile abbiamo i primi contatti e di lì vedremo che si farà. Insomma i dettagli non li conosco nemmeno io ma ovviamente la cosa mi entusiasma anche se è tutta in divenire

https://www.youtube.com/watch?v=6PawcTm9uQg

Invece, per concludere, il concerto cosa riserverà al pubblico?

Un lungo e denso viaggio attraverso il mio repertorio e le sonorità di cui è costituito. Non mancheranno Special Guest. Ricchi arrangiamenti soprattutto nelle fasi corali e l’apporto di ottimi musicisti sul palco. Ovviamente qualche sorpresa che se svelo non sarebbe più tale. Ma ciò che più porto è quell’intesa magica che ogni volta ritrovo con il mio pubblico, di lunga data e nuovo, con cui amo condividere la serata e la buona musica fra evergreen e mie creazioni.

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