Marco Travaglio “con la satira stano i potenti”

Giornalista d’inchiesta, scrittore e anche “mattatore teatrale” Marco Travaglio “striglia” i mezzi di informazione imbavagliati o peggio compiacenti al potere, ma anche il pubblico e il popolo italiano anestetizzato e rabbbonito da una propaganda di regime consolatoria, sordo alla verità che potrebbe causare preoccupazione e azione

Con il suo spettacolo “Slurp”, tratto dall’omonimo libro, arriva a Trento Marco Travaglio. Giornalista d’inchiesta e volto noto al grande pubblico per la sua presenza nei salotti di discussione televisivi, Travaglio arriva in Auditorium Santa Chiara di Trento questa sera, venerdì 11 marzo 2016, ore 21 nella veste di intrattenitore con il suo nuovo recital teatrale. Sul palco con lui l’attrice Giorgia Salari, diretti dalla regia di Valerio Binasco, si farà ridere per non piangere.

Si raccontano infatti i giornalisti, gli intellettuali e gli opinionisti più servili del mondo e di come e cosa hanno beatificato, osannato, magnificato, propagandato e smarchettato, si metterà a nudo la peggior classe dirigente del mondo, issando sul piedistallo politici incapaci di ogni colore, ma(g)nager voraci, (im)prenditori falliti che hanno quasi distrutto l’Italia e stanno completando l’opera. E’ lo stesso Marco Travaglio che anticipa o meglio specifica alcuni temi di “Slurp”, suono onomatopeico della sana leccata alla base del successo di molte carriere.
Essere un giornalista d’inchiesta, scrivere libri di denuncia e portare in teatro questi temi caldi non porta a volte a sentirsi dei Don Chisciotte che lottano contro una forma di indifferenza sociale?
Credo che chi viene in teatro ti abbia scelto, visto che pagando un biglietto ha deciso di venire a sentirti, chi ti incontra per caso, leggendo o intercettando quello che dici e denunci invece può effettivamente scansarti. Per esempio con commenti in web, dove si scatena il peggio della società italiana e lo scemo del villaggio si erge a nobile facendoti cadere le braccia. Credo però che vada preservata una memoria storica e che questa vada conosciuta
Quindi il gioco vale la candela?
L’informazione in Italia è schiava e le persone non vogliono sapere, non vogliono sentirsi dire la verità perché questa è ansiogena e se anche tutto va male non vogliono avere preoccupazioni e nemmeno partecipare a discussioni. Ciò metterebbe in dubbio scelte e quindi anche il voto che si è dato Diciamocelo sentirsi dire che sono trent’anni che si è stati presi in giro non è piacevole, qualora dati alla mano lo si dimostra non piace a nessuno.
Quanti scheletri ci sono nell’armadio della politica?
Molti e di cui la gente non viene informata perché il Governo diffonde solo, attraverso comunicati stampa regolarmente diffusi dai mezzi di comunicazione, tutto ciò che va bene e che è di elogio. Quindi ciò che è nascosto, le magagne rimangono nell’ombra.
Eppure con “Slurp” si dovrebbe ridere, invece parrebbe che più che ridere davvero c’è da piangere?
No , no, si ride e ci divertiamo. L’effetto comico è dato dall’attrice che mi accompagna che recita in modo esagerato e quindi “scopre” per il pubblico, le adulazioni dei giornalisti e la partecipazione di chi ha favorito il regime. Non manca la riproposizione di chi ha esclamato che “Renzi è un figo della Madonna” o la “Boschi pare scolpita dal Bernini quanto è perfetta. Esagerazioni che danno il taglio del servilismo dei mezzi di comunicazione e con cui il regista Brinasco ha giocato. Attorno a tutto questo io racconto i fatti. E la gente ride.
Perché scegliere di far ridere?
Perché il riso riguarda noi e poi è terapeutico. Ridendo ripropongo cose già viste in spettacoli come “Porta a porta” o in certe dirette televisive e pii anche alcune “leccate di culo” riportate sui giornali governativi. Tutto visto, ma passato inosservato. Solo se si evidenzia tutto questo, questi passaggi, queste circostanze, allora vengono notati e forse, mi auguro, si affina la capacità critica di individuare la leccata dalla notizia vera. Inoltre forse attraverso la denuncia si cambia il modo di fare informazione e anche di cercare le informazioni. Quando tutti riportano le stesse notizie è facile che siano superficiali, chi canta fuori dal coro magari è colui che è andato a “vedere le carte”. Suggerisco al pubblico di cercare notizie scomode e verificare sempre chi le ha fornite e spesso poi si scopre che l’outsider è colui che ti dice la verità, anche se è scomoda.
Una strigliata anche per la categoria giornalisti?
In generale visto che l’informazione si paga, ritengo giusto che il pubblico e il fruitore pretendano un’informazione fatta a dovere , quindi che si lamentino per i servizi fatti male e che questi siano veri servizi e non “servizietti”. Inoltre potrebbe essere da stimolo ad essere meno passivi e più protagonisti, quindi attenti e critici, verso i servizi di informazione e i conduttori televisivi e non quindi rimanere a 90 gradi o peggio a carponi o zerbino

.
Sembrerebbe una catena che non funziona?
Molti pensano che la democrazia sia esercitare il voto ma poi non si realizza che non si sceglie mai liberamente perchè non si conosce. Solitamente si vota per inerzia, per abitudine famigliare, perché si sceglie il “meno peggio”. Questo non vuol dire essere liberi o sapere cosa si sta facendo. Una stampa libera è l’unica fonte che può raccontare la verità, anche quella scomoda. Tuttavia costa fatica tutto questo e quindi tutti si preferisce far finta che tutto va bene
Parrebbe quasi che parla di propaganda e non di giornalismo, o sbaglio?
Per certi versi. Basti pensare alla propaganda di Renzi o quello che Berlusconi ha detto di fare o non fare. Il fatto di riportare solo certe notizie, certi annunci e certe dichiarazioni, fa sì che questo attecchisca e si crei il pensiero comune che sia la verità. Inoltre la stampa e la tv non disturba i manovratori
Eppure c’è chi “canta fuori dal coro” quindi anche chi appunto fa inchieste o scrive altro, ma la controinformazioneviene etichettata tendenzialmente come portatrice sana di bufale. Come la mettiamo?
Per il “sistema” è più facile isolare e mettere in cattiva luce chi fa informazione libera. Da un lato ti attaccano. Così l’idea comune è che se lo dici solo tu e nessun altro lo dice vuol dire che non è vero. Invece è proprio giusto il contrario oramai. Quello che tutti dicono risulta non vero spesso. Quindi tu vienei additato come quello che mette in cattiva luce e non vuol bene al suo Paese E questo funziona perché la gente non vuol sentirsi dire le cose nude e crude.
Dal suo punto di vista, come siamo messi in Italia?
Io vedo allo stesso modo che vedono gli occhi di tutti gli altri. La realtà è preoccupante e dall’altra arte invece rassicurante. E un po’ come se si continuasse a ballare sul ponte del Titanic senza la consapevolezza della pericolosità della situazione ma con una grande spensieratezza. Si titolano i giornali con la crisi finita perché ti “vendono” una ripresa del Pil del 0,1 per cento. E te lo chiamano Boom Economico. Ma la ripresa vuole per lo meno il 10 per cento di ripresa. E allora facciamoci delle domande, ma le domande richiedono sforzi e la lettura dei dati quotidiana per esempio oltre che dell’informazione su cosa sta succedendo davvero.
E l’ironia è un’arma vincente?
Si perché non c’è nulla che i politici temono di più se non essere arrestati ed essere derisi. Infatti dalle televisioni è stata bandita la satira. La Rai ha cancellato la satira e questa la dice lunga. L’ironia da la capacità di ridere delle cose che fan ridere e non di quelle serie che invece innestano il meccanismo di analisi e ricerca.

Info autore /

Il team dinamico della redazione di tdv ti saluta! Entra anche tu a far parte del mondo tdv e del nostro nutrito gruppo di autori su tutto il territorio trentino. Ti aspettiamo!

Translate »