Luci e ombre del legno – La mostra

LUCI E OMBRE DEL LEGNO fa tappa a Palazzo Roccabruna dal 15 gennaio al 15 febbraio.

La mostra itinerante sulla scultura lignea promossa dal centro di documentazione del lavoro nei boschi di Castello Tesino. Inaugurazione giovedì 15 gennaio alle 18.00. Saranno presenti per un breve intervento musicale gli allievi della scuola musicale “Il diapason” di Trento

Ogni anno, dal 2002, sull’altopiano del Tesino – e precisamente a Castello Tesino – si celebra un simposio internazionale di scultura lignea che tra la fine di luglio e gli inizi di agosto richiama artisti da tutto il mondo. La competizione anima per una settimana le vie del piccolo borgo e delle frazioni circostanti. Incuriositi ed ammirati i turisti si affollano intorno ai grossi ceppi di legno dai quali piano piano le mani di abili artisti estraggono forme familiari o esotiche. Selezionate da un apposito comitato tecnico – e premiate anche da una giuria popolare – le opere dei vincitori, insieme a quelle di uno scultore affermato, compongono la mostra itinerante “Luci e ombre del legno”, che testimonia, nelle varie sedi del Nord Italia in cui fa tappa, il genio creativo dell’uomo e l’eccezionale versatilità della materia prima.

La rassegnRinaldo Cigolla - ondinaa, che dal 15 gennaio al 15 febbraio sarà a Palazzo Roccabruna, è promossa dal Centro di documentazione del lavoro nei boschi di Castello Tesino. Essa si compone di ventuno opere – figure umane, immaginarie, surreali – che con note di forte intensità plastica raccontano l’immaginario artistico degli scultori. Vincitore sia del premio della giuria che di quello del pubblico è stato nell’ultima edizione Mario Iral di Padova, seguito da Dino Damiano di Grignasco (NO) e da Matteo Zeni di Mezzano di Primiero.

Novità di questa edizione è il premio PEFC ITALIA conferito all’opera dello scultore Livio Tasin di Tenno (TN) dall’omonimo istituto nazionale, responsabile della certificazione della gestione dei boschi. Le opere sono esposte con quelle dello scultore fassano Rinaldo Cigolla, scelto quale “padrino” della rassegna 2015. Per Palazzo Roccabruna la mostra rappresenta un’iniziativa preziosa per la valorizzazione di un artigianato ligneo che nei suoi esiti di punta assume i contorni di una vera e propria esplorazione artistica alla ricerca dell’intimo rapporto fra uomo, natura e territorio. Dalle montagne del Primiero la mostra “Luci e ombre del legno” si irradia in tutto il Nord Italia in un percorso itinerante che ha come scopo quello di riunire in un’ideale staffetta espositiva spazi artistici e sedi istituzionali dove testimoniare la qualità della materia prima – il legno trentino – e il talento degli artisti.

L’inaugurazione è fissata per giovedì 15 gennaio alle ore 18.00 a Palazzo Roccabruna e sarà allietata da un intervento degli allievi della scuola musicale “Il Diapason” di Trento

 
Orario di apertura a Palazzo Roccabruna
martedì e mercoledì: 9-12
giovedì e venerdì: 9-12 e 17-20
sabato: 17-20
Domenica e lunedì: chiuso
Ingresso libero

Il percorso espositivo 2015
15 gennaio – 15 febbraio Trento – Palazzo Roccabruna
21 febbraio – 16 marzo Bagnara di Romagna (RA) – Rocca Sforzesca
21 marzo – 4 maggio Dozza città d’arte (BO) – Rocca Sforzesca
7 maggio – 25 maggio Castel del Rio (BO) – Palazzo Alidosi
30 maggio – 21 giugno Borgo Valsugana (TN) – Spazio Klien
27 giugno – 29 luglio Mezzolombardo (TN) – Sala Spaur
Gli artisti in mostra – estratti critici dai testi di Renzo Francescotti

RINALDO “REINHOLD” CIGOLLA
Nato a Vigo di Fassa vive a Canazei. Iniziò ad avvicinarsi alla scultura a 14 anni quando, a Moena, partecipò al corso di scultura condotto da Cirillo dell’Antonio, che Rinaldo frequentò per sei anni.
Essendo un buon discesista, entra nelle Fiamme d’oro di Moena, militandovi per otto anni. Ma non si limita a fare il poliziotto sciatore: si porta in caserma la passione di scultore in legno, si fa conoscere, viene apprezzato dai suoi superiori.
A 29 anni si congeda, sposandosi con la ventitreenne Tiziana dell’Antonio che, oltre a fargli da modella, gli regala due figli: Igor e Anastasia.
Alternando il lavoro di maestro di sci a quello di scultore spinge avanti la sua carriera artistica. In oltre mezzo secolo di attività il suo valore artistico è stato premiato dal riconoscimento pubblico, tant’è che nella regione ladina della Val di Fassa e di Gardena (con qualche presenza in Val d’Adige, Val d’Ega e Merano) ha realizzato una ventina di sculture pubbliche.
Cigolla esprime la duplice anima della sua valle: religiosa e pagana. Religiosa quando scolpisce immagini di santi o crocefissi, pagana quando raffigura i personaggi custoditi nelle leggende dei Fanes o scolpisce nudi femminili.
Osservò Ettore Sotsass junior: “Nel lavoro di Cigolla la nostalgia per il conosciuto splendente equilibrio antico non è mai negata. Ma non è neanche negata la curiosità per le ansiose condizioni della modernità”

MARIO IRAL
Iral è nato a Belluno nel 1952: diplomato all’istituto d’Arte di Padova, laureato in architettura all’Università di Venezia, docente di scultura e discipline plastiche all’Istituto d’Arte “P. Selvatico” di Padova. A partire dagli anni ‘80 ha esposto in Italia (a Padova, Venezia, Ravenna, Como…) e all’estero (in Belgio, Olanda, Germania, Svizzera). Dal 1991 al 2000 ha fatto parte del gruppo di ricerca artistica “Visiva Anni 90” e dal 1998 ha partecipato a numerosi Simposi di scultura e concorsi, vincendo anche primi premi.
L’artista scolpisce usando vari materiali come il bronzo e la pietra: ma è il legno (per una sua scelta precisa che attiene al ritorno all’essenziale) il suo materiale preferito. Nelle sculture lignee di Iral si intrecciano, si giustappongono, si contrappongono dimensione onirica e realistica. Artista complesso, fitto di figurazioni e astrazioni, di suggestioni diacroniche, di citazioni colte, di simboli e allegorie enigmatiche, Iral propone una scultura che si presta ad interpretazioni poliedriche.

DINO DAMIANI
Nato a Grignasco in provincia di Novara fra le colline che vanno verso la pianura, Damiani studia cinque anni presso la Scuola Barolo sotto la guida di Arturo Farinoni e Lino Tosi. Qualche anno più tardi frequenta lo studio dello scultore Peppino Sacchi ad Auzate (Gozzano) nel Novarese. Nel 2005 nelle sale di palazzo d’Anna, con un’ampia antologica, cerca un primo bilancio del suo percorso artistico in cui prevalgono tematiche come le mani, le figure femminili, gli acrobati, nuotatori, sportivi e infine i musicisti.
I suoi personaggi femminili sono di norma avvolti in tuniche o lunghe vesti, elegantemente essenzializzate sino ad abolire le braccia a favore di una estrema stilizzazione. Stirate talvolta in verticale ricordano atmosfere gotiche. Ricca la serie di giocolieri, acrobati, nuotatori, atleti, sbozzati mantenendo volutamente angolosità dinamiche (alcuni sembrano studiato nella galleria del vento), gesti atletici calcolati e plasticamente fissati.

MATTEO ZENI
Matteo Zeni è nato a Mezzano di Primiero (TN), come il grande Riccardo Schweizer. L’arte di intagliare e scolpire il legno era di casa nella sua famiglia. Matteo ha studiato a lungo: all’Istituto professionale di Ortisei; all’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa dove, nel 2010, ha conseguito il diploma di maestro scultore; all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera (2011-2012) con il professor Olaf Metzel; all’Istituto professionale del marmo a Carrara (2013).
Ha partecipato a concorsi e simposi, vincendo premi sia in Italia che all’estero.
Si avverte in Matteo l’ansia degli scultori dell’ultima generazione, il desiderio di innestarsi nella tradizione, nella cultura, nella storia della scultura in legno ma, allo stesso tempo, di innovarla, di rinnovarla nei modi e negli stili, accostando il legno ad altri materiali.

LIVIO TASIN
Livio Tasin è nato e vive a Tenno, piccolo paese della provincia di Trento che domina la parte Nord del Lago di Garda.
È un artista profondamente legato al suo affascinante territorio, in cui sono collocati molti suoi monumenti in bonzo e pietra, materiali che Tasin sa lavorare con perizia. Ma è il legno di ogni specie, di ogni essenza – di cui Livio conosce ogni segreto avendo lavorato per tanto anni come falegname – il suo materiale prediletto. Sue sculture lignee si trovano anche in Lombardia e nel Veneto.
Ha all’attivo oltre ottanta mostre, tra le quali si ricorda quella alla Gallery International in Florida nel 1988.
Le sue opere in legno hanno come cifra la cordialità della vita, sotto forma di donne che si propongono con la loro fisicità familiare, vista con affettuosa ironia. Fra i tanti drammi con cui ci si deve ogni giorno misurare, quella di Livio Tasin è una scultura che riconcilia col mondo.

Organizzazione e ideazione
Centro documentazione del Lavoro nei Boschi

Progetto a cura di
Gabriele Bertacchini
Remo Tomasetti

Con il supporto di
Provincia Autonoma di Trento
Regione Trentino Alto Adige
Comune di Castello Tesino
Comune di Pieve Tesino
Comune di Cinte Tesino
Comune di Bieno
Azienda per il turismo Valsugana
Comunità Valsugana e Tesino

Patrocini
Provincia di Ravenna
Comune di Bagnara di Romagna (RA)
Comune di Dozza (BO)
Comune di Castel del Rio (BO)
Comune di Mezzolombardo (TN)
PEFC Italia

Sito internet della manifestazione
www.luciedombredellegno.it

Catalogo a disposizione nelle sedi ospitanti

Info autore /

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