Drodesera. Motherlode, da dove arrivano l’oro e il senso delle cose

Motherlode, vena madre. E’ questo il titolo della trentacinquesima edizione di Drodesera, in scena nella Centrale Idroelettrica di Fies, a Dro, dal 26 luglio al 2 agosto.
Mortherlode, vena madre, è una vena costituita da metalli preziosi, da cui si estrae non solo l’oro ma anche – e soprattutto – il senso delle cose.

Motherlode è il luogo da cui l’arte può attingere significati per rispettare il suo ruolo di rivelare ciò che non è ancora visibile ma anche la sua capacità rivoluzionaria di cambiamento, il mettere in relazione il presente con passato e futuro. La Politica, la Filosofia, la Storia, l’Economia si trovano in Motherlode e guidano il nostro stare nel mondo oggi, attingendo alle esperienze di ieri per proiettarci verso un migliore domani.

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E’ un festival denso quello che Fies propone per il trentacinquesimo compleanno, un festival che parla di “re-enacment”, facendo in modo che questo termine non significhi soltanto “rievocare” ma piuttosto “rimettere in vigore”, “ricostruire”, ridando significato ad azioni forti, generando realtà utili al presente. Azioni non violente, il discorso di Barack Obama alla Cerimonia per il Nobel per la Pace, le assemblee degli operai rimasti senza lavoro: rievocazioni del passato ma che intendono essere utili alla consapevolezza sull’attualità.

foto-50 La centralità di questo tipo di argomenti è stata sottolineata anche durante la conferenza stampa di presentazione presso Moki Cafè a Trento, in cui dopo aver presentato il programma, il Direttore Dino Sommadossi, ha più volte sottolineato come in tempi come quelli attuali, Fies debba rappresentare – come ha sempre fatto – uno spazio di creatività e innovazione, ma anche una vera e propria fabbrica della cultura, dove lavorare significhi anche avere dei diritti.
Danza, teatro, arti visive e performance si alternano, in un programma suddiviso in due parti: fino a mercoledì 29, infatti, il festival sarà interamente dedicato alla terza edizione di Live Works Performance Act Award, il premio rivolto ad artisti di tutto il mondo, ideato da Centrale Fies e ViaFarini, mentre per il 30 luglio e il primo agosto ci sarà spazio per la programmazione “classica” del festival, con nomi che a Fies sono di casa come Compagnia Abbondanza/Bertoni, Marta Cuscunà Teatro Sotterraneo, Motus Mali Weil.

La chiusura è per il 2 agosto con una giornata di Open Studio, durante la quale alcuni artisti apriranno le porte dei loro laboratorio creativi al pubblico per uno scambio e un confronto.

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